Un pianista racconta Franz Schubert e la sua Fantasia in fa minore. Per rendere gli spettatori «ascoltatori attivi». È Domenico Di Leo (nella foto), talento pugliese perfezionatosi con Lonquich e Achucarro, per l’occasione narratore al servizio di Alessandro Stefanelli e Iacopo Rizzi, interpreti della celebre pagina a quattro mani del compositore austriaco.
L’appuntamento per la seconda delle quattro anteprime dell’AgimusFestival, manifestazione diretta da Pietro Rotolo e inserita nella neonata rete di festival «Orfeo Futuro», è per domenica 10 maggio, alle ore 20.15, al Teatro Comunale Niccolò van Westerhout di Mola di Bari (info biglietti 368.56.84.12 oppure 393.993.52.66).
La serata, dal titolo «Il suono del destino: viandanti, migranti, apolidi», rientra nel ciclo «Raccontare la musica», progetto articolato in diversi appuntamenti che, come spiega Pietro Rotolo, «si rivolge a chi sa e a chi non sa, a chi ascolta abitualmente musica e a chi vorrebbe farlo ma ne è un po’ intimorito».
Un appuntamento, dunque, non solo per musicisti e aspiranti tali, ma anche rivolto ad appassionati e curiosi: insomma, a chi vuole capire la musica.
Come spiegano gli ideatori del progetto, «siamo davvero convinti che tutti possano godere pienamente della musica. E per farlo occorre soprattutto essere aperti, disponibili, curiosi, disposti all’esplorazione e all’avventura. Quella che a volte appare come una lingua astrusa e misteriosa può, infatti, diventare chiara e comprensibile, pur senza perdere quell’alone di mistero che è il miracolo della musica di ogni tempo».
Ed è quello che si propone l’AgimusFestival con gli appuntamenti di «Raccontare la musica». «Proveremo - spiegano ancora gli organizzatori - a proporre, suggerire, svelare alcune possibili chiavi di lettura per decodificare e decriptare la musica e alcuni dei suoisignificati: suggestioni, informazioni, concetti, provocazioni intellettuali ed emotive con le quali l’ascoltatore potrà aprire la porta di una conoscenza più profonda, stimolante egratificante. E potrà, dunque, trovare i luoghi della propria interiorità, in cui la musica fa risuonare qualcosa di autentico e importante sino a rendere il pubblico un ascoltatore attivo».
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