mercoledì 10 ottobre 2007
Il San Carlo di Napoli si "accomoda" per tre giorni alla Scala di Milano
Il Teatro San Carlo “si accomoda” per tre giorni alla Scala di Milano. Per tre giorni infatti a partire da questa sera il Teatro San Carlo, che fu culla dell'Opera italiana, si trasferisce a Milano e dà spettacolo sul palcoscenico del Piermarini con tutte le sue maestranze artistiche: orchestra, coro, ballo. Si realizza così l'impegno assunto dal sovrintendente Stéphane Lissner, che al suo arrivo alla Scala, due anni fa, lanciò il progetto “Ospitalità Istituzioni Musicali Italiane”: aprire ogni stagione le porte del Teatro a una realtà della scena lirica nazionale offrendo spazio libero per un allestimento d'opera e un concerto sinfonico. Era quasi un dovere storico iniziare con il teatro di San Carlo, fondato nel 1737, che per l'occasione porta un titolo che rappresenta la lingua, lo stile e il tempo dello splendore di Napoli nell'Europa della musica: Socrate immaginario di Giovanni Paisiello, deliziosa commedia riscoperta da uno specialista del Settecento napoletano, Roberto De Simone (nella foto), che ne ha curato una riscrittura moderna e la regia, con le scene di Nicola Rubertelli e i costumi di Zaira de Vincentiis. La parte musicale è nelle mani di Antonino Fogliani, giovane direttore siciliano, bolognese per studi e avvio di carriera, che ha lavorato in particolare sul Settecento e il primo Ottocento, con Mozart e Rossini come cardini, e tornerà alla Scala per dirigere Maria Stuarda di Donizetti, nel gennaio 2008. Del Socrate immaginario, più citato nelle storie dell'Opera che ascoltato, come invece merita, l'allestimento del San Carlo offre una lettura mo! derna e giocosa, che mette ordine nelle molte versioni che Paisiello sovrappose in vita, secondo i luoghi in cui l'opera veniva eseguita, Milano compresa, e le forze a disposizione. Fra le due recite del Socrate immaginario (10 e 12), giovedì 11 ottobre l'Orchestra del Teatro di San Carlo darà prova di sé in un concerto sinfonico diretto da George Pehlivanian, con l'Haydn della Sinfonia n.99, i bellissimi 4 Sea Interludes di Peter Grimes di Britten, opera “marina” per eccellenza, e la Sinfonia n.2 di Sibelius.
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