venerdì 25 febbraio 2011
L'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari nel segno della musica di Franz Liszt stasera a Castellana Grotte domani a Bari
Stasera, alle 20.30, presso il Teatro Socrate di Castellana Grotte l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto interamente dedicato al celebre compositore ungherese Franz Liszt (Raiding, 1811 - Bayreuth, 1886), in occasione del bicentenario della nascita, diretto dal maestro croato Berislav Skenderovic.
Il concerto sarà replicato domani, sabato 26 febbraio 2011 alle ore 20.30 presso la Chiesa San Francesco D’Assisi a Bari in Via Peucetia. (Ingresso libero. Infoline: 080.5412302).
Il concerto si apre con l’esecuzione di Die Ideale, poema sinfonico n. 12.
Furono alcuni versi di Schiller tratti dai “Poemi filosofici” a ispirare Liszt nella composizione del suo ultimo poema sinfonico. In un primo momento, il compositore si era orientato verso l’idea di una sinfonia in tre movimenti, poi soppiantata dal movimento unico, costituito da tre ampie sezioni, ognuna delle quali preceduta da un estratto del poema schilleriano. La prima esecuzione di questa composizione si tenne il 5 settembre del 1857 al Teatro di Corte di Weimar, sotto la direzione dello stesso Liszt.
Sarà, poi, la volta della Rapsodia ungherese n. 2 in do diesis minore. Particolarmente attratto dalle origini del folklore magiaro, Liszt compose ben diciannove rapsodie fra il 1846 e il 1885. Egli stesso ebbe a spiegare che, scegliendo la forma della rapsodia per questo genere di lavori, aveva inteso esprimere “determinati stati d’animo nei quali vengono esaltati gli ideali di una nazione”.
Nell’attingere materiale, egli rivolse il suo interesse in particolar modo alla musica popolare tzigana, alla quale però si accostò per il tramite di altri compositori, senza risalire alle sue radici più genuine. In particolare, rivolse pose attenzione a una danza ungherese denominata verbunkos, che verso la fine del XVIII secolo aveva dato vita a un nuovo genere di musica strumentale. Si trattava di una danza militare tipica dei soldati che giravano tra i villaggi alla ricerca di nuove reclute e veniva il più delle volte accompagnata da musicisti tzigani. La struttura di questa danza prevedeva in genere una partenza con una sezione lenta definita “lassu”, cui faceva seguito una più vivace chiamata “friss”. L’alternanza delle suggestioni emotive, ma anche dei ritmi tra queste due sezioni costituisce anche il “corpo” della Rapsodia n. 2 – composta nel 1847 e dedicata al Conte Laszlo Teleky – certo la più nota tra quelle di Liszt. Concepita originariamente come pagina pianistica, la Rapsodia n. 2 fu trascritta per orchestra dallo stesso Liszt, che però la traspose nella tonalità di re minore.
Il concerto si chiude con l’esecuzione de Les Préludes, poema sinfonico per orchestra. Fra il 1849 e il 1882, Liszt compose ben dodici poemi sinfonici il più celebre dei quali è appunto Les Préludes. Abozzata nel 1845, questa partitura fu terminata nel 1853, per essere eseguita la prima volta a Weimar il 23 febbraio dell’anno successivo sotto la direzione dell’autore.
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