mercoledì 25 maggio 2011
Stasera torna NORMA al Petruzzelli: una ferita che si rimargina dopo vent'anni
Torna da stasera, alle 20.30, la Norma di Bellini al Petruzzelli di Bari. E'sicuramente un momento di straordinaria emozione e commozione per tutti: una ferita che si rimargina dopo vent'anni dal rogo di quel terribile 27 ottobre 1991, quando all'alba, la città di Bari si risvegliò avvolta dal fumo del suo amatissimo Politeama in fiamme e con la cupola sventrata. L'ultimo spettacolo che andò in scena la sera prima era stato proprio quello di Norma, come tutti ricorderanno. Ieri mattina in conferenza stampa c'erano il regista Federico Tiezzi e il direttore d'orchestra Roberto Abbado, visibilmente commossi, che di quello spettacolo furono protagonisti giovani, pressochè al loro debutto, oltre che testimoni oculari di quel dramma vergognoso, che cerca ancora oggi i colpevoli. Vent'anni dopo lo spettacolo, quello stesso ma migliorato e aggiornato con i bozzetti delle scene del celebre pittore Mario Schifano, ripresi in immagini dallo scenografo Pierpaolo Bisleri, e i costumi di Giovanna Buzzi, ha già girato negli ultimi 24 mesi alcuni teatri come il Comunale di Bologna, il Verdi di Trieste; è stato a Bilbao e Tel Aviv e finalmente arriva a Bari, al suo naturale approdo dopo la bella rinascita del Petruzzelli.
Ieri due novità nella conferenza stampa di presentazione dello spettacolo: la presenza di Nuccio Altieri, al suo "debutto" ufficiale come nuovo vicepresidente della Fondazione Petruzzelli, e quella di Pasquale Natuzzi, che esce finalmente allo scoperto in prima persona annunciando un concreto impegno di partnership anche futura della sua Natuzzi Group, colosso mondiale dell'arredamento, con la Fondazione Petruzzelli.
Ossigeno puro per le casse della Fondazione lirico-sinfonica barese, cenerentola triste, ma solo a livello finanziario, tra le 14 fondazioni italiane: basterebbe infatti ascoltare l'entusiasmo di Tiezzi nei confronti di chi lavora nel teatro barese per capire tante cose. L'ingresso dei Privati, più volte sollecitato dal sovrintendente Giandomenico Vaccari (apparso ieri più disteso del solito) per sostenere il teatro barese non sembra più, per fortuna, una mera utopia. E'solo il primo passo, certo, al quale bisognerà che ne seguano altri, pur in un momento di oggettiva crisi economica in Italia e in Europa; la cultura e la musica però, sono e devono resta pilastri inamovibili, oltre che autentiche ancore di salvezza per il nostro Belpaese, come ha ricordato anche il maestro Roberto Abbado, tra i migliori direttori in circolazione e con un cognome importante sulle spalle. Emozionati e ansiosi andremo stasera a teatro felici di riprendere le fila di un discorso bruscamente interrotto vent'anni fa con il grande capolavoro belliniano. Fatelo anche voi, se potete, senza dimenticare però che il tempo indubbiamente PASSA ma ciò che è accaduto allora, sta accadendo e accadrà non si può e non si potrà mai cancellare con un semplice colpo di spugna. A buon intenditor...
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