martedì 13 marzo 2012

Sabato al "Verdi" di Trieste è di scena il Rigoletto con la regia di Michele Mirabella


La stagione lirica del Teatro Verdi di Trieste riprende sabato 17 marzo con Rigoletto di Giuseppe Verdi, capolavoro di grande tensione drammatica e vessillo del melodramma di cui il Teatro Verdi annovera ben 19 edizioni dai tempi della prima rappresentazione a Trieste che ebbe luogo nel 1851, alla più recente del novembre 2006 a cui si affiancano le rappresentazioni che si sono tenute al Politeama Rossetti e quelle del Teatro Fenice. A testimonianza che Rigoletto è un’opera che non ha conosciuto soste nell’apprezzamento del pubblico, fin dal momento della sua prima rappresentazione veneziana.
La messa in scena è di Michele Mirabella (nella foto) regista, autore e attore di teatro, radio, cinema e televisione. Docente, saggista e giornalista, particolarmente comosciuto dal pubblico televisivo per la fortunata trasmissione di divulgazione scientifica e medica di Rai tre "Elisir", accanto ad altri. Ma nel campo teatrale in particolare, è autore di oltre 50 regie di prosa e di numerose regie liriche, tra cui "Traviata", "Tosca", "M. Butterfly", "Histoire du soldat", "L’Elisir d’amore", "Barbiere di Siviglia", "Don Pasquale", "Manon Lescaut", "Lucia di Lammermoor" , "Cavalleria Rusticana" e "Tabarro".
Per questo spettacolo Michele Mirabella, assistito da Antonio Petris per la regia, da Chiara Barichello che ha curato i costumi e Nino Napoletano le luci, ha lavorato su un allestimento d’impianto tradizionale con le scene disegnate da Lorenzo Ghiglia. Rigoletto è un’opera di per sé moderna in ogni sua valenza, non necessita di stravolgimenti per "demitizzarla" e attualizzarla. Perchè è l’organizzazione unitaria data da Verdi alla sua partitura che rende le figure rinascimentali di Victor Hugo, a cui si ispira, creature nei cui conflitti e sentimenti ci possiamo ancor oggi identificare. L’unitarietà della concezione drammatico-musicale dell’opera e la sua necessità morale furono la vera innovazione rispetto allo stile del tempo, che Verdi mise in atto in Rigoletto. Questi elementi divennero un dettato per il compositore al punto che contravvenire a questi principi avrebbe leso la sua stessa coscienza d’artista come documentano i suoi carteggi con il Presidente della Fenice all’epoca della composizione dell’opera. E insieme, questi due elementi concorrono a creare il dramma nella sua totalità, che costituisce un "tutto" coerente entro il quale delineare poi i singoli personaggi. Il dramma infatti si sviluppa attraverso il loro incontro/scontro, il confronto, la loro contrapposizione rispetto all’insieme. Dal punto di vista musicale, questo interagire dei personaggi si realizza con arie e brani solistici ma soprattutto con duetti, terzetti o vasti affreschi musicali da cui di volta in volta emerge il personaggio di turno come ad esempio quello in cui partecipa il Coro nella delineazione della Corte di Mantova, e da cui emerge la delineazione perfetta del Duca di Mantova come novello Don Giovanni mozartiano.
Nella produzione in scena al "Verdi" questo ruolo sarà interpretato in alternanza da due tenori: Francesco Meli giovane tenore genovese che calca già importanti scene internazionali come il Covent Garden e il Metropolitan di New York e l’albanese Armando Kllogjeri entrambi al debutto sul palcoscenico triestino.
Figura centrale dell’opera, Rigoletto è delineato da Verdi come un carattere ambivalente, ricco di contrasti in cui però, la deformità morale del buffone di corte, cinico e crudele, è contrapposta drammaticamente, nello stesso uomo, all’immagine di padre ansioso, perseguitato dalla maledizione di un altro padre. A dar vita a questo essere umano, sofferente e lacerato da profondi conflitti interiori , sono chiamati i due baritoni Luca Salsi, fra i più richiesti della sua generazione con una passione vera, audace, per l’opera verdiana e Devid Ceccon che ha già interpretato con successo questo ruolo sul palcoscenico del "Verdi".
Gilda, candido e innocente personaggio oggetto dell’amore paterno, ancora più romantico e fragile se contrapposto all’ossessivo padre, sarà interpretato dal soprano russo Julia Novikova ( il Rigoletto televisivo della produzione Rai con Placido Domingo e la direzione del M° Metha) al suo debutto triestino, e da Paola Cigna.
Intorno ai personaggi principali si muoveranno Sparafucile, il basso Michail Ryssov e Maddalena, ruolo interpretato in alternanza dai mezzosoprani Francesca Franci e Antonella Colaianni. Nel cast anche Annika Kashenz (Giovanna), Nicolò Ceriani (Conte di Monterone), Angelo Nardinocchi (Marullo), Mario Bolognesi (Matteo Borsa), Giuliano Pelizon (Conte di Ceprano), Maria Calcaterra (Contessa di Ceprano), Loredana Pellizzari (paggio della Contessa) e Ivo Federico (usciere di corte). Completano la compagine artistica l’Orchestra e il Coro del Teatro Verdi istruito dal M° Paolo Vero. Sul podio ritorna il M° Corrado Rovaris.
Lo spettacolo sarà in scena al "Verdi" di Trieste il 17, 18,, 20, 21,23,24 marzo 2012 . Per venire incontro alle richieste del pubblico, a queste recite se ne aggiungono tre straordinarie fuori abbonamento in programma il 22, 25 e 27 marzo.
Rigoletto al Teatro Verdi è ripreso dal regista RAi Daniele Biggiaro per "Prima della Prima", la fortunata trasmissione Raitre a cura di Rosaria Bronzetti che segue le fasi di allestimento dell’opera fino al debutto attraverso le prove di regia, le musicali e gli assiemi.
Rigoletto sarà presentato giovedì 15 marzo alle ore 18 nella Sala del Ridotto nell’ambito del ciclo delle Prolusioni alle opere che accompagna ogni titolo in cartellone della stagione teatrale del "Verdi". La conversazione sarà curata dal regista stesso, Michele Mirabella che incontrerà per la prima volta il pubblico triestino degli amanti dell’opera.

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