Adesso qualcuno mi tirerà le
pietre o mi scomunicherà….come osi tu, rovinare l’atmosfera intellettuale,
colta, algida, rarefatta di codesto blog parlando di Bob Sinclair e David
Guetta?....a prescindere dal fatto che- dubito- dispero dal trovar qualche proselita
in siffatta dotta audience, mi ci ingegno e ci provo lo stesso, d’accordo con
il “direttore”, il quale mi consegnò un bel rotolo di carta bianca.
E dunque che Sinclair e Guetta
siano!...cominciamo col primo, che è uno pseudonimo di Christophe La Friant, un
arzillo giovanotto di quarantadue anni, proveniente dalla campagna francese,
con tanti sogni in testa…ben presto divenuto dj di chiara fama in patria e, di
lì a pochissimo, produttore efficace- dapprima di sue cose- in cui rifulgeva
già il suo talento, come in occasione di imperdibili remixate rimaste nella
storia del mondo delle discoteche parigine.
Il successo lo toccò da subito, con il calorosissimo exploit
di Love Generation del 2005. Subito dopo, il neo eletto President Sarkò lo
volle alla sua festa, in cui fece una memorabile performance in Place de la
Concorde.
Da allora in avanti, successi su
successi arrisero al vecchio Bob, tanto da essere quasi impossibile enumerarne
tutti; possiamo citare i due più clamorosi degli ultimi due anni; il singolo
Hallo di Martin Solveig, altro fenomeno della vague della discò, nonostante reciti solo nel video, possiamo certamente ascrivere anche a Sinclair il merito del
“botto”, datosi che, anche grazie a lui ed alla sua performance attoriale, sia
il video che il singolo, nel 2010, hanno fatto il pieno.
Successone bissato, nel 2011, con
il fortunatissimo Far l’ amore, rivisitazione della celeberrima e rovente hit
della Carrà del 1976, A far l’ amore comincia tu, che, grazie a Bob, ha subito
una robusta ed efficace cura ricostituente….
Ciò ha schiuso definitivamente le
porte del nostro paese a Bob Sinclair; possiamo tranquillamente, a questo
proposito, citare la sua partecipazione, anche qui come attore, nell’ ultimo
cinepanettone, in cui ha resuscitato altre due glorie della disco anni 80,
Maracaibo e Dolce Vita, quasi una citazione nostalgica in chiave hip hop dei
primi successi dell’originario Vacanze di Natale, quello mitico targato 1983.
Certo, Bob non sarà un fenomeno
assoluto, anzi, con una certa qual furbizia, confeziona prodotti, ma anche
l’infiocchettatore dei pacchi dono merita, talvolta, un complimento.
Passando al David Guetta, egli è
il classico prodotto migliore del meltin pot allo Champagne.
Dj affermatissimo, ma
ricercatissimo realizzatore di prodotti electropop e dance, è oggi uno dei più
famosi produttori musicali e le sue collaborazioni non si contano: da Christina
Aguilera a Rihanna, da Kyle Minogue a Kelly Rowland.
La sua carriera, si diceva, è
lunga e più articolata del Sinclair, ma la esplosione è solo avvenuta di
recente, sebbene egli sia molto più raffinato e vario, nelle sperimentazioni e
nel tessuto musicale, dell’ altro; infatti, si può dire che, solo nel 2009, con
l’album One Love e grazie ai due colpi realizzati con la bravissima Kelly Rowland
( ex Destiny’s Child), la meritatissima superfama gli ha arriso.
Già con Pop Life (2007) aveva,
però, stupito tutti, soprattutto in GB ed Irlanda, letteralmente “sbancando”ed
il singolo Love is Gone si è piazzato nella biblica Billboard per quasi non più
scendervi.
La mia predilezione, come è
ovvio, tra i due, va per Guetta, molto più musicista del primo;
infatti non si contano le menzioni per i Grammy Awards di quest’ ultimo- cinque
solo nell’ anno 2009- appunto per i progetti connessi all’ album One Love ed
ancora, a dimostrazione della sua vitalità straordinaria, ci sono le vette
della classifica inglese, raggiunta con il singolo Acapella del 2010 e nel 2011
con il singolo Without You, in collaborazione con il rapper Usher, balzato in
vetta della Billboard dello scorso anno ancora una volta.
Questa nouvelle vague ha, dunque,
tutti i crismi per colpire ancora le platee, che, sebbene non dotate di orecchi
fini, non meritano di esser giubilate così in fretta, andando alla ricerca, da
parte nostra, perché no, di scintille di talento.
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