mercoledì 30 gennaio 2013

Commissariato anche il Maggio Musicale Fiorentino. E adesso a chi tocca?*

Maggio: i sindacati premono per gli ammortizzatori, Renzi per la cura Ataf

Il 23 gennaio scorso il Maggio Musicale Fiorentino, per volontà del ministro Ornaghi, è stato commissariato per "gravi irregolarità" nei bilanci. Presto, forse già venerdì primo febbraio, Firenze conoscerà il nome del commissario. Ma intanto a tener banco all'interno della Fondazione sono i licenziamenti. Dieci le lettere firmate dal sindaco Renzi (nella foto) per San Silvestro.
 Due dipendenti hanno scelto la via dell'incentivo, otto sono rimasti a tener duro sorretti da Cgil e Cisl che hanno aperto con l'amministrazione di Palazzo Vecchio uno scontro asprissimo. Da una parte il sindaco di Firenze, che tra le sue cariche ricopre anche quella di presidente della Fondazione del Maggio: nel firmare le lettere si è sempre appellato all'accordo dello scorso giugno sottoscritto da istituzioni e sindacati (70 esuberi di cui 45 esodi incentivati). Dall'altra i sindacati che fanno riferimento al punto D dello stesso accordo che prevede la via degli ammortizzatori sociali nel momento in cui non si fosse raggiunto il numero di esodi pattuito.
SOLIDARIETA' - Le proteste, i presidi, gli scioperi, poi nell'ultima settimana si è tornati a discutere. Ad aprire le danze un vertice istituzionale tra lo stesso primo cittadino, il presidente della Provincia, Andrea Barducci ed il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi. Ieri è stata la volta dei sindacati: un piano di contenimento dei costi del personale poggiato sui contratti di solidarietà biennali, che secondo Mauro Fuso e Roberto Pistonina, rispettivamente segretari fiorentini di Cgil e Cils, potrebbero entrare in vigore già dal prossimo marzo. Procedura, quella della solidarietà, che secondo i promotori determinerebbe un risparmio annuo di gestione di circa 400mila euro. Il tutto riguarderebbe 172 dipendenti tra tecnici e amministrativi, non tutto il personale del Maggio. Si perché in questa cornice c'è lo spazio anche per una spaccatura: alla Fials, il sindacato degli orchestrali, e alla Uil la soluzione non piace. Da mesi infatti propongono tagli ai premi e blocco degli straordinari. Una vecchia crepa tra le sigle dentro al teatro che va avanti da mesi.
Renzi  E LA FILOSOFIA ATAF - Quindi ad oggi si conta la posizione di Cgil e Cisl; quella di Fial e Uil; e quella di Matteo Renzi  che non pare troppo convinto di come stiano procedendo i lavori al tavolo della trattativa. E così ieri in Consiglio comunale il sindaco ha tirato fuori dall'armadio la cura Ataf, quella che nelle ore complicate che avrebbero segnato il futuro dell'azienda di trasporto di Firenze, propose agli autisti: flessibilità ma soprattutto lavorare di più. Il Maggio ha sottolineato nel salone dei Duecento Renzi è "la fondazione lirica italiana dove si lavora di meno", con il debito peggiore" e "troppo personale". Per questo una "situazione complessiva insostenibile". Quindi il teorema è questo: a fronte di una disponibilità sull'orario di lavoro il sindaco sarebbe disposto a fare un passo indietro sui licenziamenti: "Ci sono 8 persone licenziate, siamo disposti a lavorare per ricercare soluzioni diverse. Purché l'accordo stia economicamente in piedi".
COMMISSARIO - Durante il suo intervento davanti ai consiglieri fiorentini il primo cittadino si è soffermato anche sulla repentina scelta operata dal ministro: "L'imminente commissariamento del Maggio deciso dal ministero può essere una opportunità". "Questo - ha continuato - ovviamente a condizione che al termine del commissariamento stesso non si faccia come si è fatto in passato e cioè che dopo aver compiuto lo sforzo di risanamento poi si riprende tutto come al solito perché tanto alla fine comunque paga Pantalone. Dobbiamo ricordarci - ha detto ancora Renzi - che i primi 4 milioni di tasse che pagano i cittadini fiorentini vanno al maggio musicale. Sono tanti soldi". (Fonte: Firenze Today, 30 gennaio 2013)

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