Chi ha avuto mai il coraggio di mostrare il brutto muso a quel tipaccio di Liam Callagher degli Oasis, durante un loro concerto?..Chi ha mai costituito un caposaldo della electrodance, assieme ai Prodigy, Fat Boy Slim e pochi altri? Questo duo britannico, fatto da un ossessionato dalle cornamuse scozzesi- cosa che appare visibilmente, quale ispirazione fondamentale del proprio lavoro- e da un altro mezzo geniaccio dei computers applicati alle note, rappresenta un vero condensato di genialità.
Il master è, però, tedesco e si chiama Kraftwerk, il gruppo electropunk teutonico degli anni settanta, vera e propria fucina di idee per quello che sarebbe, poi, diventato lo sviluppo progressivo della musica elettronica.
Con questi natali e genitori putativi sì ingombranti in testa, Ed Simons-quello delle cornamuse-si reca nella "Madchester" degli anni novanta dello scorso millennio, ove pullulano ragazzotti che si faranno, con in pole proprio i cloni dei Beatles di cui sopra.
I due si circondano subito di altri modesti partners e collaboratori vari: dagli U2 agli Stone Roses, che chiedono ai fratellini chimici, più che altro, anche se loro- in questo- sono sublimi, di remixare i loro successi, o, come nel caso degli Oasis, di fargli da scaldaplatee quali loro Dj intro. Ma i due sono davvero grandi e quando i presuntuosoni tifosi del City ( tutte le sfighe!) osano "cacciarli" dallo stage in prefetto stile Gallagher Brothers, gli altri fratelloni, quelli chimici, vengono acclamati dalla estasiata folla che finisce con il minacciar lo sventagliar pomodori e verdure sui più celebri-a quel momento-Oasis.
I due si circondano subito di altri modesti partners e collaboratori vari: dagli U2 agli Stone Roses, che chiedono ai fratellini chimici, più che altro, anche se loro- in questo- sono sublimi, di remixare i loro successi, o, come nel caso degli Oasis, di fargli da scaldaplatee quali loro Dj intro. Ma i due sono davvero grandi e quando i presuntuosoni tifosi del City ( tutte le sfighe!) osano "cacciarli" dallo stage in prefetto stile Gallagher Brothers, gli altri fratelloni, quelli chimici, vengono acclamati dalla estasiata folla che finisce con il minacciar lo sventagliar pomodori e verdure sui più celebri-a quel momento-Oasis.
Per me, che, ormai lo avrete capito, son beatlesiano originale, ascoltare, in religioso silenzio, il loro adattamento della psichedelic Tomorrow Never Knows fatta da loro, è folgorazione sulla via pentagrammatica.
Di questo enorme talento si rendono conto anche i succitati Prodigy, i quali, reduci dalla proficuissima collaborazione con Madonna, autrice delle sue cose migliori, non a caso, proprio in quel periodo, progettano coi fratellini una enorme jam session elettronica.
Il nuovo secolo è foriero di attenzioni nuove e copiose richieste per i Chemicals: la piccola ed esplosiva Kylie li strappa alla sempre assatanata- di idee- Madonna e li fa collaborare con lei per la elaborazione ed il potenziamento adeguato del suo singolo "Slow"(2004). Questa non è, tuttavia, una delle migliori realizzazioni del duo, pur connettendosi al registro, non sempre perfettamente allineato al loro, della dance poppara della cangurottina.
Il seguito della storia è fatto di qualche stop, ma il meraviglioso libro delle possibilità del magico duo è così pieno di pagine bianche da riempire....
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