sabato 26 gennaio 2013

Il gusto particolare dello Zucchero


Un mume, ecco cos'era per me, per noi, per tutti, Zucchero Fornaciari.....quando sentii il suo "enorme" Blue's (1987), tuonai: " ecco il nuovo Carosone!". Perché questo arduissimo paragone?
Il significato ve lo rendo subito: come il vecchio e savio partenopeo, all' epoca ancora in vita ed in buona vegetazione artistica, il nostro Blues Man della padana-nel senso di pianura emiliana e basta-aveva saputo coniugare, come il napoletano e Fred Buscaglione, la nostra tradizione melodica strutturata- e frazionata in tante identità regionali differenti- con il vento fresco d' Oltreoceano, operazione sempre nelle corde intenzionali dei più tra gli artisti, ma mai facile da realizzare.
I più attenti avranno notato che ho usato, nell' incipit del post, l'imperfetto: la spiegazione, anche stavolta, è dietro l' angolo. Zucchero si è perso, o meglio, è affetto dalla "vendittite", ossia ha cominciato, da parecchio tempo, a copiare se stesso. Una delle cose peggiori che può capitare ad un artista- e Zucchero lo è stato e può tornare ad esserlo-. Egli ha sostanzialmente inserito un master originale in tutto quello che fa ed ha cominciato a copiare a ripetizione quella specie di protomodello.
Ciò-come risulta di tutta evidenza- è estremamente deludente e non fa altro che gettare nel più profondo dispiacere chi, come me, lo ha amato e seguìto ai limiti della incoscienza.
La consapevolezza mi ritornò molto presto; già, infatti, con Oro, Incenso e Birra dell' anno seguente non caddi più in simili deliqui. Il suo mix di sane e parmigiano-reggiane ironia e volgarità, che fa, inconfondibilmente, di un buon prodotto uno extra, venne subito riprodotto senza molta ricercata novità. Il tono si fece monocorde fino a scadere nella atonia originale con Miserere, produzione fatta in obbedienza alle logiche commercialissime e pavarottiane.
Del seguito, ossia delle amicizie, ben coltivate, col gotha del pop mondiale, sapete tutto; quello che non sapremo, forse, mai più trovare è il divo di "Donne" e "Rispetto", ma, per questo, ci sono le teche di internet per ricordare una stagione più felice.
A mio giudizio, tuttavia, uno spiraglio si è colto di recente ed è stato in occasione di una fruttuosa collaborazione con un autentico "drum machine", come lui stesso lo ha definito, ossia il batterista dei Roots-?uestlove (pr. Questlove)- una copia di Mister T. in aspetto, davvero mirabile esecutore dei voleri e delle possibilità delle percussioni moderne.
Il frutto che vi offro a piè di pagina è appunto questo e spero incontri il Vs. gradimento. Il colpo di bacchetta non è lo stesso, ma questo è un live tour ed, evidentemente, il drummer non era disponibile.

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