sabato 19 gennaio 2013

The Prodigy


Wikipedia li classifica come gli esponenti più importanti del big beat brit degli anni novanta, assieme ai già citati ed esaminati Fat Boy Slim e Chemical Brothers. La verità è dettata dalla  matrice, pur comune agli altri due, ossia quella di essere, tutti loro, i primi dj a definirsi artisti e compositori di musica leggera a tutto tondo.
Io ricordo  che "Frozen" di Madonna, vale a dire il prodotto più interessante ed originale di quella-altrimenti-multinazionale, priva di contenuti rilevanti, mentre ricca di lustrini e rappresentata dalla nostra abruzzo-americana, è frutto della creatività dei Prodigy.
Le macerie degli eightees producono questa strana ensamble, fatta di dj e ballerini, una sorta di Village People di fin de siecle e l'obiettivo iniziale era quello di costituire occasione di puro intrattenimento per feste in discoteca. L'idea primigenia si sfalda come quasi tutta la formazione, mentre uno dei componenti, incapricciatosi di fare tutto da sé, decide di fare il musicista e, fregandosi le mani dopo vaer fregato un sintetizzatore della famiglia mood di nome Prodigy, non fece che due più due e nomò da questo l'intero gruppo ed il nuovo progetto.
Dopo che si lavarono delle ultime scorze festaiole "densare", i superstiti del naufragio originario, col secondo loro album esplorano, da par loro, il panorama della technodance con ingresso, abbondante e sapiente di sintocampionatori vari: l'immenso successo arriva, però, con "Fat of The Land", che raccoglie i loro più gandi successi: " Smack My Bitch Up", "Breathe" e "Firestarter".
A conferma del loro poliedrico darsi e farsi, nel 2011 hanno annunciato la uscita di un loro film " World's On Fire", che raccoglie un insieme di pareri dei loro crescenti fans e di immagini rutilanti dei loro concerti evento.
Due parole circa le polemiche sul testo di Smack my bitch up, in cui si solleciterebbe, tra le altre cose, a spaccare la testa della...diciamo così "compagna" di turno. Le forti "licenze" presesi sono di natura francamente eccessiva e non giustificano la patente dell' arte, che tutte le colpe dovrebbe discriminare, ma le qualità ci sono, soprattutto quelle istrioniche, che speriamo vengano, in futuro, direzionate meglio e con maggior seguito di quanto, comunque, già non ottenuto.



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