La violinista
Nicola Benedetti (nella foto), accompagnata dal pianista Alexei Grynyuk, fa il suo debutto a Roma martedì 5 marzo alle 20.30 nell'Aula Magna della Sapienza per la IUC - Istituzione
Universitaria dei Concerti.
Scozzese di origini italiane, Nicola Benedetti ha intrapreso giovanissima la carriera solistica, superando
caparbiamente il parere contrario dei genitori: è stata una scelta vincente,
perché è diventata una solista di fama internazionale, le cui carte vincenti
sono una personalità spiccatissima, un talento naturale incredibile, uno charme
unico e una determinazione forte ma unita ad una umiltà che la porta a
concentrarsi sullo studio, a non tenere troppi concerti l’anno e ad
ampliare il suo repertorio con molta calma e avvedutezza.
Ora,
a soli venticinque, viene invitata dalle più illustri orchestre, incide per le
più prestigiose case discografiche (prima per Deutsche Grammophon e poi, dal
2011, in esclusiva per Decca) e può permettersi di suonare un prezioso
Stradivari del 1723 (lo "Earl Spencer", appartenuto a un antenato di
Lady Diana) messo a
sua disposizione da un mecenate, il banchiere Jonathan Moulds, che è stato ai vertici di
Bank of America e Merrill Lynch. Dice
che il 99% del suo tempo è dedicato alla musica ma questo non significa che si
sia isolata dal mondo, infatti dedica molta attenzione al pubblico giovane e
tiene regolarmente serie di concerti per conto della Fondazione per la lotta contro i tumori intitolata
a Malcolm Sargent.
Con l'Italia ha un legame particolare. Suo padre è un emigrato italiano
che ha fatto fortuna in Gran Bretagna e da lui ha ereditato la capacità di
lavorare duro, il senso della famiglia e l'amore per l'Italia, che si manifesta
in vari modi: ha tifato per l'Italia contro l'Inghilterra ai campionati europei
di calcio del 2012 (ma chissà chi avrebbe scelto se gli avversari degli azzurri
fossero stati gli scozzesi...) e il suo ultimo cd è dedicato alla musica
barocca italiana.
A Roma si presenta con il suo abituale collaboratore pianistico, l'ucraino Alexei Grynyuk, definito da Le Figaro "maestro… dalla personalità
sorprendente e dall’assoluto virtuosismo trascendente". Il concerto è
imperniato su tre capolavori della letteratura violinistica dell'Ottocento,
dalla Sonata in
do minore op. 30 n. 2 del 1803 di
Ludwig van Beethoven, il
suo capolavoro nel genere prima della Sonata "a Kreutzer", alla Sonata in
sol maggiore op. 78 di Johannes Brahms del 1879, caratterizzata dalla
ricchezza melodica e dall'intenso lirismo, e alla Sonata in
mi bemolle maggiore di Richard Strauss del 1888, punto d'arrivo della
fase giovanile dell'autore, che contiene espliciti riferimenti ai grandi
romantici quali Schubert, Chopin e Brahms. Completa il programma la prima
esecuzione in Italia di From Ayrshire del cinquantatreenne James
MacMillan, il più importante compositore scozzese contemporaneo, famoso in
tutto il modo (il suo Veni, Veni, Emanuel
ha avuto più di quattrocento esecuzioni) ma ancora non molto noto in
Italia. From Ayrshire, che contiene
chiari riferimenti alla musica celtica, è dedicato proprio a Nicola Benedetti
ed è stato da lei eseguito in prima assoluta nel 2007 a Daytona ed anche inciso
per Deutsche Grammophon.
BIGLIETTI: Interi: da 15 euro a 20 euro (ridotti
da 12 euro a 16 euro)
Giovani (under 30): 8 euro
Bambini (under 14): 4 euro
INFO per il pubblico: tel. 06 3610051
www.concertiiuc.it
botteghino@istituzioneuniversitariadeiconcerti.it
Nessun commento:
Posta un commento