Tra gli inconfondibili caratteri del Carnevale ce n'è però uno che non può assolutamente mancare ed è il colore. Ed il titolo-tema di questa edizione, partita il 26 gennaio e che si conclude oggi, è proprio "VIVI I COLORI". Colore come libertà di espressione, colore come segno di vita, di gioia, di stato d'animo, di emozione. Nel caso di Venezia, va detto, colore anche come tradizione, quella della grande pittura veneta del Settecento: Canaletto, Guardi, Bellotto e di quella precedente resa famosa dalle Scuole di Tiziano, Giorgione, Bellini e Veronese che nei secoli perfezionarono in laguna l'Arte della Pittura Prospettica e di quella dei colori.
A Venezia però quest'anno, nell'ambito dei numerosissimi appuntamenti proposti quotidianamente, abbiamo scelto di seguire due serate ad ingresso libero, entrambe organizzate dall'associazione culturale MusicaVenezia diretta splendidamente da una illuminata donna americana, ormai veneziana d'adozione: Roberta Reeder.
Il primo appuntamento nella suggestiva cornice dell'Ateneo Veneto in Campo San Fantin ad un passo dal Teatro La Fenice, era dedicato alla celebre maschera di Pierrot e alla sua storia, partendo dalla Commedia dell'Arte sino alle espressioni musicali, poetiche, artistiche e cinematografiche che l'hanno visto oggetto di attenzione susseguendosi nei secoli.
Debussy, Hahn, Fauré, Satie e Schoenberg sono stati con le loro musiche gli artisti inconsapevoli dell'affascinante viaggio musicale da noi vissuto in calce a quello narrativamente approfondito ed organico raccontato da Roberta Reeder. A completare il prezioso cast c'erano due eccellenti musicisti del calibro di Giovanna Bragadin (raffinato contralto veneziano, dalla vocalità ricca e matura) e Gianluca Sfriso (giovane e sensibile pianista).
La seconda serata da noi prescelta, sempre ammirevolmente organizzata da Roberta Reeder di MusicaVenezia, per allietare il nostro gelido soggiorno, era dedicata invece alla musica che si fa colore, con il bellissimo ConcertoColore che ha visto protagonisti il Quartetto Ensemble di MusicaVenezia e la nota pittrice pescarese Dora Marchonni. I musicisti a suonare infreddoliti nella stupenda Chiesa di Santa Maria dei Miracoli il "Bel Danubio Blu" di Strauss e altri celeberrimi valzer viennesi, la Marchionni in un abito celeste da fata turchina a dipingere danzando (per quanto possibile) una tela e con l'uso delle sole mani. Un esperimento difficile e di grande significato, più volte riuscito alla Marchionni (recente vincitrice del Premio Cartagine a Roma) e che almeno in Italia non conosceva sino ad ora esempi comparativi di questo livello. Dora è molto richiesta in varie città italiane per queste sue particolarissime performances ed eravamo curiosi di apprezzare dal vivo questo suo talento così raro al giorno d'oggi. Un maxischermo proiettava la sua ispirata esibizione pittorica. L'arte pittorica si faceva strada grazie alla musica immortale degli Strauss producendo un autentico capolavoro in appena un'ora di lavoro manuale. Il pubblico che ha completamente riempito la chiesa veneziana era alla fine commosso e felice di essere stato testimone di un simile...Miracolo dell'Arte. Non è stato del resto scelta a caso la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli.
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