ASSOCIAZIONE NAZIONALE CRITICI
MUSICALI
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XXXII PREMIO DELLA CRITICA MUSICALE “FRANCO ABBIATI”
Milano, 16 aprile 2013.
La commissione della 32esima edizione del Premio “Abbiati” (Danilo Boaretto,
Alessandro Cammarano, Andrea Estero, Angelo Foletto, Dino Foresio, Enrico
Girardi, Giancarlo Landini, Marilisa Lazzari, Patrizia Luppi, Gian Paolo
Minardi, Gregorio Moppi, Alessandro Mormile, Paolo Petazzi), anche sulla base
delle segnalazioni scritte dei colleghi, ha designato i vincitori 2012.
SPETTACOLO. Lohengrin di Richard Wagner (Milano, Teatro
alla Scala), direttore Daniel Barenboim, regia Claus Guth, scene e costumi
Christian Schmidt, luci Olaf Winter. Per la verità interpretativa di un
allestimento scenico poeticamente profondo e minuzioso, radicato nella cultura
del romanticismo seppure affidato a immagini moderne, a partire dalla figura
antierorica del protagonista, l’eccezionale Jonas Kaufmann, che si armonizzava
alla lettura musicale di finezza e spessore assoluti, potenziando un progetto
artistico di straordinaria resa complessiva.
PREMIO “PIERO FARULLI”. Trio Armellini-Marzadori
Leonora Armellini, pianoforte. Laura Marzadori,
violino. Ludovico Armellini, violoncello.
NOVITÀ ASSOLUTA. Mare metallico di Giovanni Tamborrino (Taranto,
Orchestra della Magna Grecia).
Per
l'originalità e l'autenticità di una scrittura che trae alimento dalle risorse
timbrico-percussive dei più svariati strumenti, tradizionali e
"inventati", e per la compenetrazione di tali "oggetti
sonori", frutto di una lunga e sistematica ricerca, entro cornici formali
di rara immediatezza e forte comunicatività.
DIRETTORE. Fabio Luisi,
Presenza importante nelle stagioni
sinfoniche del Maggio Musicale fiorentino e della Filarmonica della Scala, il
maestro genovese raggiunge esiti ragguardevoli in Roméo et Juliette di Gounod (Genova, Teatro Carlo Felice) e Manon di Massenet (Milano, Teatro alla
Scala), dove al rifinito lavoro con l’orchestra scaligera unisce la capacità di
accostarsi all’opera con piena consapevolezza stilistica, restituendole passo
fantasioso e avvincente ritmo teatrale secondo lo spirito autenticamente comique della partitura.
REGIA. Leo Muscato.
Con tre spettacoli molto diversi,
si è imposto con mano competente, originale e poetica: in Bohème a Macerata (Sferisterio Festival) ha colpito per la tenuta
del linguaggio drammaturgico pucciniano, spostato nel clima giovane e fiducioso
del Sessantotto parigino; in La fuga in
maschera, rarità di Spontini (Jesi Festival Pergolesi Spontini) ha giocato
con leggerezza nel clima della commedia buffa; in Nabucco (Cagliari, Teatro Lirico) ha inventato con mezzi essenziali
la tinta corale del dramma di Verdi.
SCENE. Sergio
Tramonti
In simbiosi con la vocazione antirealistica del regista Pippo Delbono,
colloca Cavalleria rusticana (Napoli,
Teatro San Carlo) negli spazi vuoti e ombrosi di un palazzo d'epoca abbandonato
talvolta inondato dalla luce radente che entra dalle ampie finestre, creando
con perfetta sinergia tra spazio, colori e luci un'ambientazione sognante e
onirica che supera il bozzettismo della tradizione e offre una visione d’opera
aperta sulla modernità.
COSTUMI. Gianluca
Falaschi
Per Ciro in Babilonia di
Rossini (Pesaro, Rof, regia Davide Livermore, scene Nicolas Bovey) ha
realizzato con estrosa fantasia costumi e trucchi in bianco e nero modellati sullo
stile degli abiti Anni Venti, influenzati anche da richiami al primo cinema
muto e al figurativismo dell'antica cultura assiro-babilonese.
SOLISTA. Duo Leonidas
Kavakos-Enrico Pace.
Per
la realizzazione dell’integrale sonatistico beethoveniano (Società del
Quartetto di Milano e Amici della musica di Firenze) dove il segno violinistico
di Kavakos, nella sua vocazione a trascendere la dimensione strumentale e
puramente virtuosistica per decantare il discorso in pura evocazione sonora si
salda in strettissima unità con la visione di Enrico Pace, interprete di forte
impronta nell’orientare il suo straordinario bagaglio alla ricerca di quella
espressività racchiusa nelle dieci Sonate.
CANTANTI.
Evelyn Herlitzius.
Per la straordinaria caratterizzazione
di Ortrud nel Lohengrin (Milano,
Scala), nella quale ha dimostrato di sposare totalmente l'idea drammaturgica di
Claus Guth e Ronny Dietrich che la vuole
"cattiva maestra di pianoforte" e, più ancora, algida aberrazione
della figura materna. La Herlitzius tratteggia la Grafin von Telramund con
vocalità impetuosa, modernissima eppure sempre attenta a non tradire il dettato
wagneriano, accompagnando il canto con sontuosa e coinvolgente presenza
scenica.
Gregory Kunde
Interprete privilegiato di numerosi ed
importanti titoli rossiniani, tra cui Otello,
Gregory Kunde, unico tenore dall’Ottocento ad oggi, ha affrontato e risolto con
eccellenti risultati anche l’omonima opera di Verdi, cantata alla Fenice di
Venezia, senza dimenticare il contributo dato all’interpretazione della
produzione verdiana con il Riccardo di Un
ballo in maschera al Teatro Regio di Torino.
INIZIATIVA. “L.T.L. (Laboratorio Toscano per la Lirica)-Opera Studio” (Pisa, Lucca,
Livorno), per il suo essersi posto dal 2001 ad oggi come iniziativa di riferimento
territoriale nello sviluppo, produzione e promozione dell'opera in un'ottica di
costante ricerca tra repertorio e titoli meno frequentati, l'attenzione ai
giovani ed il contenimento dei costi senza venire meno alla qualità.
PREMIO
SPECIALE. Benito
Lenori. Per la ricostruzione dell’allestimento scenico di Josef Svoboda di Macbeth di Verdi, realizzata con perizia,
tecniche e materiali moderni, adatti alle nuove apparecchiature di proiezione e
di illuminazione: esemplare esempio di restauro teatrale finalizzato al
recupero d’una testimonianza scenica storica altrimenti perduta, e commisurato
alle dimensioni e alla dotazione dei palcoscenici dei teatri di tradizione.
PREMIO “FILIPPO SIEBANECK”. “All you need is X-Music”, Amici della
Musica di Mestre, il progetto ideato e
organizzato dagli studenti dell'Università Ca' Foscari di Venezia, dei Licei
Giordano Bruno e Franchetti di Mestre, Marco Polo di Venezia, del Conservatorio
Benedetto Marcello di Venezia, e coordinato da Mario Brunello, che dà la possibilità
di essere protagonisti sul palco dei singoli eventi, ma anche di pensare,
gestire, promuovere l'intera rassegna.
BERGAMO – TEATRO DONIZETTI
domenica 26 MAGGIO
ore 15
“I FESTIVAL ITALIANI: LABORATORI INTERPRETATIVI E
STILISTICI”
tavola rotonda in occasione del 50enario
del “Festival Pianistico Internazionale di Brescia e di Bergamo”
con Andrea
Estero, Angelo Foletto, Dino Foresio, Giancarlo Landini, Gian Paolo Minardi,
Paolo Petazzi
ore 17
CERIMONIA
DI PREMIAZIONE DEI VINCITORI
a cura del Comitato Organizzatore
in collaborazione col FESTIVAL PIANISTICO INTERNAZIONALE DI
BRESCIA E DI BERGAMO
Info: GLASOR di Galli e Valsecchi snc - via A. da Rosciate,1 - 24124
Bergamo - e-mail: segreteria@glasor.it – telefono 035 224072
Bravo Giovanni mi fa tanto piacere per te e per l'onore che dai ai Laertini
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