mercoledì 24 aprile 2013

La Provincia di Bari propone al commissario della Fondazione Petruzzelli Carlo Fuortes di creare un'unica grande orchestra pugliese



Il presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, e l’assessore alla Cultura, Nuccio Altieri, hanno incontrato questa mattina il Commissario governativo della Fondazione Petruzzelli, Carlo Fuortes (nella foto) per trovare un’intesa in merito al credito che la Provincia vanta nei confronti dell’Ente lirico, pari a circa mezzo milione di euro per l’utilizzo dell’Orchestra Sinfonica nel 2009. 
Il commissario Fuortes – afferma Schittullisi è detto disponibile a pagare, entro una settimana, la prima rata del debito pari a 100 mila ed evitare il prosieguo di un’azione ingiuntiva. Ma il problema più importante che abbiamo posto è quello relativo al futuro dell’Orchestra Sinfonica della Provincia. Da più di un anno abbiamo segnalato la situazione al Ministero competente, alla Regione Puglia e al Comune di Bari affinchè, preventivamente, si studiasse un piano per salvaguardare i 36 posti di lavoro dei nostri orchestrali ed evitare che, dal primo gennaio 2014, si trovino nella stessa situazione degli operai della Bridgestone, o della Vodafone Puglia, o della CBH, tanto per citare alcune emergenze occupazionali del nostro territorio. Gli altri enti, però, sembrano sordi a questo problema. Abbiamo, così, sottoposto a Fuortes l’ipotesi di creare una convenzione in virtù della quale la Fondazione potrebbe utilizzare i nostri orchestrali per le produzioni del Petruzzelli e, in prospettiva, - conclude Schittulli - creare un’unica grande orchestra sinfonica pugliese”. Oggi più che mai – continua Altieri – è impossibile sostenere il peso economico e gestionale di due orchestre nella stessa città. In questi anni non abbiamo mai fatto mancare il nostro appoggio alla Fondazione – prosegue Altieri – tant’è che, lo scorso anno, oltre al contributo ordinario di 600 mila euro, ne abbiamo assegnato un altro straordinario di 400 mila per evitare che il deficit di bilancio 2012. Quest’anno il Governo centrale ci ha tagliato oltre 30 milioni di euro pari al 25% della spesa corrente. In giunta abbiamo deciso di non sacrificare strade e scuole e, al momento, stiamo ancora cercando di far quadrare il bilancio senza aumentare le imposte ai cittadini, quindi, diventa davvero difficile poter garantire il contributo ordinario alla Fondazione. Ritengo sia necessario condividere questa fase di grande difficoltà con gli altri soci fondatori che, alla stessa maniera della Provincia, subiscono pesanti tagli ai propri bilanci prima che sia troppo tardi per rimodulare le attività della Fondazione”.

14 commenti:

  1. “Oggi più che mai è impossibile sostenere il peso economico e gestionale di due orchestre nella stessa città."

    Che tristezza questa frase. Come dice qualcun altro invece, una città come Bari dovrebbe avere non 2 ma 3 o 4 orchestre. Senza scherzi:
    un'orchestra del Teatro fissa con posti a tempo determinato
    un'orchestra sinfonica che non rischi di chiudere e che faccia regolarmente audizioni annuali o ogni due anni
    un'orchestra da camera importante (ne abbiamo tante piccole, purtroppo è sempre difficile unire le forze)
    un'orchestra grossa del conservatorio con una sua stagione sinfonica (ma non esiste assolutamente manco una pallida idea di orchestra in quel conservatorio)

    Credo che a Bari la musica la si ami abbastanza da sostenere tutte queste orchestre con presenze e contributi. Quel che i baresi giustamente chiedono in cambio è una qualità più alta da parte di tutti, che con posti a tempo indeterminato, sedi non fisse, angosce esistenziali... non è possibile pretendere molto.

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  2. Sono perfettamente d'accordo. Anche perchè mi chiedo: quando avremo nuovamente a disposizione, dopo oltre vent'anni, l'Auditorium "Nino Rota", a cosa di grazia servirà? Solo a fini didattici (saggi e lezioni d'organo, esercitazioni orchestrali) o diventerà una cattedrale nel deserto al pari dello stadio San Nicola?

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  3. "un'orchestra del Teatro fissa CON POSTI A TEMPO DETERMINATO"

    "un'orchestra sinfonica che non rischi di chiudere e che faccia regolarmente AUDIZIONI ANNUALI O OGNI DUE ANNI"

    Non ho parole......
    Chi scrive evidentemente ogni 2 o 3 anni viene licenziato, va a fare un concorso pubblico e viene regolarmente assunto con un contratto a tempo determinato...

    o no ????

    Ci meritiamo un teatro commissariato e la retrocessione del Petruzzelli a teatro di tradizione.

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  4. Ma che deduzioni sono? Parlavo di cose che dovrebbero essere normali, no?

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  5. Secondo lei dovrebbe essere normale ciò che ha scritto ???
    Confermo tutto ciò che ho scritto...........

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  6. Stavo solo augurando alla città un teatro con un'orchestra stabile, e un'orchestra sinfonica che abbia aggiunti presi tramite audizioni, audizioni che non riescono a fare da anni. È una cosa così brutta e strana desiderare per le orchestre della propria città stabilità serenità e quindi qualità?

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    1. Lei definisce stabile un'orchestra che cambia ogni 2 anni ???
      E perchè non ogni 6 mesi ?

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    2. mancava un "in": volevo chiaramente dire posti a tempo indeterminato. Non avrebbe avuto senso, altrimenti, tutta la frase. Mi scuso per l'errore, però insomma, bastava un po' di logica.

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  7. Un duetto interessante. Se almeno metteste nome e cognome...Lo sarebbe certamente di più. Ma proprio tanto vi fa paura esprimere liberamente (e firmando) le vostre opinioni su questo blog? Capirei se si trattasse di un sito pornografico...Ma qui che problema c'è? Il direttore d'orchestra Massimiliano Stefanelli mi disse qualche anno fa che l'Orchestra del Metropolitan fa il "tagliando" (proprio tipo automobile) ogni anno a quasi tutti i suoi professori d'orchestra, così non si siedono troppo sugli allori. Che ve ne pare ragazzi? E' giusto? In Italia son troppi gli "impiegati" della musica...Per me non sarebbe male fare un "tagliandino" ogni due anni almeno anche ai professori della Scala o dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia...Figuriamoci a quelli dell'Orchestra Sinfonica della Provincia di bari o del Petruzzelli :-)

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  8. Ci sono altri modi per evitare che qualcuno si sieda sugli allori, non certo costringere i musicisti a dover resettare e riprogrammare la propria vita ogni tre anni.

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  9. Vabbè, è una discussione inutile.
    In Italia sono troppi gli "impiegati" della musica, ma Lei sa benissimo che quelli non entrano con audizioni regolari...
    Ma davvero crede che facendo un "tagliandino" ogni due anni si avrebbero un'orchestra ed un coro di qualità superiore ? Non crede invece che avrebbero (anzi, continuerebbero ad avere) un ruolo sempre più pesante le raccomandazioni politiche ? Tanto è dimostrato che il giudizio della stampa è asservito a ciò che i "poteri forti" vogliono che si sappia in quel momento...
    Saremmo , se possibile (e sottolineo, se possibile !!) ancor più territorio di "conquista" da parte dei grandi teatri. Davvero pensa che un musicista voglia sottoporsi ogni anno ad una audizione (che , per quanto bravo egli sia, può sempre andare male...) per CONTINUARE a suonare nel teatro Petruzzelli ????
    Nel teatro Petruzzelli !!!!
    A quel punto meglio andare altrove, qui rimarrebbero solo i ragazzini a farsi le ossa, per poi andar via anche loro - se validi.
    Rendiamoci conto di cosa siamo realmente oggi, e poi - forse - potremo riprendere a ragionare.
    E per cortesia, smettiamola di pensare che la precarizzazione dei lavoratori della musica sia qualcosa che fa bene alla musica stessa.
    E comunque mi delude assai notare come lei, sig. Romanelli, consideri il musicista come un professionista di serie "B" che deve sempre dimostrare di valere il posto che occupa, il contrario di ciò che succede in qualsiasi altro campo (compreso ovviamente il giornalismo....)
    Saluti

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  10. La mia era una provocazione (la premessa era ciò che realmente accade al MET), ma lei ci è cascato. In ogni caso non considero un professore d'orchestra (perchè di quello stiamo parlando) un professionista di serie B. La nozione di professionista, caro signor Anonimo, è assai diversa da quella di lavoratore dipendente. Non voglio però star qui a spiegargliela...Di certo il "professionista" non ha lo stipendio certo a fine mese che ha il professore d'orchestra stabile a vita, ma deve sudarselo ogni giorno, dimostrando di valere ed essere credibile. Pensi agli avvocati, ai comemrcialisti, agli ingegneri: guadagneranno tanto, ma solo se sono in gamba, capaci, aggiornati, credibili. Evidentemente lei ragiona proprio come un "impiegato della musica" non come un "professionista della musica".

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  11. Come tutti i giornalisti lei è ovviamente abile con la "penna", ma la sostanza di ciò che afferma rimane,nonostante la sua retromarcia ,mascherata da provocazione.
    Da quello che afferma il "professionista della musica" è una spanna superiore all' "impiegato della musica".
    Mi auguro che lei si riferisca al "libero professionista", e non al professionista. Mi auguro che lei non abbia alcun intento denigratorio nei confronti degli impiegati.
    Sono infatti convinto che un lavoratore dipendente, o impiegato, possa anche essere un superbo professionista. Anzi, dovrebbe essere sempre così !!
    Lei ritiene che il "professionista della musica" coincida con il "libero professionista della musica", e per rendere al meglio debba essere sempre sulle spine, debba aver sempre il timore di poter essere sostituito, magari non per demeriti propri ma perchè qualcun'altro ha deciso che il suo posto ora spetti ad un'altro "professionista della musica".
    Io invece sono convinto del contrario. Questione di punti di vista.
    Poi ovviamente tutto dipende alla serietà della singola persona, ma questo è valido in tutti i campi, non solo in quello musicale.
    E comunque non mi riferivo solo ai professori d'orchestra ma a tutti i lavoratori dello spettacolo che sono nelle medesime condizioni, ai sarti ,ai tecnici, ai maestri di palcoscenico, agli artisti del coro ecc....
    Ciò che condanno lei lo ha capito benissimo , ma ovviamente deve fare buon viso a cattivo gioco e fa finta di non intendere il senso delle mie provocazioni...(le mie si che sono provocazioni, anche abbastanza esplicite)
    Probabilmente abbiamo interessi diversi da difendere (e non mi venga a raccontare che non è vero...), per cui le nostre posizioni saranno sempre inconciliabili.
    La saluto nuovamente, promettendo di non disturbarla più con i miei interventi, inopportuni per lo standard del suo blog.

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  12. Lei invece DEVE "disturbare", perchè i suoi interventi sono altamente stimolanti e accendono la discussione su tematiche importanti. Mi dispiace solo che non abbia il coraggio di firmarsi. Avrà le sue ragioni. Non intendevo, nè intendo offendere nessuno, tanto meno Lei; nè le ripeto "faccio buon viso a cattivo gioco". Io sono l'ultimo dei blogger-critici musicali e non sono più iscritto all'ordine dei giornalisti da tempo. L'orecchio di Dioniso vive d'aria e di passione. E' libero e non ha una testata giornalistica alle spalle. Non difende gli interessi di nessuno e dà visibilità ad eventi musicali e teatrali, senza ricevere nulla in cambio: nè sostegni economici, nè bustarelle, nè prebende. Le parrà strano, ma è così. Mi spiace pertanto deluderLa :-)

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