mercoledì 10 aprile 2013

"Murat ed il suo bicentenario spirito barese" di Giulio Loiacono


"Nella splendida cornice del...." avrebbe detto qualcheduno di passaggio, o meno, dalle parti del Petruzzelli e devo dire la verità il cuore di Bari ha accolto, con la consueta generosità, la degna ospite, principessa e pianista di fama, Caroline Haffner Murat, proveniente da uno strano intreccio che solo la opera della istoria umana è capace di riservare.
Da questo strano uovo di Pasqua, visto che siamo in tema, è saltata di fuori questa bella sorpresa; un unico incrocio tra un Burgmeister della città del sale e di Wolfango e il condottiero transalpino, che noi amiamo tanto italianizzare in Giovacchino Murat.
L'occasione, per chi non è tinto di biancorosso, è data dalle celebrazioni per il bicentenario della fondazione della Bari nuova, quella delle speranze, dell' l'ottimismo e della operosità, di quella Bari che, come è stato ricordato, uscì dal suo Medioevo per non più caderci-sarà vero?-.
" À la charge!" avrebbe esclamato Giovacchino, famoso appunto per i suoi assalti, ma nelle vene della Haffner Murat, la sua esima discendente, non abbiamo trovato tutto questo fuoco.
Il programma, snodatosi tra pezzi arcinoti di Chopin, nella prima parte e in ricordi di balli ed assonanze, omaggi alla penisola, di penna del più ostico Liszt, entrambi cittadini della Metropoli sulla Senna, si è evoluto faticosamente e non poche sono state le incertezze della Principessa, che, però, salviamo quanto ad impegno e testimonianza di cotanta ascendenza, sì benevola nei nostri miserrimi confronti.
Molto carino e sorridente è stato, infatti, il suo omaggio a questa città, che la ha accolta, da par suo, con il contributo di istituzioni pubbliche e con la mallevadorìa dei Lions Clubs, quello di Bari "Murat", non a caso sì nomato, nella persona del suo Presidente, Dott. Roberto Mastromattei, e del Governatorato del 108.mo Distretto tutto.
Mai dimentichi di citare, a parte, degnandola di un capoverso, la apposita costituita Associazione Murattiano, ringraziando la straordinaria simpatia e vicinanza del suo presidente, Franco Neglia.
Tutto questo per una buona causa o, come si dice adesso, per un " service", a favore di una benemerita onlus cittadina.
Noi pensiamo che il nostro "service" sia stato fatto e che abbiam steso una bella pennellata di colore su di un altrimenti, per colpa solo nostra, "grigio service da apparaticik della DDR, ma il nostro cuffione da ascolto è appeso ad un chiodo ormai arrugginito, non temete, ed ascolta solo buona musica...." 

                                                                                                                         Giulio Loiacono

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