Venerdì 11 luglio alle 21.00 al Teatro
Petruzzelli nuovo appuntamento della Stagione Sinfonica 2014 con Downtown Stories Two.
Dirigerà
l’Orchestra del Teatro il maestro Carlo
Tenan, solisti Uri Cane
(pianoforte) e Paolo Fresu (tromba).
Il concerto propone un programma
dedicato a An American in Paris di
George Gershwin, Porgy and Bess per
tromba e orchestra jazz di George Gershwin/Gil Evans, Diabelli Variations per pianoforte e orchestra di Ludwig van
Beethoven/Uri Caine, “I loves you Porgy”
and other music di Uri Caine/Paolo Fresu.
I biglietti
sono in vendita al Botteghino del Teatro Petruzzelli e su www.bookingshow.it / Informazioni:
080.975.28.10.
Lo
stesso spettacolo è in programma anche a Lecce, sabato 12 luglio alle 21.30,
nel Cortile dei Celestini, con l’Orchestra Sinfonica Tito Schipa.
Informazioni:
www.icolecce.it
Carlo Tenan, direttore
Diplomato
in direzione d’orchestra, pianoforte, oboe, composizione e musica elettronica.
Ha avviato la sua carriera di direttore collaborando, in qualità d’assistente
alla preparazione a produzioni sinfoniche e liriche dirette da Lorin Maazel,
Mtislav Rostropovitsch, Georges Prêtre, Antonio Pappano. La sua collaborazione
con Maazel risale al 2002 quando, unico italiano tra i finalisti in concorso,
ha partecipato al primo Concorso Internazionale “Maazel/Vilar” per direttori
d’orchestra.
Ha
diretto alcune tra le più prestigiose orchestre internazionali tra cui
l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Tokyo Philarmonic
Orchestra, l’Orchestra del Konzerthaus di Berlino, l’Orchestra Sinfonica del
Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra del Teatro Comunale di
Bologna, l’Orchestra del Teatro di Mannheim, l’Orchestra del Teatro La Fenice
di Venezia, l’Orchestra Bruckner di Linz, l’Orchestra Regionale Toscana.
Nel
gennaio 2010 ha debuttato in una delle sale più prestigiose d’Europa, il Großes
Festspielhaus Salzburg. In ambito operistico, tra i titoli di particolare
rilevanza affrontati, spiccano i mozartiani Il
ratto dal serraglio a Oldenburg, Don
Giovanni nei Teatri del Circuito Lirico Lombardo e Die Zauberflöte con l’Orchestra del Teatro Massimo di Palermo. Di
Giacomo Puccini ha diretto Tosca e La bohème, rispettivamente al
Landestheater Tiroler di Innsbruck e al Teatro di Mannheim.
È
attivo anche in veste di compositore: sue partiture sono state segnalate e
premiate in diversi concorsi tra cui il “2 Agosto” International Composing
Competition nel 2008, l’“International Uuno Klami Composition Competition” nel
2009 e il Concorso “Opera J” (promosso da: Opera domani/As.Li.Co., L’Opéra
Royal de Wallonie e il Teatro Real di Madrid) nel 2008. Il suo brano 4.0 per sestetto d’ottoni è stato
eseguito ed inciso dalla formazione WonderBrass, composta da musicisti
provenienti dall’Accademia Nazionale di S. Cecilia e da Gewandhaus di Lipsia,
con la partecipazione della prima tromba del quintetto Canadian Brass. Nel 2011
ha diretto l’Orchestra del Berlin Konzerthaus; nel 2012 ha diretto a Tokyo due
concerti con il soprano Barbara Frittoli e la Tokyo Philarmonic Orchestra. Nel
2013 ha diretto una sua composizione per orchestra al Konzerthaus di Berlino.
Uri Caine, pianoforte
È
uno degli “architetti” più intelligenti e sensibili della musica d’oggi, un
geniale alchimista, che compone ripartendo dal passato prossimo del grande jazz come da quello più remoto della
musica classica, capace di rileggere i repertori di ogni epoca con
intelligenza, cultura, humour. Il suo jazz è una miscela di classica, rock ed elettronica.
Nato
nel 1956 a Philadelphia, dove ha cominciato a studiare pianoforte con Bernard
Peiffer, brillante pianista che richiedeva al giovane allievo una nuova
composizione ogni settimana per poi rielaborarla, estenderla, deformarla e
arricchirla. Un approccio che si è rivelato basilare nello sviluppo della
tecnica sulla tastiera ed anche della teoria. Quando si iscrive all’università,
Caine è già coinvolto nella scena jazzistica della sua città. Trasferitosi a
New York incide i primi due dischi come solista, Sphere music nel 1993 e Toys
nel 1995. Il secondo contiene una citazione dalla Prima Sinfonia di Mahler che lo porta ad immergersi profondamente
nella musica del grande compositore.
Nel
2003 è direttore di una memorabile edizione della Biennale di Venezia dove
presenta The Othello Syndrome, un lavoro di
variazioni liberamente tratte dall’opera di Verdi, la cui registrazione di Winter&Winter è nominata ai Grammy
Awards di Los Angeles come migliore album di musica classica/crossover del 2008 ed ottiene il premio Echo Klassik
2009.
Tra
i suoi progetti recenti, una composizione sugli orrori della guerra, per il
Festival di Granada un’opera musicale ispirata alle opere di Goya; una tournée delle Variazioni
Diabelli con l’Orchestra
Regionale Toscana e l’Orchestra Toscanini, Berio Project,
per Ravenna Festival, la prima esecuzione del programma Wagner
e Venezia al Festival tedesco di Potsdam, replicato al festival di
Ravello, una commissione per Suoni delle Dolomiti per orchestra d’archi e
pianoforte, con il Quartetto Arditti Twelve
Caprices e Moonsongs,
scritto per celebrare i 100 anni della prima esecuzione del Pierrot Lunaire di Schoenberg, eseguito
al Konzerthaus di Vienna e a Modena, infine Rhapsody
in Blue di Gershwin commissionato dall’Orchestra WDR di Colonia, che ha
avuto la sua prima nazionale ad Imola per il festival jazz Crossroads nel 2014.
La
sua discografia viene indicata come snodo fondamentale della storia musicale
contemporanea.
Sonic Boom,
duo con Han Bennink, Rhapsody in Blue con
la voce di Theo Bleckmann e Callithump
sono i titoli delle incisioni più recenti.
Paolo Fresu, tromba
La
banda del paese e i premi internazionali, la campagna sarda e i dischi, la
scoperta del jazz e le mille collaborazioni, l’amore per le piccole cose e
Parigi. Pochi sono capaci di mettere insieme un tale abbecedario di elementi e
trasformarlo in crescita stilistica. Con naturalezza Paolo Fresu è riuscito a
trasportare il significato della sua magica terra nella più preziosa e libera
delle arti.
A
questo punto della sua carriera, non serve enumerare incisioni, premi ed
esperienze che lo hanno imposto a livello internazionale. Nel suono della sua
tromba c’è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo.
Il
suo presente è turbinoso, degno di un artista onnivoro e creativo. Oggi (oltre
al suo lato letterario, sfociato nella pubblicazione di interessanti lavori
editoriali) è fatto del suo storico quintetto che sta per girare la boa dei tre
decenni di collaborazione e stima reciproca, ma è anche quello del quartetto
“Devil”, che riscatta i successi del celebrato “Angel”. Significativi il duo
con Uri Caine, la collaborazione con Carla Bley e Steve Swallow e l’incontro
con Ralph Towner che ha fatto da ponte al suo ingresso nell’entourage
dell’etichetta ECM, con cui ha pubblicato Mistico
Mediterraneo con Daniele Di Bonaventura e il coro polifonico corso A
Filetta.
Si
esibisce in trio con Richard Galliano e il pianista Jan Lundgren (Mare Nostrum) e con Omar Sosa, Gianluca
Petrella, Manu Katché, Eivind Aarset, Dave Douglas. Interessanti sono i
progetti con grandi nomi del mondo letterario e teatrale italiano (Ascanio
Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Milena Vukotic), oltre alle
collaborazioni con la musica “intelligente” delle frange popolari italiane.
Musica per il Cinema e “progetti speciali”, come il suo “a solo” teatrale che
ha paralizzato 3.000 spettatori all’Auditorium di Roma o un incantato teatro
Metastasio a Prato, chiudono il cerchio insieme alla folle avventura che lo ha
portato a festeggiare nel 2011 i suoi 50 anni con 50 concerti, in 50 giorni
consecutivi, con 50 formazioni e progetti diversi, in 50 capolavori paesaggistici
della sua Sardegna.
Si
ricordano le strizzatine d’occhio al mondo “classico” che potrebbero presto
riservare sorprese. Con la sua nuova etichetta Tuk Music sta promuovendo il
lavoro dei giovani leoni del jazz contemporaneo.
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