Al Teatroforma di Bari, ha preso il via giovedì
sera, l' ottava stagione dell' associazione culturale musicale "Nel Gioco
del Jazz", presentata dal Maestro Roberto Ottaviano (nella foto).
Si è trattato di un anteprima in cui il pubblico
affezionato ha potuto gustare una serata
jazz che ha visto come protagonista di assoluto rilievo il sassofonista tenore
e soprano inglese Stan Sulzmann, già al fianco, tra gli altri, di John Taylor,
Gil Evans, Chet Baker e Paul McCartney; con lui a formare un quartetto erano
il connazionale Jim Hart al vibrafono e
alla marimba, Maurizio Quintavalle al contrabbasso, e l' ideatore e promotore di questa serata il
batterista e percussionista Enzo Zirilli, torinese d'origine, nuovo docente al
Conservatorio di Bari. Nella presentazione della serata si è evidenziato come
proprio l' esperienza professionale ultradecennale del batterista a Londra ha
permesso la nascita di questo incontro tra un icona del jazz britannico e la sensibilità di un artista italiano che
proprio a Torino ha voluto proporre, con la creazione di Radio Londra, una
serie di eventi che offrano a tutti gli
appassionati i frutti di un connubio tra "la fucina mondiale della
musica", e la voglia di
sperimentare del jazz italiano.
La serata incomincia con un brano in cui senza
preamboli il ruolo del sax assume la guida di un viaggio musicale spedito e
raccontato con un piglio che non indulge mai all' introspezione o a toni di
intercalante intensità; pur senza essere invadente Stan Sulzmann è capace di
una narrazione che vuole prendere il
pubblico per mano e condurlo oltre i limiti di una consapevolezza troppo
rilassata verso uno stato in cui si entra di slancio nelle atmosfere di un jazz
che vuole risvegliare l' ottimismo dell' immaginazione; i dialoghi del sax sono
soprattutto con il vibrafono e la marimba dove il folgorante virtuosismo di Jim
Hart fornisce un contributo essenziale
all' intreccio della trama musicale e al tono e al ritmo della narrazione fino
a diventare protagonista quando il sax si assenta per alcuni minuti come per
esempio nel secondo brano scritto proprio dal giovane vibrafonista, nel quale i
colori e le atmosfere che riesce ad evocare
questa rivelazione del panorama jazz inglese, strappano al pubblico più
di un applauso a scena aperta. L' abilità di Enzo Zerilli di portare il ritmo batteria all' interno del
dialogo musicale guidandolo con una gentilezza che quasi non ci si accorge
della modalità sincopata , e la puntuale e
calibrata tenuta del contrabbasso di Maurizio Quintavalle garantiscono
al quartetto la possibilità di offrire
una profondità e coloritura armonica che raggiungono un intensità e una
suggestione veramente toccanti nella ballata, penultimo brano del concerto. La
serata si chiude naturalmente con un bis che non poteva essere che un classico
come "Cheryl" di Charlie Parker; nella parte del sassofono alto del
brano si introduce la performance applauditissima di Roberto Ottaviano. Una nota finale merita il
consenso del pubblico a Jim Hart che non si è risparmiato nel profondere ogni
energia per sprigionare dal vibrafono e
dalla marimba la magia di suoni che erano al tempo stesso l' anima e il
controcanto della voce del sassofono.
Nessun commento:
Posta un commento