La Fondazione Petruzzelli presenta una nuova
produzione realizzata ad hoc per i bambini ed i ragazzi: Cenerentola. Lo spettacolo rientra nel calendario di iniziative
dell’Ufficio Scuola del Teatro, dedicate ai giovanissimi e che confermano
l’impegno della Fondazione per la formazione del pubblico di domani.
La nuova opera in un atto, commissionata dalla
Fondazione Petruzzelli e realizzata dal compositore Cristian Carrara, avrà il libretto e la regia di Maria Grazia Pani( nella foto).
Sul podio dell’Orchestra del Teatro salirà Giuseppe La Malfa, maestro del Coro
Fabrizio Cassi. A firmare le
scene Angelo Linzalata.
A
dar vita allo spettacolo: Claudia Urru
(Cenerentola), Francesca Ruospo (La mamma di
Cenerentola), Teresa Di Bari (Genoveffa), Desirée
Pappagallo (Carolinda), Angela
Nicoli (La Matrigna), Alessia Nadin (La Fata Madrina), Marco
Miglietta (Il Principe), Carlo Sgura (Petronio), Alberto
Comes (Il Re).
Destinato
agli studenti delle scuole primarie e secondarie di I grado che potranno
prenotarsi contattando l’Ufficio Scuola della Fondazione Petruzzelli (tutte le
informazioni sono disponibili on line sul sito www.fondazionepetruzzelli.it) lo
spettacolo è anche aperto al pubblico fino ad esaurimento posti. Sarà infatti
possibile acquistare i biglietti rimanenti delle recite mattutine il giorno
stesso dello spettacolo, mentre sarà totalmente libero l’acquisto delle recite
pomeridiane.
In programma al Teatro Petruzzelli giovedì 29
settembre ore 10.00 e 11.30, venerdì 30 settembre ore 10.00 e 11.30, sabato
primo ottobre ore 17.00, lunedì 3 ottobre ore 10.00 e 11.30, martedì 4 ottobre
ore 10.00 e 11.30, mercoledì 5 ottobre ore 10.00 e 11.30, giovedì 6 ottobre ore
10.00 e 11.30, venerdì 7 ottobre ore 10.00 e 11.30, sabato 8 ottobre ore 17.00,
lunedì 10 ottobre ore 10.00 e 11.30, martedì 11 ottobre ore 10.00 e 11.30,
mercoledì 12 ottobre ore 10.00 e 11.30, giovedì 13 ottobre ore 10.00 e 11.30 e
venerdì 14 ottobre ore 10.00 e 11.30. Informazioni: 080.975.28.10.
Note Musicale di Cristian Carrara
Non è semplice scrivere le
musiche per una nuova Cenerentola. Soprattutto se questa Cenerentola dev'essere
dedicata agli ascoltatori più esigenti. I bambini. Per questo motivo, per
fuggire dalla paura del confronto con i tanti splendidi esempi di
"Cenerentola" che la storia della musica ci ha donato, ho scelto,
nella scrittura, degli aiutanti speciali: i miei figli. Soprattutto le mie due
figlie più grandi: Caterina, di 7 anni, e Benedetta, di 5. Di tanto in tanto,
mentre il lavoro avanzava sottoponevo loro le idee musicali, i temi principali
dei personaggi, e chiedevo loro se così poteva funzionare, oppure se dovevo
intraprendere un'altra strada. Caterina e Benedetta sono stati dei giudici
esigenti. Ma preziosi. Mi sono affidato a loro per lavorare sulla musica di
questo libretto già di per sé estremamente musicale. Ne è uscito un lavoro
diretto, cantabile e, spero, coinvolgente. Che non si fa problemi nell'usare i
linguaggi musicali più disparati, perché i bambini si lasciano affascinare da
tutto, non solo dalla semplificazione.
Ho
cercato di scrivere qualcosa di accattivante, tentando di allontanarmi però
dalla banalità. Una Cenerentola dedicata ai più piccoli ma che è rivolta anche
agli adulti. Nello scrivere questa partitura ho pensato anche a loro. Perché
ciò che è pensato veramente per i più piccoli, può essere ascoltato e vissuto
anche dai grandi. Padri, madri e figli assieme, attorno a questa fiaba senza
tempo.
Questo
lavoro rischia di scontentare i puristi della musica contemporanea. Spero però
accontenti i piccoli e grandi che decideranno di passare un po' di tempo in
compagnia di questa "Cenerentola" e della sua musica.
Note di regia di Maria Grazia Pani
C’era un volta … una storia
che nacque nelle valli più recondite dell’est e che, di bocca in bocca, di
camino in camino, dopo un lungo tragitto durato secoli di storia, giunse nel
vecchio continente tra le mani di alcuni uomini dotti con la passione per i
miti e le leggende. A trascrivere e tramandarci questo racconto straordinario
ci pensarono quattro uomini illustri della storia letteraria europea:
Giambattista Basile, Charles Perrault e i due fratelli Grimm che, con ingegno, plasmarono con la loro fantasia, le
vicende di una fanciulla di nome Cenerentola. Il fascino di questa storia non
ha smesso di attrarre il genio artistico musicale, generando opere liriche come
la “Cenerentola” di G. Rossini e la “Cendrillon” di J. Massenet, e quello
cinematografico, con la nascita del capolavoro di Walt Disney.
Sulla scorta della
precedente esperienza dell’opera “Il giovane Artù”, la Fondazione Petruzzelli
ha rinnovato l’interesse verso una produzione dedicata ai bambini e ha
commissionato un’opera nuova sul tema di
Cenerentola, affidandosi all’estro musicale del compositore Cristian Carrara e alla creatività di Maria Grazia Pani, librettista
dell’opera. Si tratta di un’opera in un atto unico, in forma di Singspiel, un
genere operistico che unisce i recitativi in prosa alla semplicità delle trame
musicali, che ha come finalità precipua quella di contribuire al processo
educativo di ogni singolo alunno, fornendogli dei contenuti di alto valore
artistico culturale. La funzione pedagogica espressa, trova la sua giusta
dimensione in un modello narrativo consolidato come quello della favola di
fantasia, in questo contesto avvalorata dall’orchestrazione musicale, che
garantisce la totalità dell’esperienza conoscitiva del soggetto.
La trama dell’opera mantiene
salda la struttura complessiva della narrazione, con la presenza di
Cenerentola, della matrigna, delle sorellastre e della Fata Madrina. La novità
drammaturgica è legata alla presenza di alcuni personaggi che vanno a
completare l’impianto scenico della pièce, ad esempio la figura della mamma di
Cenerentola, le fatine damigelle della Fata Madrina, e ancora, Petronio,
l’amico del Principe, e il padre del principe, il Re. Nella finzione della
favola viene tracciato un mondo che svela i vizi e le virtù umane, in cui c’è
sempre un personaggio che ad un certo punto della sua vicenda conosce l’amore
verso qualcuno, proprio nel momento di maggiore afflizione del suo stato
d’animo, dovuto a cause esterne macchinate diabolicamente da un’antagonista.
Ecco la situazione in cui si trova la nostra Cenerentola quando per la prima
volta guarda negli occhi il principe. L’occasione per evadere da quella
situazione si presenta con l’annuncio del ballo al palazzo del principe.
Sappiamo come va a finire. Ma questa Cenerentola, nella sua tipicità di
personaggio inserito nell’ingranaggio della fabula, si presenta atipica nel
carattere che mostra nell’affrontare le angherie subite, infatti spicca un
tratto del tutto nuovo nel libretto di Maria Grazia Pani, ed è il tratto della resilienza, uno spazio in cui affrontare
con vigore le avversità, mantenendo salda la propria unicità di individuo unico
e irripetibile.
La scena è costituita da una
“scatola magica” che si apre per svelare i misteri, di un mondo poetico sospeso
tra la favola e la visione onirica, in accordo con la visione della regista, la
stessa Maria Grazia Pani, che unisce gli elementi universali, mitici e
archetipici della fiaba ad aspetti psicologici e alle dinamiche interiori,
cercando sempre di mantenere un equilibrio tra la leggerezza e la profondità,
tra l’umorismo e la malinconia.
Il libretto nella sua
semplicità linguistica, convoca anche termini desueti, tipici della tradizione
librettistica italiana, nell’amalgama giocoso degli scioglilingua in metrica,
nei quali i melomani potranno riconoscere un omaggio all’Opera lirica italiana.
La musica presenta melodie cantabili e coinvolgenti e si offre
di rintracciare l’esigenza del pubblico di giovanissimi, con la consapevolezza
di vivere in un epoca in cui i suoni, le voci, i rumori si inseguono in un
diagramma di valori sempre più labili. La funzione rimane pedagogica, ma il
risultato è accattivante. Una Cenerentola dedicata ai piccoli, ma rivolta anche
agli adulti.
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