martedì 31 ottobre 2017

Dal 2 al 5 novembre al Teatro Abeliano di Bari torna Gabriele Lavia con "Il sogno di un uomo ridicolo" di Dostoevskij.


Dostoevskij concepisce Il sogno di un uomo ridicolo come un racconto fantastico, scritto intorno al 1876 e inizialmente inserito nel Diario di uno scrittore. È la storia di un uomo, abbandonato da tutti, che ripercorre in un viaggio onirico la sua vita e le ragioni per cui si è sempre sentito estraneo alla società. Il protagonista decide di metter in pratica l’idea, a lungo corteggiata, del suicidio. Però, si addormenta davanti alla pistola carica. Inizia così un sogno straordinario che lo porta alla scoperta della ‘verità’. Approda in un altro pianeta, del tutto simile alla Terra tranne che per l’animo dei suoi abitanti, sono puri, innocenti, e in quella purezza lui, per la prima volta, non viene additato come ridicolo. Il sogno di un uomo ridicolo si rivolge, dietro la finzione letteraria, alla società intera e ne denuncia i vizi che la allontanano dalla felicità fondata semplicemente sull’amore e sulla solidarietà, al posto dell’avidità e dell’egoismo. Sulla condivisione incondizionata anziché sulla presunzione della scienza che solo teorizza le leggi della felicità. E questa idea di felicità ci riporta al messaggio evangelico, di puro amore, di Cristo, al di là di ogni religione e prima di ogni potere.
Dostoevskij tra gli autori scelti 2017_18 a Bari, dopo Casa di Pulcinella e (S)Workers a Spazio 13, riprende la stagione teatrale del Comune di Bari-Teatro Pubblico Pugliese con un’esclusiva regionale. Gabriele Lavia (nella foto) ritorna sui palcoscenici di Bari con “Il sogno di un uomo ridicolo”, al Nuovo Teatro Abeliano dal 2 al 5 novembre. E poi a dicembre un inedito Karamazov scritto e diretto da Vico Quarto Mazzini (Premio Next Generation Festival 2013) con Dante Marmone, Nicola Pignataro, Tiziana Schiavarelli e Pinuccio Sinisi. I costumi di Luigi Spezzacatene.  In aprile, al Petruzzelli, Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio, in una rilettura di Delitto e Castigo.
Progetti speciali sulla condizione femminile, sull'anniversario dell'uccisione di Aldo Moro. Spettacoli con Maddalena Crippa, Eros Pagni, Michele Sinisi, Emma Dante, Daniel Pennac, Teresa Ludovico, Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Giuliana Lojodice, Lucia Zotti, Raffaele Scarimboli, Monica Contini, Teatro dei Borgia, Officina Orsi. Dab stagione di danza: Compagnia Zappalà Danza, I am beautiful, l’AterBalletto con Golden days su musiche di Tom Waits, Patti Smith, Keith Jarrett; Spellbound Contemporary Ballet  in Rossini ouvertures. Virgilio Sieni con Cantico dei cantici. Abbonamenti ridotti trasversali con le stagioni di Teatri di Bari, Fondazione Petruzzelli, Camerata Musicale Barese.

Due concerti fuori rassegna il 4 e 5 novembre a "Nel Gioco del Jazz" al Nicolaus Hotel di Bari con Pinturas Quintet e il Jacqui Naylor Quartet.


 Sabato 4 novembre e domenica 5 novembre due concerti fuori rassegna per l’Associazione “Nel Gioco del Jazz” che rinnova la collaborazione con “Bari Hi End”, Mostra di alta fedeltà e cinema in casa. Al Nicolaus Hotel di Bari, alle 21,00, sabato 4 salirà sul palcoscenico il Pinturas Quintet e domenica 5 novembre  il Jacqui Naylor Quartet.
Il Pinturas Quintet è composto da Roberto Ottaviano (nella foto) al saxNando Di Modugno alla chitarra, Giorgio Vendola al contrabbasso, Pippo D’Ambrosio alla batteria e ospite d’eccezione Mirko Signorile al pianoforte.
Dopo 25 anni circa di progetti realizzati insieme ad artisti provenienti da varie parti del nostro pianeta, non è un caso se questo nuovo quartetto nasce nella mia terra”, afferma Ottaviano. “Nasce infatti dalla convinzione che in questo angolo del mondo esistano ormai delle capacità e sensibilità mature, connotate da una forte personalità. Doti estremamente intrise di tutte le culture e quindi dalle musiche del mondo che le hanno attraversate e che, come nei racconti dei viaggiatori, hanno sedimentato visioni, umori ed aspirazioni. Il jazz diventa qui il pennello veloce con cui rappresentare paesaggi e storie immaginarie, i colori sono una infinita tavolozza costituita da tutte le musiche che amiamo profondamente e che rappresentano ancora oggi l’idea di unmessaggio nella bottiglia.
Ecco come si compone Pinturas, un affresco dinamico e proiettato verso il futuro ma tuttavia profondamente radicato nell’archetipo del Sud”.
Protagonista della serata sarà il secondo album di Pinturas “Change the world” per l’etichetta discografica della stessa Associazione “Nel Gioco del Jazz” . Si tratta di registrazioni del 2011 create per lo spettacolo “Le notti dell’avvocato Guerrieri” con Gianrico e Francesco Carofiglio. Si va da “The Circle Game” ( J.Mitchell )  a “Money” ( R.Waters ), “Luiza” ( T.Jobim ), “Merci Street” ( P.Gabriel ) “Surrender”  (D.Sylvian ), “I’ll Be Your Mirror” ( L.Reed ), “Change The World ( E.Clapton ), “I Don’t Want To Talk About It” (R.Stewart ), “Blackbird” ( J.Lennon & P.McCartney ). “Se non  si può cambiare il mondo”, continua Ottaviano, “almeno tentiamo di renderlo un posto più degno da essere vissuto, attraverso la bellezza infinita di tutta la musica che lo pervade. Quella passata, presente e futura”.  

Costo biglietto unico Pinturas Quintet: 10,00 euro

Domenica 5 novembre sempre al Nicolaus Hotel di Bari alle 21,00, salirà sul palcoscenico il Jacqui Naylor Quartet composto dalla vocalist americana che dà il nome al quartetto, da Art Khu al pianoforte, da Giorgio Vendola al contrabbasso e Pippo D’Ambrosio alla batteria.
Nata a Saratoga (California) Jacqui Naylor è una cantautrice tra le più affermate sulla scena mondiale a metà tra jazz e pop
Negli anni ottanta studia economia presso l'Università di Stato di San Francisco, dove consegue la laurea in Marketing nel 1991. Lavora per sei anni come responsabile marketing per il designer stilista Lat Naylor, che ha sposa nel frattempo. Ma la sua attenzione si rivolge presto alla musica jazz e pop e nel 1997 decide di rendere la musica la sua priorità fondando anche una propria etichetta, la Ruby Star



Records. Nel 1999 esce il suo primo album con il semplice titolo Jacqui Naylor, seguito da altri due album e dal più recente, il live-album Live East/West: Birdland / Yoshi's. L’album contiene musiche
standards e proprie composizioni, ma soprattutto mette in mostra la sua specialità, lo "smashing acustico", cioè il mescolare due brani di generi diversi in uno, ad esempio " My Funny Valentine " insieme a "Back in Black" degli AC / DC.
Nel frattempo divorzia e sposa Art Khu, eclettico pianista e compositore con il quale fa ormai coppia fissa da circa 10 anni. Il loro successo è travolgente ed è apprezzato in tutto il mondo.
Alcuni l’accostano a Diana Krall per il suo particolare modo di cantare o perché ingannati dalla somiglianza alla cantante e pianista canadese.
Nel 2012 pubblica anche il DVD dal titolo Lucky Girl - un ritratto di Jacqui Naylor. I brani dell’ultimo album “Q & A”, pubblicato quest’anno, sono stati scritti a due mani con il marito e nelle note della vocalist californiana riecheggiano atmosfere lontane, riletture attinte dai grandi del jazz con riferimenti a Sarah Vaughan, Ellla Fitzgerald e Billy Holiday ma anche a Amy Winehouse e Freddie Mercury. Sino ad ora Jacqui Naylor ha pubblicato oltre 10 album.
A Bari sarà accompagnata da due musicisti pugliesi, Vendola e D’Ambrosio, con i quali ha già suonato in Europa alcuni anni fa.

Costo biglietto unico: 15,00 euro

Il prossimo appuntamento dell’Associazione “Nel Gioco del Jazz” è per domenica 26 novembre, al Teatro Forma a Bari, con Daniel Melingo, ambasciatore di un tango popolare e colto. 
I due concerti dei Pinturas Quintet e del Jacqui Naylor Quartet  si svolgeranno nell’ambito della  XXVI^ Edizione di Bari Hi-End - Mostra di alta fedeltà e cinema in casa, che si terrà sempre il 4 e il 5 novembre al  Nicolaus Hotel di Bari. Nuove start up partner della manifestazione realizzeranno punti di esposizioni e demo live in un connubio che lega arte, suoni, musica, spettacolo, food e cultura. I tre livelli espositivi della mostra ospiteranno numerosi espositori del mondo dell’audio. Un'area sarà dedicata alle degustazioni di cibo e vino, accompagnate da artisti che esporranno le loro opere.
L'area seminari, quest'anno sarà ricchissima di eventi, si parlerà di riqualificazione di spazi urbani e sociali di periferia. I maestri liutai ci faranno scoprire inoltre le differenze tra uno strumento di fattura industriale ed uno artigianale. Il tutto per offrire un ambiente live, affascinante ed armonico. 
Per informazioni su tutti gli eventi dell’associazione è possibile scaricare l’APP dal sito ufficiale, www.nelgiocodeljazz.it, Google Store, Facebook e da tutti i dispositivi tablet, smartphone e iphone. 
Biglietti e abbonamenti in vendita presso CENTRO MUSICA – C.so Vitt. Emanuele 165 – Bari - tel. 0805211777, oppure chiamando l’Associazione Nel Gioco del Jazz al 3389031130, o inviando una mail a info@nelgiocodeljazz.it – Fb


lunedì 30 ottobre 2017

Il prossimo 2 novembre John Axelrod dirigerà l'OSN della Rai in uno stimolante programma. Con musiche di Luciano Berio e Leonard Bernstein.


 È una delle pagine che hanno fatto la storia della letteratura musicale del secondo Novecento  e della quale nel 2018 ricorrono i cinquant'anni dalla creazione  a segnare il terzo appuntamento della Stagione 2017-2018 dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, in programma giovedì 2 novembre alle ore 20.30 all’Auditorium Rai "Arturo Toscanini" di Torino (turno rosso) e in diretta su Radio3. È Sinfonia di Luciano Berio, composizione in cinque movimenti per orchestra e otto voci amplificate. A interpretarla sono chiamati gli Swingles, celeberrimo gruppo musicale che il 10 ottobre 1968 eseguì Sinfonia in prima assoluta insieme alla New York Philharmonic Orchestra, sotto la direzione dello stesso Berio. Anche noto come The Swingle Singers, il gruppo – nato in Francia nel 1962 – ha vinto cinque Grammy Award (uno proprio per il lavoro di Berio) e ha all'attivo oltre 50 album. Gli Swingles si sono rinnovati nel corso degli anni, mantenendo intatta la predilezione per la musica contemporanea che abitualmente affiancano al repertorio classico e agli arrangiamenti di brani pop, folk e jazz. Come illustrava Berio «il titolo di Sinfonia non vuole suggerire analogie con la forma classica; va piuttosto inteso etimologicamente, come il 'suonare insieme' di otto voci e strumenti oppure, in senso più generale, come il 'suonare insieme' di cose, situazioni e significati diversi». Commissionata in occasione del centoventicinquesimo anniversario della New York Philharmonic Orchestra, Sinfonia è un intreccio di strumenti e voci tra canto, sussurri, parole tratte da Beckett e Lévi-Strauss, riferimenti a Mahler, Stravinsky, Schönberg, Debussy, Ravel e altro ancora. Il risultato è una musica caleidoscopica e postmoderna, «la più sperimentale che abbia mai scritto», diceva Berio. Sul podio è chiamato il direttore americano John Axelrod (nella foto) – allievo di Leonard Bernstein, a cui Sinfonia è dedicata – che si è guadagnato la stima e l’affetto del pubblico grazie alle numerose collaborazioni con l'Orchestra Rai. Proprio su Bernstein, di cui ricorre nel 2018 il centenario dalla nascita, si concentra la seconda parte del programma con  Divertimento per orchestra, composto nel 1980 per i cento anni dalla fondazione della Boston Symphony Orchestra, e le musiche per il balletto di Jerome Robbins Fancy Free, che debuttò alla Metropolitan Opera di New York nel 1944 e che fu utilizzato da Alfred Hitchcock nella sequenza inziale del film La finestra sul cortileIl concerto è replicato a Torino venerdì 3 novembre alle 20 (turno blu). Le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani under 35), sono in vendita sia online sia presso la biglietteria dell'Auditorium Rai. Un'ora prima dell'inizio sono messi in vendita gli ingressi non numerati a 20 e 9 euro.

Domani sera all'Auditorium Vallisa va in scena "In arte Molière" con la regia di Paolo Panaro.


“Le direzioni del racconto” della Compagnia Diaghilev prendono il via martedì 31 ottobre (ore 21) all’auditorium Vallisa di Bari con “In arte Molière”, omaggio a Jean-Baptiste Poquelin per la drammaturgia e la regia di Paolo Panaro (nella foto) su testi tratti dallo stesso Molière, ma anche da Goldoni e Bulgakov. Sei le repliche previste, 1, 11, 12, 16, 18 e 19 novembre (biglietti euro 10, info 333.1260425). Interpreti di questo divertito affresco sulla vita quotidiana di una compagnia teatrale capitanata da un grande autore, sono Elisabetta Aloia, Altea Chionna, Marco Cusani, Alessandro Epifani, Francesco Lamacchia, Loris Leoci e Giuseppe Marzio.
La vita di Molière è stata un appassionante soggetto per alcuni dei più grandi drammaturghi. Per primo, Carlo Goldoni realizzò la commedia in versi “Molière”. In seguito, Michail Bulgakov mise in scena, durante gli anni del terrore staliniano, il dramma “La Cabala dei Bigotti”. Panaro ha messo insieme questi testi per raccontare la vita teatrale di Molière, condotta fra mille delusioni e un pugno di miserabili soddisfazioni, realizzando una pièce che racconta le vicende umane, artistiche e professionali di un gruppo di teatranti di ieri, ma perfettamente uguali a quelle dei teatranti di oggi.
“Le direzioni del racconto” proseguiranno con la pungente e divertita lingua di Erri De Luca, lo strumento scelto dal quartetto musicale Ánema e dall’attore Cosimo Damiano Damato per un’appassionante incursione nella vecchia e nuova canzone partenopea con Concerto Napolide (4 novembre). La parola si farà impegno civile con Il caso Braibanti (5 novembre), spettacolo scritto da Massimiliano Palmese per la regia di Giuseppe Marini nel quale si racconta la vicenda dell’intellettuale omosessuale accusato di aver plagiato il giovane compagno in pieno fermento sessantottino. Si rinnoverà la collaborazione con il Festival Time Zones per una tre giorni (7-8-9 novembre) di musica e poesia, quando i versi di Francesco Redi (Bacco in Toscana), di autori italiani dal Duecento al Cinquecento sino a Baudelaire (Les fleurs du mal), si intrecceranno nella recitazione di Paolo Panaro con le differenti sonorità delle chitarre di Christian Lavernier, Paki Zennaro e Pietro Romano Matarrese.
In programma, ancora, il “Don Chisciotte” della Diaghilev (dal 22 novembre), “La Ianara” con Elisabetta Aloia (30 novembre), una “Serata Leopardi” e i “Canti Orfici” di Dino Campana con Massimo Verdastro (1 e 2 dicembre), l’“Ulisseide” con Virginio Gazzolo (7 dicembre), la “Lectura Dantis” di Roberto Herlitzka (16 dicembre) e il repertorio classico di letture sceniche di Paolo Panaro, “Il racconto di Enea” di Virgilio (15 novembre), “Orlando furioso” di Ariosto (22 novembre), “Gerusalemme liberata” di Tasso (29 novembre), “La favola de Zoza” di Basile (9 dicembre) e “La morte di Ivan Il’Ic” di Tolstoj (dal 12 al 15 dicembre).
Per informazioni tel. 3331260425. 

Torna stasera Michele Mariotti sul podio della Royal Opera House di Londra con la "Lucia di Lamermoor" di Gaetano Donizetti.


Dopo il successo del suo debutto nel 2013 con La donna del lago, Michele Mariotti (nella foto) ritorna sul podio della Royal Opera House di Londra stasera con un altro titolo avvolto e ambientato fra le brume e i castelli della Scozia medievale: Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti. Capolavoro romantico per eccellenza in cui agiscono clan in atavico conflitto, l’opera è in scena sino al 27 novembre nella cruda e potente messinscena di Katie Mitchell.
«Il capolavoro di Donizetti mi ha sempre emozionato per le sue tinte peculiari che conducono il dramma tra allucinazione e realtà – racconta il direttore d'orchestra Michele Mariotti, che ha recentemente interpretato Lucia di Lammermoor al Teatro Comunale di Bologna –. Al Covent Garden cercherò di restituirne l’atmosfera un po' speciale, nebbiosa, liquida, indefinita e magica. Lucia ha un suo colore, è un’opera che ha una sua dimensione molto personale e un carattere forte e ben definito. Ci sono momenti musicali bellissimi, anche tra i meno evidenti, come la pastoraleiniziale dei cacciatori".
Protagonista dello spettacolo è il soprano americano Lisette Oropesa, insieme ai tenori Charles Castronovo e Ismael Jordi (che si avvicendano nel ruolo dell’innamorato Edgardo), Christopher Maltman (Enrico), Michele Pertusi (Raimondo), Andrew Tortise (Normanno), Konu Kim (Arturo) e Rachael Lloyd (Alisa).
Dopo Lucia di Lammermoor a Londra, Michele Mariotti dirigerà la Messa da Requiem di Verdi all’Ópera de Tenerife (16 dicembre) e La bohème di Puccini per l’inaugurazione della Stagione 2018 del Teatro Comunale di Bologna, di cui è Direttore Musicale (19 gennaio).

venerdì 27 ottobre 2017

Il Trio "Gioconda De Vito" della Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca è in tournèe in Spagna grazie a Puglia Sounds.


La musica e i musicisti pugliesi continuano a viaggiare nel mondo con Puglia Sounds! Questo fine settimana - 29, 30, 31 ottobre 2017 - il Trio "Gioconda De Vito" (nella foto) della Fondazione Paolo Grassi (composto da: Silvia Grasso, violino / Gaetano Simone, violoncello / Liubov Gromoglasova, pianoforte) sarà in tournée in Spagna grazie al programma Puglia Sounds Export 2017 della Regione Puglia. In programma concerti a Barcellona presso la Sala Nota79, la Sala de Los Atlantes al Real Circulo Artístico de Barcelona e il Salò D’Actes della Reial Acadèmia Catalana de Belles Arts de Sant Jordi
Il progetto Puglia Sounds, dedicato allo sviluppo del sistema musicale regionale, ha reso possibile la realizzazione della tournée all'estero del trio dedicato a Gioconda De Vito formatosi nel 2016 all'interno della Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca. Quello della Fondazione è tra i 35 i progetti di diffusione della cultura musicale pugliese selezionati nella seconda tranche di Puglia Sounds Export 2017, che ha finanziato un totale di 152 concerti in 32 Paesi e 5 continenti. Il progetto export del Trio "Gioconda De Vito" è stato finanziato all'interno della categoria "Young".
Il repertorio del Trio vanta titoli che vanno dal primo Romanticismo di Schubert fino a Rachmaninov e al ‘900 di Shostakovich. Nei tre concerti in programma a Barcellona proporranno al pubblico due tra i più imporanti brani della tradizione musicale russa scritta per trio: il "Trio élégiaque in Sol minore" di SergeiRachmaninov e il "Trio con pianoforte n°2 in Mi minore" di Dmitri Shostakovich. Proporranno altresì brani per trio di Michail Glinka, Claude Debussy e Johannes Brahms. Nei prossimi mesi lo stesso programma sarà proposto al pubblico della Fondazione Paolo Grassi, che segue sempre con molto interesse l'attività concertistica del trio in residence.
SILVIA GRASSO, violino
Si diploma in violino a 17 anni con 10, lode e menzione presso l’IMP Paisiello di Taranto. Vincitrice di concorsi internazionali, protagonista di incisioni per note etichette discografiche, è docente di violino presso l’Accademia Rusalka di Carosino e la scuola secondaria di 1°grado. Collabora con numerose orchestre e associazioni musicali italiane.
GAETANO SIMONE, violoncello
Violoncellista moderno e barocco. Diplomato con lode in Violoncello ad indirizzo concertistico, Musica da camera e Didattica della Musica, è vincitore del Concorso a cattedra 2016 per i licei musicali avendo ottenuto il punteggio più alto a livello nazionale in tutte le prove. Ha inciso: Quatuor pour la Fin du Temps di Messiaen, Drei Kleine Stucke di Webern, Le Muse Napolitane. (barocco napoletano). Suona uno strumento italiano del 1700 attribuito a David Tecchler.
LIUBOV GROMOGLASOVA, pianoforte
Si è laureata con lode presso il Conservatorio Tchaikovsky di Mosca e ha continuato lo studi seguendo corsi di perfezionamento musicale presso il Conservatorio di Mosca nelle classi delle Prof.sse Kuznetsova e Sorokina. Si esibisce con successo a Mosca e all’estero come solista, in duo pianistico, con orchestra e in varie formazioni musicali. Ha vinto premi e diplomi in numerosi concorsi internazionali (Russia, UK, Italia).

Il Festival di Pasqua 2018 a Lucerna proporrà nove giorni dedicati alla grande musica sacra e sinfonica. Riccardo Chailly e la Filarmonica della Scala saranno ospiti fissi del festival.


 In occasione del suo 30. anniversario, il Festival a Pasqua 2018 proporrà nove giorni dedicati alla musica sacra e sinfonica da apprezzare al KKL e nelle chiese della città di Lucerna. A distanza di un anno dal suo debutto festivaliero, il soprano russo Julia Lezhneva sarà l’«artist-in-residence»: per l’apertura nella Hofkirche, Lezhneva si cimenterà in opere di Vivaldi e Pergolesi insieme all’Ensemble La Voce Strumentale, sotto la direzione di Dmitry Sinkovsky. Nel secondo programma, previsto nella sala del MaiHof, la Lezhneva interpreterà Arie di Vivaldi, Händel e Mozart, nonché Lieder di Rossini, Bellini e Schubert, accompagnata dal pianista Mikhail Antonenko. A partire dal 2018 Riccardo Chailly (nella foto) e la Filarmonica Scala saranno ospiti fissi del Festival a Pasqua. Per l’inaugurazione di questo nuovo ciclo, presso il KKL di Lucerna, in programma la Sinfonia n. 2 in do minore, op. 17, Piccola Russia di Čajkovskij, tre brani tratti dal Lady Macbeth del Distretto di Mcensk di Šostakovič e il Petruška di Stravinskij. Tra i momenti culminanti del Festival a Pasqua, la Messa in do maggiore, op. 86 di Beethoven con la residenza annuale dell’Orchestra sinfonica della Radio Bavaresediretta da Mariss Jansons, e le voci di Julia Kleiter, Gerhild Romberger, Christian Elsner e Florian Boesch. Nello stesso concerto Martin Angerer si esibirà nel Concerto per tromba di Hummel, e in apertura si potrà apprezzare la Sinfonia in tre movimenti di Stravinskij. Per la chiusura del festival, nel secondo programma dell’Orchestra sinfonica della Radio Bavarese, Mariss Jansons dirigerà opere di Schumann e Bernstein, nonché la La Rapsodia su un tema di Paganini di Rachmaninov, interpretata dal pianista Denis Matsuev. Sir András Schiff si cimenterà con la Cappella Andrea Barca in opere nella tonalità di do minore: due concerti doppi di Johann Sebastian Bach, in affiancamento con la giovane pianista tedesco- iraniana Schaghajegh Nosrati, e l’unico concerto per pianoforte di Mozart nella stessa tonalità. L’Ensemble intercontemporain e un Ensemble del Lucerne Festival Alumni daranno vita alla composizione orches­trale Des canyons aux étoiles di Messiaen, sotto la direzione di Matthias Pintscher. In coproduzione con il Luzerner Theater verranno realizzate le Scene dal 'Faust' di Goethe di Schumann, un oratorio sotto forma di installazione che si svolgerà tra il teatro e la Jesuitenkirche. Inoltre Roberto González Monjas dirigerà l’Iberacademy Orchestra di Medellín. L’Academy promuove musicisti di grande talento provenienti da ambienti socialmente sfavoriti. I solisti di questo concerto, che si terrà nella sala del MaiHof, saranno il soprano Fatma Said e il tenore Rolando Villazón. Sotto la direzione di Ulrike Grosch, il Coro dell’Academy di Lucerna si cimenterà nel concerto Messa n. 2 in mi minore di Bruckner con strumentisti della Hochschule Luzern – Musik. Per l’ottava edizione Bernard Haitink dirigerà il master in Direzione. La prevendita online inizierà il 13 novembre alle ore 12.00: www.lucernefestival.ch

Sabato 28 ottobre si inaugura la stagione musicale del Teatro Forma di Bari con la cantautrice e chitarrista Maria Gadù.


Sabato 28 ottobre, alle 21,30, si inaugura la stagione musicale 2017-2018 del Teatro Forma di Bari (via Fanelli 206/1) con la cantautrice e chitarrista sopraffina Maria Gadú (nella foto). Sul palco del teatro barese si esibirà il nuovo talento della musica brasiliana, in concerto dal vivo per la prima data del nuovo tour «Pelle»con cui, da sola, coinvolgerà il pubblico in un emozionante concerto di chitarra e voce. 
Maria Gadú proporrà canzoni nelle loro forme originarie, oltre ad improvvisazione, ritmo ed eleganza del sound brasiliano. Questo e molto altro caratterizzerà il nuovo tour della cantautrice brasiliana che per l’occasione eseguirà dal vivo i suoi più grandi successi e alcuni brani dei più importanti cantanti brasiliani, da Caetano Veloso Chico Buarque, da Gilberto Gil Marisa MonteBiglietti in vendita al botteghino del teatro e su www.bookingshow.com. Infotel: 080.501.81.61. 
Maria Gadú inizia giovanissima a imbracciare la chitarra tra i bar di San Paolo, la sua città natale. A ventidue anni firma un contratto discografico per realizzare il suo primo omonimo album. Il disco “Maria Gadú”, certificato oro, viene pubblicato in Italia dalla Sony Music e arriva ben presto alla posizione numero cinque della classifica degli album più venduti, mentre il singolo “Shimbalaiê, scritto dall’artista brasiliana all’età di dieci anni, oltre ad essere disco di platino in digital download, resta al primo posto nelle classifiche italiane per cinque settimaneIl suo talento ha ammaliato i più grandi suoi conterranei, come Milton Nascimento e Caetano Veloso, con cui realizza insieme un tour di concerti per voce e chitarra. Nel 2010 riceve due nomination ai Latin Grammy Award, nelle categorie “Miglior Artista Rivelazione” e “Miglior Album di un Cantautore. I suoi due intensi dischi successivi, “Nós” (2013) e “Guelã(2015) vantano le illustri collaborazioni di Caetano VelosoGilberto Gil; XororóMilton NascimentoAna Carolina,Sandra de SáIvan Lins. Grazie all’album “Guelã”, inoltre, Maria riceve la terza nomination ai Latin Grammy Awards nella categoria “Best MPB Album”. 

giovedì 26 ottobre 2017

Il 28 ottobre nell'Auditorium Vallisa di Bari si presenta l'intermezzo comico "Morano e Rosicca" di Francesco Feo diretto da Sabino Manzo alla guida della Cappella Musicale Santa Teresa dei Maschi.


ll fascino dell’opera del Settecento con gli strumenti d’epoca. A proporla, sabato 28 ottobre (ore 20.30), nell’Auditorium Vallisa di Bari, è la Cappella Musicale Santa Teresa dei Maschi diretta da Sabino Manzo (nella foto), che per la Stagione 2017 presenta l’intermezzo comico “Morano e Rosicca”, perla di Francesco Feo, uno dei grandi maestri della scuola napoletana, allievo del tarantino Nicola Fago al Conservatorio della Pietà dei Turchini.
L’esecuzione è affidata all’ensemble napoletano Le Musiche da Camera, tra i più longevi nel settore della musica antica in terra campana, dove opera da oltre venticinque anni. La regia è quella storica di Franz Prestieri rivisitata da Rosa Montano, il mezzosoprano che in questa rappresentazione fa coppia con il baritono Giusto D’Auria. La direzione musicale è di Egidio Mastrominico, autore della trascrizione moderna della partitura, ed è prevista la partecipazione dei danzatori Francesco Panebianco e Francesco Forgione della compagnia Balletto di Benevento diretta da Carmen Castiello.
“Morano e Rosicca”, intermezzo tratto dall’opera seria “Siface Re di Numidia”, il cui debutto avvenne a Napoli nel Teatro di San Bartolomeo, il 13 maggio del 1723, vide come primi interpreti la più famosa coppia di “buffi” attiva all’epoca a Napoli, Santa Marchesini e Gioacchino Corrado, il re degli Intermezzi. Due soli personaggi,  con il classico alternarsi di recitativi, arie e duetti, sono, infatti, al centro di  questa pagina che, pur conservando un leggero legame con l’opera seria nella quale si trova inserita - i protagonisti si muovono, infatti, negli stessi scenari dell'opera “Siface”, con Morano verosimile membro della corte numida in qualità di cacciatore di dote - fa pienamente parte  della seconda fase dell’intermezzo napoletano, i cui elementi caratterizzanti sono il dinamismo teatrale con travestimenti, scambi di personalità e uso di diversi idiomi. Elementi che, pur non collocando il testo nella tradizione della Commedia dell’Arte, ne fanno intravedere l’ascendenza, lo stile farsesco e la fresca comicità. Biglietti 10 euro. Info 348.4922738.

mercoledì 25 ottobre 2017

Con BasSoons concerto in programma il prossimo giovedì 26 ottobre nella Chiesa di San Nicola dei Greci ad Altamura per il festival Anima Mea.



Con BasSoons, concerto in programma giovedì 26 ottobre (ore 20.30) nella Chiesa di San Nicola dei Greci, ad Altamura, per il festival Anima Mea diretto da Gioacchino De Padova (nella foto) nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro, l’Ensemble Meridies rende omaggio ad una figura di musicista a fiato, fagottista e flautista, tipica del Settecento, virtuoso, talentuoso e cosmopolita. E quasi sempre polistrumentista.
Sebbene oggi sembri quasi una rarità, durante il cosiddetto periodo barocco, suonare almeno due o tre strumenti era la normalità. E con questo piccolo viaggio musicale nel repertorio per fagotto e flauto dolce dell’Europa tardo-barocca il concerto metterà in risalto sia le differenze stilistiche tra Francia, Germania e Italia, sia il mondo dei diversi linguaggi e degli stilemi linguistici dei vari strumenti che in quegli anni andavano sviluppandosi, di cui il celebre “Trattato” di Quantz è la testimonianza più significativa. Il programma, eseguito da Giovanni Battista Graziadio (fagotto), Alessandro Nasello (flauto), Gioacchino De Padova (violone) e Antonio Magarelli (organo e cembalo), prevede musiche di Michel Corette, Joseph Bodin de Boismortier, Johann Friedrich Fasch, George Philipp Telemann e Antonio Vivaldi.

Il "Franco Cacciatore" di Weber al Teatro alla Scala fino al 2 novembre. Applauditissimo il direttore Myung-Whun Chung.

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Il Romanticismo di Der Freischütz (Il franco cacciatore (nella foto) di Carl Maria von Weber è tornato con successo alla Scala dopo un'assenza di quasi vent'anni, riportando le sue atmosfere suggestive e sovrannaturali. Ancora cinque recite fino al 2 novembre (fra cui la data di ScalAperta a metà prezzo) per assistere a questa nuova produzione da non perdere. Applauditissimo alla Prima, il Maestro Myung-Whun Chung si conferma punto di riferimento per originalità e profondità di lettura anche nel repertorio operistico. La sua bacchetta sensibile esalta il contrasto fra Bene e Male, luce e oscurità, su cui si fonda questo capolavoro assoluto del teatro musicale. Una dicotomia ricercata anche dalla regia vibrante di Matthias Hartmann, ricca di intensi spunti visivi che riflettono le pulsioni inconsce dei protagonisti, in balia di un gioco di forze più grande di loro. Una vicenda simbolica che richiede tre grandi interpreti: il giovane cacciatore Max è l'Heldentenor Michael König, l’angelica Agathe è Julia Kleiter e il diabolico Kaspar Günther Groissböck, la cui verve scenica si scatena nella celebre invocazione demoniaca della Gola del Lupo. Biglietti per le ultime date da 13 a 210 € più prevendita (da 6,50 a 105 € per la data di ScalAperta del 2 novembre).

"Conversazioni in musica" stasera al Conservatorio di Monopoli.

Martedì 24 ottobre 2017, Salone del Conservatorio ore 20.00:

Conversazioni in musica.
Nel Salotto ottocentesco, tra Vienna e l’Italia: 
la musica come piacere e arte del dialogo.



Angelo Ragno, flauto
Flavio Maddonni, violino e viola

Antonino Maddonni, chitarra


Programma:

Gioacchino Rossini, Ouverture da “L’Italiana in Algeri” (trascrizione di Antonino Maddonni)

Francesco Molino, Trio in Re maggiore Op.45

Anton Diabelli, Serenata Concertante Op.105

Attraverso le pagine in programma sarà possibile assaporare pienamente il gusto per l’intrattenimento piacevole, ricco di spirito e di arguzia, che si praticava nei circoli ristretti di “nobili dilettanti” e nei salotti borghesi, proprio attraverso la musica da camera, specialmente nei Paesi di lingua tedesca. La musica da camera, definita “una conversazione tra persone raffinate” o “ragionevoli”, ebbe una larghissima diffusione e si impose come segno di distinzione delle classi dominanti ed emergenti, animndo la vita sociale di città piccole e grandi. In questo quadro la chitarra seppe conquistarsi uno spazio significativo, facendosi importanteveicolo della diffusione della musica cameristica. Ingresso libero.

martedì 24 ottobre 2017

Domani sera al Comunale di Bologna Darrell Ang dirige un concerto con musiche di Fauré, Ravel e Ciaikovskij.


Un programma che unisce fra loro brani originariamente composti non specificatamente per il repertorio sinfonico, ma rispettivamente per il teatro di prosa, il repertorio pianistico e il balletto classico accademico, anima il prossimo concerto sinfonico del Teatro Comunale previsto mercoledì 25 ottobre alle 20.30 nella Sala del Bibiena. Sul podio dell’Orchestra del Comunale sale Darrell Ang (nella foto), direttore d'orchestra originario di Singapore, molto legato alla tradizione francese e russa: già Direttore musicale dell’Orchestre Symphonique de Bretagne, si è formato a San Pietroburgo seguendo la tradizione accademica di Ilya Musin e considera suoi mentori Lorin Maazel e Esa-Pekka Salonen. 
Nella prima parte le pagine di due compositori francesi: Pelléas et Mélisande, Suite op. 80 di Gabriel Fauré, e Le tombeau de Couperin di Maurice Ravel. Fauré scrisse le musiche per una messa in scena londinese del 1898 del testo di Maurice Maeterlink; dato il successo che ebbe la partitura, si dedicò quindi alla stesura della Suite che completò nel 1909. Stessa sorte per la composizione di Ravel, nata anch’essa da una precedente opera per pianoforte e poi orchestrata nel 1919; l’intenzione artistica dalla quale entrambe le versioni derivano è un omaggio a François Couperin, massimo esponente della musica francese del XVIII secolo. 
Note e amate dal grande pubblico, le musiche per il balletto Il lago dei cigni di Pëtr Il'ič Čajkovskij sono invece protagoniste della seconda parte dell’appuntamento al Comunale. Naturale conseguenza dal successo con il quale la composizione fu accolta dal 1895, ovvero con la versione coreografica di Marius Petipa e Lev Ivanov, sono le numerose suite delle parti più salienti del celebre balletto, che continuano ancora oggi ad animare i programmi delle stagioni concertistiche riproponendo le struggenti melodie dell’amore di Odette e il principe Sigfrido, le danze di carattere, le scene d’insieme intrise di virtuosismo tecnico per gli strumenti solistici e di tutte le caratteristiche melodiche e timbriche inconfondibili del compositore russo. Il concerto sarà registrato e trasmesso in differita da Radio3. 

Domani sera unica tappa all'Unione Musicale di Torino del Duo della celebre violinista Kyung Wha Chung e del pluripremiato pianista Kevin Kenner.


Negli Anni Settanta, Ottanta e Novanta la violinista sudcoreana Kyung Wha Chung  (nella foto, sorella maggiore del direttore d’orchestra Myung-Whun Chung) era una star indiscussa: il suo piglio fiero, il vibrato intenso, la sua calda espressività, il suono brillante conquistarono le platee di tutto il mondo. Nel 2005 un brutto infortunio all’indice sinistro sembrava però aver messo fine alla sua carriera, costellata di numerosissimi concerti e da incisioni di successo, prova del suo imponente repertorio.
Sono seguiti anni di obbligata inattività, durante i quali Kyung Wha Chung racconta di aver continuato a suonare il violino nella sua mente, ripercorrendo a memoria i passaggi più ostici e ragionando sulle scelte stilistiche e interpretative. Un training prima di tutto mentale, fondamentale per ritrovare ogni giorno la forza di tornare a suonare. La sfida è stata vinta nel 2010, quando Kyung Wha Chung è tornata sulle scene, prima in Asia e poi in Europa, con una quarantina di selezionatissimi concerti all’anno. Nell’intervista esclusiva rilasciata all’Unione Musicale (consultabile alla paginahttp://www.unionemusicale.it/intervista-esclusiva-a-kyung-wha-chung/) Kyung Wha Chung racconta l’esperienza dell’infortunio e della ripresa. 
A trent'anni esatti dal suo debutto a Torino per l'Unione Musicale, Kyung Wha Chung torna sul palco del Conservatorio mercoledì 25 ottobre 2017 (ore 21), per l’unica tappa italiana del 2017 (tornerà a Roma nel 2018 con Pappano e l’Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia).
Dal 1987 al 1998, con ben 5 presenze, Kyung Wha Chung è stata tra le protagoniste delle stagioni dell’Unione Musicale dove ha riscosso unanimi consensi di pubblico e di critica, che ha più volte elogiato la sua musicalità, la sensibilità del gusto e dello stile, “l’ammirevole controllo del suono, del fraseggio e del taglio formale”.
Ora torna accompagnata al pianoforte da Kevin Kenner, primo americano a essere premiato – nello stesso anno (1990) – in due dei più prestigiosi concorsi pianistici internazionali come lo Chopin di Varsavia e il Čajkovskij di Mosca, senza contare le precedenti affermazioni al Van Cliburn e al Concorso Internazionale Gina Bachauer.
Chung e Kenner sonano insieme dal 2010, anno del ritorno sulle scene della violinista: «Sembra molto più tempo – dichiarava lei già qualche anno fa – ora siamo una voce sola. È un partner perfetto: maturo, puro come un bambino, molto intelligente e riflessivo. L’esatto contrario di me!»
Il programma della serata presenta alcune delle più incantevoli pagine per questo organico.
Parlando della sua Sonata in sol minore per violino e pianoforte Debussy diceva che «per una contraddizione del tutto umana, è piena di un gioioso tumulto», ma anche «spaventosamente malinconica». In questa ambivalenza espressiva, nel paradosso dell’umano, sta il fascino della Sonata che è l’ultima composizione a essere stata portata a termine, tra il 1916 e il 1917, dal compositore ormai divorato dalla malattia e circondato dall’angoscia per gli esiti drammatici della guerra. Questa pagina rappresenta lo sforzo estremo e di «una verità estetica senza precedenti», come ebbe a dire Boulez, «verso un’arte più tesa, più austera, più sprovvista di seduzioni immediate, ma ricca di ispirazione ineguagliata».
La Sonata in la maggiore op. 13 di Fauré, salutata fin dalla prima esecuzione da un enorme successo, secondo Camille Saint-Saëns possiede «tutto ciò che può sedurre, la novità delle forme, la ricerca di modulazioni e di sonorità curiose, l’impiego dei ritmi più imprevedibili; soprattutto, vi aleggia un fascino che avvolge l’intera opera e fa accettare alla folla degli ascoltatori ordinari, come cose del tutto naturali, le arditezze più impreviste».
Scritta nell’estate del 1875 al culmine del primo grande amore di Faurè con Marianne Viardot, la Sonata diede il via alla Renaissance della musica da camera francese.
Fiumi di inchiostro sono stati scritti per individuare la fonte di ispirazione di Proust per il brano descritto come «l’inno nazionale dell’amore» tra Swann e Odette. L’ipotesi più probabile è che fosse la Sonata in la maggioredi Franck, lavoro emblematico del secondo Ottocento francese per l’intensità lirica, la forma ciclica e il particolare equilibrio tra nitore e cromatismo di matrice wagneriana.

Domani al Conservatorio di Monopoli una serata dedicata ai Lieder di Brahms.



Johannes Brahms (1833-1897).
Anche se la sua fama è affidata oggi principalmente alla musica strumentale e da camera, non va dimenticato che Brahms fu un finissimo autore di Lieder e ne
scrisse oltre duecento, tra cui alcuni di essi meritano l'appellativo di capolavori per la freschezza dell'invenzione musicale e la purezza della linea melodica. 
In questo campo si riallaccia all'esempio di Schubert e di Schumann, che sono stati tra i più profondi e ispirati creatori del Lied, inteso come momento intimistico dell'espressione artistica. Forse in Brahms c'è un maggiore interesse per il canto popolare (Volkslied), valorizzato dalla letteratura romantica in quanto manifestazione autentica e sincera del sentimento del popolo.


PROGRAMMA:
Liebeslieder Walzer op. 52

Marzia Saba Rizzi, soprano
Tiziana Portoghese, mezzo soprano
Nicola Sette, tenore
Angelo De Leonardis, basso
Cecilia Airaghi – Ettore Papadia, pianoforte

Piano Sonata op. 34 bis
Cecilia Airaghi – Ettore Papadia, pianoforte

18 Liebeslieder Walzer opus 52


Ingresso libero.