lunedì 2 ottobre 2017

Mercoledì 11 ottobre all'Auditorium Vallisa si esibisce L'Anke Helfrich Trio per l'ACIT di Bari.

Vincitrice in Germania dell’ECHO Jazz Award come migliore pianista 2016, in Italia dal 5 ottobre, con tappe anche a Bologna e Perugia, chiude il suo tour a Bari una delle più raffinate interpreti del jazz europeo: Anke Helfrich (nella foto) assieme al suo Trio. Il concerto è organizzato dall’Associazione Culturale Italo Tedesca Bari (Acit Bari) in collaborazione con il Goethe Institut, mercoledì 11 ottobre, alle ore 20.30, nello splendido scenario dell’Auditorium Diocesano Vallisa, nella città vecchia. L’ingresso è libero.L’iniziativa fa parte delle tante attività culturali promosse in Puglia da Acit e Goethe Institut. Ed è ancora il grande movimento jazz tedesco a espatriare nel Tacco d’Italia, dopo le date degli anni scorsi del Trio Jazz multietnico, composto da Stefan Schultze al piano (Germania), Ermal Rodi ai fiati (Albania) e Camillo Pace al contrabbasso (Italia) nel 2014, e il Schultze Ehwald duo, piano e sax nel 2015. A questi appuntamenti si aggiunge quello del cantautore Gisbert zu Knyphausen (2016) e del fenomeno tutto berlinese dei videoclip musicali. Questa volta tocca a una donna col suo piano, in grado di sbalordire palcoscenici di tutto il mondo. Anke Helfrich è considerata una delle migliori pianiste jazz della scena internazionale, nota in Germania anche per le sue collaborazioni con Johnny Griffin, Jimmy Woode, Jens Winther, John Marshall, Stacy Rowles e Keith Copeland. A Bari si presenterà in trio, accompagnata da Dietmar Fuhr al contrabbasso e Jens Düppe alla batteria. Una bella occasione per il pubblico pugliese per ascoltare le nuove tendenze del movimento modern jazz tedesco, a ingresso libero. ANKE HELFRICH - Considerata una delle più importanti pianiste jazz in Germania e in Europa - in un ambito musicale prevalentemente popolato da uomini – Anke Helfrich ha pubblicato con il suo Trio finora quattro CD, l’ultimo dei quali, “Dedication”, sarà presentato in questa occasione a Bari, forte già di numerosi riconoscimenti e consensi da parte di pubblico e critica specializzata. Grazie a questo lavoro, Helfrich è stata insignita l’anno scorso in Germania del prestigioso ECHO Jazz Award come migliore pianista del 2016. Quest’anno a ottobre, direttamente dopo il nostro concerto, riceverà il premio Jazz dell’Assia (Hessischer Jazzpreis 2017). Le composizioni contenute nel CD sono ispirate e dedicate a esperienze e personaggi celebri che hanno influenzato lei e la sua musica. Tra questi Nelson Mandela e Martin Luther King. Un brano dell’album, dal titolo italiano “Aspettami”, è dedicato all’Italia, paese al quale la pianista è particolarmente legata. Anke Helfrich è nata in Germania ed è cresciuta tra il suo paese d’origine e la Namibia. Ha studiato in Olanda e poi a New York con Kenny Barron e Larry Goldings. Nella Grande Mela ha fondato il suo Trio. Rientrata in Germania, ha affiancato alla sua carriera concertistica l’insegnamento della musica jazz: a Mannheim dal 1999 al 2014 e al Conservatorio di Francoforte dal 2011. Ha all’attivo la direzione di diversi workshops musicali e tournée in tutto il mondo: Germania, Spagna, Italia, Francia, Polonia, Turchia, Svezia, Danimarca, Paesi Bassi, Bulgaria, USA, Svizzera, Lussemburgo, Cina, Malesia.Supportata dal Goethe-Institut e dal Ministero degli Affari Esteri tedesco, ha realizzato nel settembre 2009 diversi concerti in Sudafrica e in Namibia. Ha suonato, tra gli altri, con Johnny Griffin, Jimmy Woode, Benny Bailey, Roy Hargrove, Nils Landgren, Lars Danielsson, Nils Wogram, Tony Lakatos, Ack van Rooyen, Peter Weniger, Gianni Basso, Dave Glasser, Jens Winther, John Marshall, Stacy Rowles, Keith Copeland, Mark Turner, Johannes Weidenmüller, Jochen Rückert, Martin Gjakonovski, Dejan Terzic, Henning Sieverts, Jonas Burgwinkel, DIVA Jazz Orchestra, J Kyle Gregory, Robert Bonisolo, Stefano Senni, Mauro Beggio. La tournée italiana di Anke Helfrich, che parte il 5 ottobre e toccherà le città La Spezia, Livorno, Bologna, Perugia e Bari è promossa dal Goethe-Institut.


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