Mercoledì 30 aprile, alle 20.30, al Teatro Piccinni di Bari, la Fondazione Petruzzelli in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, presenterà una sua nuova produzione: "La Clemenza di Tito" di Wolfgang Amadeus Mozart. L’opera per la regia di Walter Pagliaro, sarà poi in replica venerdì 2 maggio, alla stessa ora e domenica 4 maggio alle 17.00.
Dirigerà l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari, Michael Güttler, maestro del Coro della Fondazione Petruzzelli, Franco Sebastiani. A firmare scene e costumi Luigi Perego, il disegno luci sarà curato da Giuseppe Ruggiero. A dare vita alla rappresentazione: Bruce Sledge (Tito Vespasiano), Alexandrina Pendatchanska (Vitellia), Cinzia Rizzone (Servilia), Gabriella Sborgi (Sesto), Stefanie Irányi (Annio), Mirco Palazzi (Publio). La Clemenza di Tito, scritta di getto in pochi giorni nel 1791 mentre Mozart completava Il Flauto magico, di fatto l’ultima opera del genio di Salisburgo ed è forse l’ultima opera seria del Settecento. Il libretto dell’ormai scomparso Metastasio, composto nel 1734, fu infatti recuperato con alcuni aggiustamenti come adeguato omaggio al nuovo imperatore Leopoldo incoronato re di Boemia. Mozart riuscì da par suo a trasformare una occasione celebrativa di corte in un vero capolavoro anche se – ingiustamente - meno conosciuto delle sue opere del ciclo Da Ponte.Vitellia, figlia dell’imperatore detronizzato Vespasiano, ordisce una congiura con l’aiuto del suo innamorato Sesto per assassinare Tito, chele ha preferito Berenice. L’allontanamento di quest’ultima da Roma non cambia la situazione perché Tito preferisce questa volta Servilia, sorella di Sesto, anche se la giovane ama un altro. Quando conosce la verità su Servilia, Tito mostra la sua magnanimità e rinuncia a lei scegliendo questa volta Vitellia, ma ormai il piano per ucciderlo è partito e la donna tenta inutilmente di fermarlo e Sesto le comunica di aver visto l’imperatore cadere ucciso nel tumulto, provocando la disperazione di Vitellia. La notizia è però falsa e Tito, sopravvissuto, fa incarcerare tutti i congiurati condannandoli a morte, compreso Sesto. A questo punto Vitellia confessa il suo ruolo nella congiura e Tito ancora una volta dimostra la sua clemenza, perdonando tutti e preferendo l’amore della donna alla sua punizione. Mozart tornava per l’ultima volta all’opera seria italiana, dopo Idomeneo, ma di mezzo vi erano stati avvenimenti che avevano cambiato il mondo e la storia, come la Rivoluzione francese. La partitura de La Clemenza di Tito contiene alcune delle più belle arie dell’intera produzione mozartiana, che per la prima volta potranno essere godute dal pubblico pugliese. I biglietti sono in vendita al botteghino del teatro Piccinni (080.521.24.84). Biglietteria on line: http://www.vivaticket.it/
Has anyone captured the struggle proletariat in music more aptly than Mozart?
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