mercoledì 24 novembre 2010
Pierre Hommage suona con l'ICO di Bari diretta da Giovanni Pelliccia il concerto per violino di Bruch al Teatro Forma
Stasera alle ore 21.00 presso il Teatro Forma di Bari (Via Fanelli 206/1) l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto dedicato a Ravel, Brahms e Bruch, diretto dal maestro Giovanni Pelliccia e con solista il noto violinista francese Pierre Hommage, spesso ospite apprezzatissimo nelle stagioni musicali pugliesi (i biglietti saranno in vendita questa sera al costo di 4 euro presso il botteghino del Teatro Forma. Infoline: 080.5010277 – 080.5412302).
La serata si apre con l’esecuzione della celeberrima "Pavane pour une Infante défunte" di Maurice Ravel (1875 - 1937). Ravel compose questa elegia per pianoforte nel 1899 traendo ispirazione dalla morte della principessa di Spagna e ne affidò l’esecuzione al pianista Ricardo Viñes che la presentò in pubblico a Parigi il 5 aprile 1902. Successivamente, nel 1910, Ravel ne curò anche una trascrizione orchestrale che fu eseguita per la prima volta il 25 dicembre del 1911 alla Società dei Concerti Hasselmans sotto la direzione di Alfredo Casella.
Sin dalle prime battute, la Pavane è caratterizzata da un clima nobile e malinconico, tenero e mesto, nel quale si apprezza la grande capacità dell’autore di scrivere musica al contempo semplice ed elegante. In un primo momento, lo stesso autore si dimostrò estremamente critico nei confronti di questa pagina, definendola “troppo povera nella forma” e al contempo “influenzata da Chabrier in maniera sin troppo evidente”. Tuttavia, il tempo gli ha dato torto, trasformando questa sognante rievocazione delle atmosfere spagnole in una delle sue pagine più popolari.
Sarà, poi la volta dell’ Ouverture per una festa accademica op. 80 di Johannes Brahms (1833 – 1897). Questa Ouverture fu composta nel 1880 insieme con la “Ouverture tragica” e sempre con quest’ultima venne eseguita per la prima volta il 27 novembre del 1881 a Meiningen sotto la direzione dell’autore. Nel maggio del 1879, Brahms aveva ricevuto la laurea ad honorem in Filosofia dall’università di Breslau e l’anno successivo decise di scrivere l’Ouverture accademica a titolo di ringraziamento. Durante la composizione, però, maturò l’idea di abbinarle un’altra Ouverture dallo spirito diametralmente opposto, la Tragica appunto.
Opera di circostanza, l’Ouverture per una festa accademica è una sorta di fantasia che utilizza una decina di motivi differenti, fra i quali quattro canzoni del mondo studentesco universitario: sono “Wir hatten gebaut ein stattliches Haus”, “Melodie des Landesvaters”, “Was kommt dort von der Höh” e soprattutto il celebre “Gaudeamus igitur”, che conclude la composizione in un’atmosfera solenne e gioiosa.
La serata si conclude con il Concerto n. 1 in sol minore per violino e orchestra op. 26 di Max Bruch (1838 - 1920). Questo Concerto appartiene a quel ristretto numero di opere grazie alle quali Max Bruch viene tutt’oggi ricordato. Dedicato al grande virtuoso Joseph Joachim, il Concerto venne affrontato da Bruch a più riprese, fra il 1864 e il 1868, e sottoposto a numerose revisioni su consiglio dello stesso Joachim, che lo eseguì nella sua versione definitiva a Brema nel gennaio del 1868, sebbene questa fosse stata preceduta da un’altra esibizione in pubblico, tenutasi due anni prima a Coblenza, per mano del violinista Otto von Koenigsloew.
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