A chiudere la stagione concertistica
del Teatro Comunale di Monfalcone, mercoledì
3 aprile alle ore 20.45, è la
straordinaria pianista canadese Angela Hewitt, affezionata amica dei
cartelloni musicali monfalconesi. Il suo
concerto sostituisce quello del pianista Nelson Freire, previsto per il 28 marzo
e poi annullato (per gli abbonati alla stagione musicale rimane
valido il biglietto del 28 marzo).
Considerata “la migliore interprete di Bach dei giorni nostri” (The Guardian) e “la pianista che caratterizzerà le esibizioni di Bach negli anni a venire” (Stereophile), la Hewitt propone al Comunale la Sonata op. 110 di Beethoven e alcune pagine di Bach: Fantasia Cromatica e Fuga in re minore e L’Arte della Fuga (6 Contrappunti e 4 Canoni).
Nata in una famiglia di musicisti, Angela Hewitt inizia lo studio del pianoforte a tre anni, si esibisce per la prima volta in pubblico a quattro e vince la sua prima borsa di studio a cinque anni; studia quindi con il pianista francese Jean-Paul Sévilla e si aggiudica nel 1985 il Concorso Pianistico “Bach” di Toronto. Fra i principali esponenti del pianismo contemporaneo, la Hewitt si esibisce regolarmente in recital e con le più prestigiose orchestre in Europa, nelle Americhe e in Asia. Fra le formazioni con cui ha suonato più recentemente figurano le Sinfoniche di Cleveland e Toronto, l’Orchestra Sinfonica della BBC, la Mozarteum Orchester di Salisburgo e la Filarmonica di Rotterdam.
Molte delle sue incisioni per
l’etichetta Hyperion hanno ricevuto premi e consenso unanime della critica. Il
suo decennale progetto incentrato sulla registrazione di tutte le principali
opere per tastiera di Bach è stato descritto come “una delle incisioni più
geniali della nostra epoca” (The Sunday
Times). Considerata “la migliore interprete di Bach dei giorni nostri” (The Guardian) e “la pianista che caratterizzerà le esibizioni di Bach negli anni a venire” (Stereophile), la Hewitt propone al Comunale la Sonata op. 110 di Beethoven e alcune pagine di Bach: Fantasia Cromatica e Fuga in re minore e L’Arte della Fuga (6 Contrappunti e 4 Canoni).
Nata in una famiglia di musicisti, Angela Hewitt inizia lo studio del pianoforte a tre anni, si esibisce per la prima volta in pubblico a quattro e vince la sua prima borsa di studio a cinque anni; studia quindi con il pianista francese Jean-Paul Sévilla e si aggiudica nel 1985 il Concorso Pianistico “Bach” di Toronto. Fra i principali esponenti del pianismo contemporaneo, la Hewitt si esibisce regolarmente in recital e con le più prestigiose orchestre in Europa, nelle Americhe e in Asia. Fra le formazioni con cui ha suonato più recentemente figurano le Sinfoniche di Cleveland e Toronto, l’Orchestra Sinfonica della BBC, la Mozarteum Orchester di Salisburgo e la Filarmonica di Rotterdam.
La stagione 2012-2013 la vede interpretare L’Arte della Fuga di Bach, con due diversi programmi, nelle maggiori sale concertistiche del mondo (fra cui la Royal Festival Hall di Londra nell’ambito della manifestazione Piano Series).
Ad aprire il concerto è quindi la Fantasia cromatica e Fuga di Bach, un vero e proprio “labirinto armonico” in cui il compositore capovolge ogni riferimento alle conquiste dell’armonia facendo convergere materiali e stili diversi, alla ricerca del sublime equilibrio fra la tecnica sonora e l’espressione dell’”affetto”.
È quindi la volta de L’Arte della Fuga, assoluto capolavoro bachiano, apice della scrittura barocca e al contempo saggio supremo di scrittura universale, in cui la perfezione della forma e la scientificità dei processi compositivi coniugano una dimensione reale nei suoi fondamenti matematici e geometrici con un’astrazione sublime, un’essenza superiore. Opera incompiuta (nel manoscritto l’ultimo Contrapunctus, il quattordicesimo, si interrompe alla battuta 239), dalla struttura architettonica perfettamente congegnata, L’Arte della Fuga rimanda al clima intellettuale della Societät der Musicalischen Wissenschaften (di cui Bach era membro), stabile simposio di studiosi che si avvicinano alla materia musicale attraverso le competenze matematiche e filosofiche, secondo i principi pitagorici. Nel manoscritto non è specificato l’organico cui è destinata ma l’ipotesi che L’Arte della Fuga sia scritta per tastiera è da sempre quella più accreditata ed è rimasta indiscussa fino ad epoca moderna.
Angela Hewitt chiude il suo concerto monfalconese con la Sonata op. 110 di Beethoven, tappa decisiva nel campo della composizione pianistica, che anticipa di poco la grande doppia fuga delle Variazioni su un tema di Diabelli op. 120 (1823): nella Sonata la volontà di sintesi di barocco e classico si estende oltre che agli stili compositivi anche agli strumenti, facendo di questa pagina un manifesto di storicismo.
I biglietti sono in vendita presso: Biglietteria del Teatro Comunale (tel. 0481 494 664, da lunedì a sabato, ore 17-19), Ticketpoint di Trieste, Libreria Antonini di Gorizia, ERT di Udine e on line sul sito www.greenticket.it. La Biglietteria del Teatro accetta prenotazioni telefoniche.
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