mercoledì 20 marzo 2013

The girl and the death di Jos Stelling: un capolavoro di amore e morte


Nel succedersi implacabile di appuntamenti il Bif&st 2013, in svolgimento da sabato scorso a Bari, mantiene le promesse di essere l'unico, autentico evento culturale capace di attirare nel capoluogo barese decine di migliaia di persone. Il cinema, la settima arte, del resto, possiede qui e nei dintorni tantissimi appassionati ed esperti. Le numerose sale (dall'ABC al multicinema Galleria, dal Petruzzelli al Forma) risultano sempre esaurite, e dunque è difficilissimo trovare biglietti. In appena otto giorni (forse pochi per un festival di questa ormai acquisita importanza) sono proposti la bellezza di ben 400 appuntamenti, tra proiezioni di lungometraggi e cortometraggi in concorso, film a tema e dedicati ai vari Soldi, Celentano e Fellini, documentari, lezioni di cinema tenute da attori e registi di fama internazionale, di critica cinematografica.
Chi scrive non è un critico cinematografica, come ben sa chi legge i post dell'Orecchio di Dioniso...
da almeno qualche anno, ma un semplice appassionato di cinema sin da bambino.

Tra le proiezioni a cui ho assistito, tutte abbastanza interessanti e intriganti (merito di una direzione artistica, quella di Felice Laudadio e di uno staff impagabili) mi ha colpito molto quella data al teatro Petruzzelli il 18 marzo scorso. Un lungometraggio bellissimo firmato da un regista olandese, Jos Stelling, di cui ignoravo francamente l'esistenza. Il titolo del film, visto in lingua originale, è "The girl and death" (La ragazza e la morte). Il film narra una storia senza tempo di amore e morte. Nicolai, medico russo, ritorna in un vecchio e abbandonato hotel nei pressi di Lipsia, dove molti anni prima aveva conosciuto il suo grande amore, Elise. Rievoca l'intensa storia di un amore impossibile verso una prostituta in un flash back struggente di ricordi. Il filo rosso che lega la narrazioni, attraverso immagini talora crude ma efficaci, è la poesia di Pushkin. C'è un vecchio Conte cattivo e crudele che impedisce in tutti i modi (anche quelli più violenti) l'amore tra Nicolai e la puttana Elise. Un tema che Stelling, autore anche della sceneggiatura, sviluppa con particolare senso drammatico. Il film è girato benissimo, gli attori sono tutti di straordinario livello. Dalla splendida olandese Silvia Hoeks a Leonid Bichevin, da Sergei Makovetsky e Renata Litvinova. Coprodotto da Germania, Paesi Bassi e Russia, mi auguro quanto prima di rivederlo anche doppiato in italiano nelle nostre sale. E' un film emozionante e coinvolgente, che merita di essere dunque visto e rivisto e che volentieri vi segnalo.

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Quest' opera di Alessandro Romanelli è concessa in licenza sotto la Licenza Creative

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