"I Berliner Philharmoniker ormai da oltre quattro anni trovano un vasto
pubblico non solo a casa loro a Berlino o durante le tournée. Grazie alle
trasmissioni in live streaming sul sito internet Digital Concert Hall,
gli amanti della musica classica nel mondo intero possono vedere in tempo reale
quasi tutti i concerti dell'orchestra, sotto la guida di Simon Rattle e di
altri direttori.
In qualsiasi momento gli abbonati hanno anche accesso all'archivio che oltre ai concerti offre interviste con artisti, vari film, tra cui Trip to Asia, che documenta una tournée nell'Estremo Oriente, nonché Rhythm is it! e altri progetti educational.
«Trasmettiamo dal vivo più o meno quaranta concerti in ogni stagione» dice Tobias Möller, responsabile marketing e comunicazione della società Berlin Phil Media che gestisce la "sala da concerto" virtuale. «La DCH utilizza sei telecamere ad alta definizione e a controllo remoto, praticamente invisibili ai musicisti e al pubblico in sala. Grazie al nostro partner Sony disponiamo ora di attrezzature avanzatissime e di un nuovo studio, quindi la qualità audiovisiva delle nostre produzioni corrisponde pienamente agli standard della televisione».
Negli ultimi dodici mesi circa 1,2 milioni di persone hanno visitato la Digital Concert Hall che aveva aperto i battenti nel gennaio 2009. Tra i fondatori c'era Olaf Maninger, primo violoncello nell'orchestra. Oltre all'abbonamento senza limite di tempo sono disponibili biglietti di varia durata, con agevolazioni per studenti ed insegnanti. Il mercato più importante rimane la Germania con circa il 23% dei 270.000 utenti registrati, seguita dal Giappone e dagli Stati Uniti. «In Italia abbiamo ora 6.000 utenti, mentre un anno fa erano soltanto 4.200» racconta Möller. «Speriamo di trovare un pubblico ancora più numeroso oltralpe».
Sfruttando il rapido sviluppo delle tecniche per la telefonia mobile, la Digital Concert Hall da metà febbraio propone anche un'applicazione per iPhone (dalla versione 4), iPad e iPod touch. Collegando il telefonino o il computer al televisore, gli utenti possono vedere i contenuti della DCH anche su uno schermo più grande. «L'accesso al nostro sito diventa sempre più facile. Ci auguriamo che così anche le persone anziane che hanno difficoltà a venire ai nostri concerti possano tenersi in contatto con l'orchestra».
Nell'archivio adesso si trovano 183 concerti con un numero complessivo di 400 brani musicali. Una sezione speciale dedicata a Claudio Abbado, per dodici anni direttore principale dei Berliner, comprende i più importanti concerti "storici": dal concerto per l'Europa 1991 a Praga all'esecuzione delle Sinfonie di Beethoven a Roma nel 2001 a un concerto al Teatro Massimo di Palermo, durante la sua ultima tournée con i Berliner nel 2002.
Il prossimo 19 maggio un concerto di Abbado, che ogni anno torna sul podio della sua ex orchestra, sarà anche proiettato in diretta in sale cinematografiche in Germania, Belgio, Gran Bretagna, Irlanda e Svizzera. In ogni stagione i Berliner via satellite trasmettono tre concerti nei cinema, seguendo così l'esempio della Metropolitan Opera e di altri teatri lirici. In Italia recentemente anche la Filarmonica della Scala è arrivata sul grande schermo.
Tuttavia la Digital Concert Hall, finanziata con l'aiuto della Deutsche Bank, non si limita a trasmettere concerti. Tramite i social media su internet è diventata anche un gigantesco network di comunicazione. «Abbiamo 350.000 fan su Facebook e 34.000 follower su Twitter. I video del nostro canale su YouTube sono già stati guardati quindici milioni di volte» racconta il violoncellista Maninger, amministratore di Berlin Phil Media. «All'inizio non ci saremmo mai aspettati un'eco così grande in tutto il mondo. I media digitali ormai sono strumenti di comunicazione indispensabili per un'orchestra come la nostra».
Dai tempi di Herbert von Karajan i Berliner Philharmoniker sono abituati a registrare dischi e vedere i propri concerti trasmessi alla televisione e alla radio. Eppure la Digital Concert Hall rappresenta una nuova sfida. «Ogni volta siamo consapevoli che il mondo intero, ogni utente dell'internet, in teoria può guardarci e ascoltarci» dicono Maninger e la sua collega Sarah Willis.
La cornista con la doppia cittadinanza britannica e americana è un'appassionata dell'internet da quando i Berliner alcuni anni fa hanno appoggiato il progetto per un'orchestra virtuale promossa dalla piattaforma video YouTube. «Bisogna pensare al pubblico di domani» dice Willis. «Viviamo in un mondo dominato dalle immagini, e tante persone fanno forse fatica a concentrarsi su una Sinfonia di Bruckner. Avvicinando gli spettatori ai musicisti la Digital Concert Hall può creare nuovi legami tra il pubblico e l'orchestra. Ho scoperto che tanti giovani sono venuti ai nostri concerti dopo averci seguiti prima su internet»."
In qualsiasi momento gli abbonati hanno anche accesso all'archivio che oltre ai concerti offre interviste con artisti, vari film, tra cui Trip to Asia, che documenta una tournée nell'Estremo Oriente, nonché Rhythm is it! e altri progetti educational.
«Trasmettiamo dal vivo più o meno quaranta concerti in ogni stagione» dice Tobias Möller, responsabile marketing e comunicazione della società Berlin Phil Media che gestisce la "sala da concerto" virtuale. «La DCH utilizza sei telecamere ad alta definizione e a controllo remoto, praticamente invisibili ai musicisti e al pubblico in sala. Grazie al nostro partner Sony disponiamo ora di attrezzature avanzatissime e di un nuovo studio, quindi la qualità audiovisiva delle nostre produzioni corrisponde pienamente agli standard della televisione».
Negli ultimi dodici mesi circa 1,2 milioni di persone hanno visitato la Digital Concert Hall che aveva aperto i battenti nel gennaio 2009. Tra i fondatori c'era Olaf Maninger, primo violoncello nell'orchestra. Oltre all'abbonamento senza limite di tempo sono disponibili biglietti di varia durata, con agevolazioni per studenti ed insegnanti. Il mercato più importante rimane la Germania con circa il 23% dei 270.000 utenti registrati, seguita dal Giappone e dagli Stati Uniti. «In Italia abbiamo ora 6.000 utenti, mentre un anno fa erano soltanto 4.200» racconta Möller. «Speriamo di trovare un pubblico ancora più numeroso oltralpe».
Sfruttando il rapido sviluppo delle tecniche per la telefonia mobile, la Digital Concert Hall da metà febbraio propone anche un'applicazione per iPhone (dalla versione 4), iPad e iPod touch. Collegando il telefonino o il computer al televisore, gli utenti possono vedere i contenuti della DCH anche su uno schermo più grande. «L'accesso al nostro sito diventa sempre più facile. Ci auguriamo che così anche le persone anziane che hanno difficoltà a venire ai nostri concerti possano tenersi in contatto con l'orchestra».
Nell'archivio adesso si trovano 183 concerti con un numero complessivo di 400 brani musicali. Una sezione speciale dedicata a Claudio Abbado, per dodici anni direttore principale dei Berliner, comprende i più importanti concerti "storici": dal concerto per l'Europa 1991 a Praga all'esecuzione delle Sinfonie di Beethoven a Roma nel 2001 a un concerto al Teatro Massimo di Palermo, durante la sua ultima tournée con i Berliner nel 2002.
Il prossimo 19 maggio un concerto di Abbado, che ogni anno torna sul podio della sua ex orchestra, sarà anche proiettato in diretta in sale cinematografiche in Germania, Belgio, Gran Bretagna, Irlanda e Svizzera. In ogni stagione i Berliner via satellite trasmettono tre concerti nei cinema, seguendo così l'esempio della Metropolitan Opera e di altri teatri lirici. In Italia recentemente anche la Filarmonica della Scala è arrivata sul grande schermo.
Tuttavia la Digital Concert Hall, finanziata con l'aiuto della Deutsche Bank, non si limita a trasmettere concerti. Tramite i social media su internet è diventata anche un gigantesco network di comunicazione. «Abbiamo 350.000 fan su Facebook e 34.000 follower su Twitter. I video del nostro canale su YouTube sono già stati guardati quindici milioni di volte» racconta il violoncellista Maninger, amministratore di Berlin Phil Media. «All'inizio non ci saremmo mai aspettati un'eco così grande in tutto il mondo. I media digitali ormai sono strumenti di comunicazione indispensabili per un'orchestra come la nostra».
Dai tempi di Herbert von Karajan i Berliner Philharmoniker sono abituati a registrare dischi e vedere i propri concerti trasmessi alla televisione e alla radio. Eppure la Digital Concert Hall rappresenta una nuova sfida. «Ogni volta siamo consapevoli che il mondo intero, ogni utente dell'internet, in teoria può guardarci e ascoltarci» dicono Maninger e la sua collega Sarah Willis.
La cornista con la doppia cittadinanza britannica e americana è un'appassionata dell'internet da quando i Berliner alcuni anni fa hanno appoggiato il progetto per un'orchestra virtuale promossa dalla piattaforma video YouTube. «Bisogna pensare al pubblico di domani» dice Willis. «Viviamo in un mondo dominato dalle immagini, e tante persone fanno forse fatica a concentrarsi su una Sinfonia di Bruckner. Avvicinando gli spettatori ai musicisti la Digital Concert Hall può creare nuovi legami tra il pubblico e l'orchestra. Ho scoperto che tanti giovani sono venuti ai nostri concerti dopo averci seguiti prima su internet»."
* (Corina Kolbe - Giornale della Musica - marzo 2013)
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