sabato 11 maggio 2013

ELO: come elaborare un lutto



Come elaborare un lutto, come cercare di colmare l'immenso horror vacui determinato dalla dipartita artistica dei Fab Four che tanto avevano dato alla musica pop, britannica e, quasi di conseguenza, da allora, mondiale?
È quanto, dall'anno di grazia 1971-secondo me, sino ad oggi, purtroppo- si cerca di fare parlando di eredi, di epigoni, di cover o, più semplicemente, di copioni.
Questo parallelo con i Beatles non è di certo forzato, se vero è che lo stesso John Lennon identificò nella ELO la ideale prosecuzione del lavoro psichedelic-progressive, patrimonio degli ultimi di Liverpool.

Infatti, una certa capacità di ensamble orchestrale, in cui arrivano dal cielo gruppi di archi e strumenti complessi; la vicinanza di Lynne, un altro dei componenti, l'armonia, a successivi lavori di George Harrison, chiamato appunto da questi; l'ingresso di sonorità e strumenti inediti sono tutti elementi di avvicinamento ai Beatles.
Il gusto per il glamour e la disco incipiente ne fanno anche qualche cosa di diverso e dei capisaldi di altro genere. Le loro esibizioni live sono degne di quello che poi, a metà inoltrata del decennio seventy, faranno, sotto altre sponde ed in parte altre bandiere, icone del pop britannico: da Reginald- Elton a David Bowie sino ad arrivare ai miticissimi Queen.
Il biennio 1975-76 fa esplodere, in un fragore di colori e glitters, il gruppo, liberatosi dell' ingombrante Wood e Livin thing, Rockaria e Telephone Line sono i primi parti felici; l'anno seguente è la volta di Mr.Blue Sky, il loro pezzo più noto, assieme al carino Last Train to London, marcetta disco a più non posso.
Nel 1980, per il film omonimo Xanadu, duettano con Olivia Newton-John, allora già in prima buona ascesa.
La cessione esasperata all'elettronica, con primi sacrificati gli archi, rende gli ELO sicuramente meno attraenti e più prevedibili ed arriva la crisi irreversibile. L'unico che non si arrende è il già citato Lynne che si avvicina sia ad Harrison che, poi, anche a Mc Cartney, l'unico vero rimasto ed è lui dietro il bel Flaming Pie. Addirittura, gli ELO, non più tardi di dodici anni fa, incorporano i due Beatles in una pessima avventura di nome Zoom.
Sentire, dopo oltre trentacinque anni, Mr.Blue Sky e Last Train to London è ancora un vero piacere dal gusto sapidamente eterno e sempre giovane e come tale mette nuova lena in cuori che paiono stanchi ed in cuori giovani che vogliono dimostrare di esserlo, ora e per sempre.

ENGLISH VERSION

ELO: An insurmuntable grief

Insurmountable grief.  Like trying to fill the immensely horrible void of the artistic demise of the Fab Four who gave so much to pop music, first to Britain and then the world over...
Unfortunately we’ve been struggling to fill this void since 1971.  Attempts have been made by heirs, followers, cover bands, or just plain old copy cats.  This parallel with the Beatles is certainly not forced, so much so that John Lennon nodded at Jeff Lynne for having the potential to continue the psychedelic-progressive heritage of Liverpool’s past.
In fact, a certain capacity for orchestral ensemble, straight from the heavens replete with strings and instruments similar to Lynne’s and Harrisonesque harmonies are the new tools that hark back to the Beatles.
Their taste for glamour, disco and an incipient determination also differentiated them and gave ELO a strong foothold in the new genre. Their live performances made them worthy to open for the British pop icons of the mid-seventies – the likes of Reginald- Elton John-, David Bowie, and even the mythical Queen.
1975-76 exploded with a roar of colors and glitter. The group freed of the cumbersome Roy Wood and Livin’ Thing release Telephone Line and Rockaria, the first happy ditties.  The following year it was Mr. Blue Sky’s turn, their best-known piece, along with the cute Last Train to London, my beloved disco tune.
With the 1980 namesake duet with Olivia Newton-John for the film Xanadu, they are already on the rise. Then exasperating divestiture into electronics, with the first sacrificed strings, made ELO definitely less attractive and more predictable and put them on the brink of irreversible crisis. The only one who didn’t give up is the aforementioned Lynne who like Harrison and McCartney is the only one left and the beautiful Flaming Pie is released. Indeed, ELO, no more than twelve years ago, joined forces with the two Beatles in a bad adventure named Zoom.
After more than thirty-five years, Mr. Blue Sky and Last Train to London are still joyous and youthful auditory pleasures. They will forever reenergize those tired hearts and even young hearts who only think they’re tired.



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