"Per il manifesto della XXXIX edizione del Festival della Valle d’Itria, il pittore Rafal Olbinski ha immaginato una bella donna con gli occhi di cigno e tutto suggellato dall’incipit di un celebre madrigale del compositore barese Pomponio Nenna: “occhi miei che vedeste”. E che vedranno gli appassionati della grande musica che raggiungeranno Martina Franca dal 13 luglio al 1° agosto per seguire gli spettacoli del ricco cartellone allestito per l’edizione 2013 dell’evento musicale pugliese a Milano, nel chiostro del “Piccolo Teatro”intitolato al martinese Paolo Grassi che lo fondò nel 1947 con Giorgio Strehler.
Come di consueto, la verve, la passione, l’amore di Franco Punzi per questo festival nato nel 1975, quando era sindaco di Martina, su proposta di Grassi, all’epoca Sovrintendente del Teatro alla Scala di Milano, ancora una volta ha affascinato il pubblico presente all’affollatissima conferenza stampa. Suscitare interesse attorno al festival e a Martina Franca, per Punzi che dal 1980 presiede il Centro artistico musicale “Paolo Grassi” organizzatore dell’evento, è un fatto naturale. Non fa nessuno sforzo per essere accattivante, ci riesce in modo naturale a promuovere la città amata da Cesare Brandi, il brillante autore di “Pellegrino di Puglia” che scriveva: “ogni cosa sembra firmata da un’artista gentile e modesto che preferisce lasciare solo una data”. Come Punzi, che nel ricordo dell’amico Grassi, è impegnato a lasciare un grande festival perché, dice “chi vive con lo spettacolo, con la musica, vive bene”.
D’accordo con Punzi, i due sindaci che l’hanno accompagnato nella trasferta milanese, Franco Ancona di Martina e Donato Baccaro di Cisternino che rammenta di guidare un’amministrazione che ha costruito un teatro perché “riteniamo importante investire nella cultura”. Così, quest’anno il Festival della Valle d’Itria, oltre a spostarsi a Matera, ha messo in cartellone anche spettacoli da rappresentare al teatro comunale “Paolo Grassi” di Cisternino.
IL PROGRAMMA DEL FESTIVAL
In cartellone 4 opere, 4 concerti e tanto altro … da scoprire a Martina Franca dal 13 luglio al 1° agosto. Con la serata inaugurale, sabato 13, che propone un’opera che “dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai primi del Novecento, fu considerato uno dei massimi capolavori del melodramma fantastico giocoso”, dice il direttore artistico, Alberto Triola. Cioè, “Crispino e la comare” dei fratelli napoletani Luigi e Federico Ricci. L’opera manca dalle scene dal 1986, quando fu rappresentata al Teatro La Fenice di Venezia, diretta da Peter Maag. Sul podio, per l’appuntamento pugliese, Jader Bignamini, uno dei direttori emergenti della scuola italiana; oltre, fra le novità, il ritorno sulle scene internazionali, dopo un periodo di malattia, di Stefania Bonfadelli.
La seconda opera in cartellone è “Maria di Venosa” di Franco d’Avalos, raffinato, colto e ispirato musicista purtroppo “pochissimo valorizzato nel nostro Paese – dice Triola – e che proponiamo come omaggio al grande compositore Carlo Gesualdo da Venosa nel IV anniversario della sua morte”. A Martina l’opera di d’Avalos sarà “una performance multimediale: video installazione, musica, canto, video arte, danza, prendono corpo sgorgando da un possente nucleo centrale, metafora dell’anima e della coscienza” dice il regista-coreografo Nikos Lagousakos, che ne cura la realizzazione scenica. A impreziosire la rappresentazione, il 19 luglio, il direttore chiamato a dirigerla, Daniel Cohen, allievo e assistente di Daniel Barenboim, nonché il coro del Teatro Petruzzelli diretto da Franco Sebastiani, al suo debutto al festival martinese.
IL BICENTENARIO VERDIANO
A ricordare il bicentenario verdiano, “Giovanna D’Arco”, la settima opera di Giuseppe Verdi che pur avendo riscosso molto successo dopo la prima assoluta milanese del 1845, soccomberà alla fama della produzione del musicista di Busseto. Tant’è vero che nel corso del Novecento, l’opera ha avuto poche riprese: a Berlino nel 1941, a Napoli dieci anni dopo, a Bologna nell’89, a Parma nel 2008. A dirigere “Giovanna D’Arco”, il 37 enne ungherese Henrik Nanasi appena nominato direttore musicale della Komische Oper di Berlino. Ma Giuseppe Verdi, l’ultimo giorno del festival, il 1° agosto, sarà celebrato anche con l’esecuzione della meravigliosa “Messa da Requiem” nella fantastica cornice del Palazzo Ducale di Martina, con la direzione di Omer Meir Wellber e la partecipazione di un eccellente quartetto di solisti composto daTeresa Romano, Michela Nardella, Giorgio Berrugi e Gianluca Buratto.
Poi c’è in programma la prima assoluta di una delle massime espressioni della glorioso scuola pugliese-napoletana, “L’ambizione delusa” scritta nel 1742 dal grande Leonardo Leo, musicista di San Vito dei Normanni. Con questo commedia pastorale, rammenta Triola, viene abbandonato il napoletano come lingua dell’opera comica settecentesca. Questo spettacolo sarà portato anche a Cisternino e nei Sassi di Matera.
Poi c’è la serata dedicata a Richard Wagner, con il coinvolgimento di solisti wagneriani di richiamo internazionale come Ian Storey e la lituana Ausryne Stundyte, oltre ai magnifici Wesendonck Lieder. Infine“Le Falene” opera per bambini commissionata dalla Fondazione “Paolo Grassi” per il festival martinese, aDaniela Terranova, che sarà diretta da Angela Lacarbonara, il 23 luglio, nel chiostro di San Domenico, sempre a Martina.
Anche quest’anno, infine, la sequenza di concerti fuori orario, previsti in luoghi e ore non diverse convenzionali, come gli apprezzatissimi appuntamenti notturni di mezzanotte, finalizzati a valorizzare e far conoscere alcuni dei luoghi più caratteristici e suggestivi di Martina e della Valle d’Itria”, evidenzia il presidente Punzi. E, infine, l’iniziativa delle tre opere nell’arco di un solo fine settimana. Così tra il 25 luglio e il 1° agosto, il pubblico in arrivo nella Valle d’Itria, potrà scegliere tra nove appuntamenti tra opere e concerti.
“Abbiamo portato a Milano una proposta veramente irrinunciabile – dice il sindaco Ancona -; oltretutto allestita in una cornice unica al mondo per la straordinaria bellezza del paesaggio della Valle d’Itria”. E fra i presenti alla conferenza stampa, l’attore Beppe Convertini che da bello d’Italia, esalta l’indiscutibile bellezza di cosa offre questa terra: vigneti, oliveti, gastronomia, tradizione e il barocco martinese”. A Franco Punzi, infine, l’ingrato compito di annunciare la morte di Franca Rame. E scatta l’applauso."
* (Fonte: Michele Pizzillo - ApuliaMagazine, 30 maggio 2013)
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