Partire dalle “Buone pratiche” in campo culturale per trovare metodi innovativi per coinvolgere nuovo pubblico: questo il tema del workshop organizzato lunedì 24 febbraio, nel Salone degli Affreschi dell’Ateneo di Bari, da Agis di Puglia e Basilicata, CON-SIS e COLLAB e in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.
Il workshop “Le Buone Pratiche”, inserito nell’ambito del progetto E.Showcard (sostenuto dal programma Living Labs – Regione Puglia Assessorato allo Sviluppo Economico) è il primo di un ciclo di workshop regionali sull’accesso e la fruizione culturale in Puglia.
“Quella di ieri è stata una giornata molto importante per lo sviluppo del progetto E.Showcard, perché abbiamo avuto modo di confrontarci con istituzioni, studenti e operatori su una tematica attuale e complessa come l’accesso alla cultura - ha spiegato Francesca Rossini, segretario di Agis Puglia e Basilicata -”Il workshop è stato anticipato, in mattinata, da una cabina di regia strettamente destinata ai possibili partner istituzionali e aperta dall’Assessore alla Cultura e al Mediterraneo della Regione Puglia, Silvia Godelli (nella foto), che patrocina il progetto. “Abbiamo iniziato un percorso di confronto aperto che includa tutti dal pubblico agli esercenti, dagli operatori alle Istituzioni che saranno il motore propulsore di questo progetto. Questo primo incontro della cabina di regia, a cui hanno partecipato i rappresentanti degli assessorati regionali competenti (Territorio e Beni Culturali, Cultura e Mediterraneo ndr.), dell’Università degli Studi di Bari e Foggia, del Politecnico di Bari, della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia e le agenzie regionali che si occupano di turismo e cultura (Apulia Film Commission, Pugliapromozione e Teatro Pubblico Pugliese) - ha proseguito la Rossini -”.
Oltre ai partner istituzionali, alla cabina di regia ha partecipato anche il Consorzio CONSIS che, con AGIS e COLLAB - laboratorio di ricerca del Politecnico di Bari - sta attuando al progetto E.Showcard: una sfida, secondo il presidente di CONSIS Papa, “perché questo progetto che, inizialmente, sarà destinato all’Università può avere uno sviluppo anche con altri enti pubblici e privati. Siamo un’impresa di informatica, ma mai scissa dal sistema culturale”.
Nel pomeriggio, invece, spazio al workshop con la presentazione in plenaria di sedici buone pratiche che sul territorio regionale hanno ampliato l’offerta in modo nuovo e inclusivo, riferendosi anche a pubblici difficili come, ad esempio, quello dei più giovani. “Alla fine della plenaria operatori e studenti universitari si sono confrontati in quattro diversi gruppi di lavoro per trovare nuove idee che muovano l’interesse dei pugliesi. Siamo partiti dalla buona pratica che dà il nome al progetto, ovvero la Showcard: la card voluta fortemente da Agis Puglia e Basilicata e Università degli Studi di Bari nel 1999 per favorire l’accesso degli studenti universitari al cinema. Un progetto che. grazie anche alla collaborazione degli esercenti, consente da ormai 15 anni di entrare a cinema al prezzo ridotto di 2€ (4.000 lire prima dell’entrata in vigore dell’euro ndr.)”.
“Ora arriva il momento di far evolvere la Showcard nella sua versione tecnologica, E.Showcard, e spero che questa nuova sfida possa rendere lo studente un fruitore privilegiato, perché è una iniziativa mai tentata prima - ha dichiarato Corrado Petrocelli, ex Rettore dell’Università di Bari e uno dei “papà della showcard”, come lo ha definito la Rossini -. A differenza di molti altri paesi europei, l’Italia non crede nell’idea di cultura come diritto. L’accesso alla cultura deve essere garantito a tutti in maniera paritaria. E per cultura si intende la musica, il teatro, il cinema, la danza, la moda. Nei paesi più civili, i prezzi dei biglietti sono detraibili ma in Italia non si tende a credere alla cultura come a qualcosa che ha a che fare con le proprie tradizioni. Bisognerebbe attribuire dignità alla cultura. La cultura è anche una fonte di reddito. Anche da questo punto di vista l’Italia ne avrebbe un ritorno non da poco. Se vogliamo dare vita a un nuovo Rinascimento la strada è tracciata. Questo vogliamo dare ai nostri studenti. Noi abbiamo il compito di propinare e di diffondere la cultura non solo nel nostro territorio. Io ritengo ciò una conquista; per questo, tempo fa, abbiamo iniziato un percorso che ora sta dando i suoi frutti”.
La plenaria con la presentazione delle Buone Pratiche (in allegato scheda dei progetti presentati) è stata l’apripista per la divisione in gruppi tematici, tutti guidati da un responsabile, durante i quali operatori e studenti universitari hanno potuto confrontarsi. Al termine del workshop sono state presentate le conclusioni dei quattro gruppi.
Il primo gruppo, guidato da Franco D’Ippolito, ha puntato l’attenzione sulla differenza tra obiettivi e risultati: hanno suggerito di osservare il pubblico “così com’è” per potergli andare incontro, conquistarlo e soddisfarlo pienamente. Seguire le mode è, quindi, fondamentale: uno strumento come quello dell’E.Showcard, a misura dell’utente, potrebbe quindi servire a conoscere meglio differenti fasce di utenti e a fidelizzarle.
Le strategie di fidelizzazione del pubblico sono state, invece, al centro dell’analisi del secondo gruppo, guidato da Cinzia Lagioia. Prima fra tutte la E.showcard che potrà servire a conquistare gli utenti grazie all’ampia offerta e all’accumulo dei punti. Inoltre, è stata proposta la messa a disposizione di luoghi atipici, poco canonici e conviviali. Punto cardine del loro intervento è stata la comunicazione formale e informale: attraverso il giusto connubio tra il linguaggio dei social e quello classico della stampa, infatti, si può indurre il pubblico a riflettere.
Il terzo gruppo, coordinato da Roberto Ricco - project manager di E.Showcard -, ha continuato a ragionare sul pubblico di riferimento: un pubblico “come soggetto” che può essere attratto attraverso gli sconti e il lavoro a lungo termine delle associazioni culturali. Un modo per agevolare gli utenti, ma anche per fare informazione e marketing territoriale. Importante è potenziare la capacità di cinema e teatri, individuando anche nuovi luoghi consoni ad ospitare diverse attività. In conclusione, è importante agire su due fronti diversi ma strettamente legati: la rete e gli spazi reali.
Il quarto gruppo, organizzato da Michele Casella, ha esposto l’esigenza di coinvolgere il pubblico adolescenziale attraverso l’unione fra comunicazione sui social e linguaggio adatto. Per attuare un nuovo tipo di coinvolgimento si ha bisogno di parole chiare, non desuete e spazi reali e coinvolgenti.
Al termine delle riflessioni fatte dai singoli gruppi, Franco D'Ippolito ha sintetizzato le idee dei quattro gruppi tematici.
“È stato un incontro ricco di idee che testimonia la fertilità e l'apertura del territorio pugliese a tante buone pratiche culturali che andrebbero conosciute meglio. Per questo dobbiamo iniziare a ragionare su iniziative che siano utili al pubblico in modo da creare maggiore interesse. Inoltre dobbiamo iniziare ad attraversare le abitudini del pubblico con due differenti tipologie di offerte: le organizzazioni “volontarie” e le organizzazioni di impresa - ha concluso D’Ippolito -. Altro punto focale è la garanzia costante di un'offerta integrata a un pubblico che andrebbe conquistato quotidianamente. In ultimo, dobbiamo evitare di moltiplicare i canali di informazione, perché ciò potrebbe generare confusione.”
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