lunedì 3 febbraio 2014

Sempre più Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai su Rai 5: in diretta il concerto del prossimo 6 febbraio


Sempre più Orchestra Rai su Rai5: la collaborazione tra il canale dedicato alle performing arts e l’ente sinfonico della radio-televisione italiana diventa più stretta e una volta al mese – a partire da febbraio – un concerto della Stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai viene trasmesso in diretta in prima serata dall’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino. Sempre naturalmente di giovedì: la serata di Rai5 dedicata alla grande musica.

Un’operazione volta a valorizzare la compagine sinfonica della Rai, rendendola più presente in tv e in tutta Italia, e resa possibile grazie all’impegno del Centro di Produzione TV di Torino. Si inizia giovedì 6 febbraio alle 21.00 con Debussy, Ravel, Poulenc e un Gershwin “parigino”: un concerto dedicato alla Francia e diretto da Pascal Rophé (nella foto), riconosciuto come uno dei più importanti interpreti del repertorio del XX secolo e Direttore musicale stabile dell'Orchestre National des Pays de la Loire.
La serata – introdotta da Michele dall’Ongaro che ne racconta il programma musicale in “Petruška presenta” - si apre con la Sinfonietta di Francis Poulenc, composta nel 1947 e definita “musica di danza senza danzatori” per la tendenza costante a far corrispondere al suono degli strumenti coinvolti un illusionistico movimento coreografico. A seguire leDanses per arpa e archi di Claude Debussy, interpretate da Margherita Bassani, prima arpa dell'Orchestra Rai, e il poema sinfonico An American in Paris di George Gershwin, una pagina di radicale oggettivismo sonoro, che descrive il paesaggio metropolitano della Parigi degli anni Venti con un evidente gusto per gli aspetti meccanici della vita urbana. In chiusura una delle più celebri pagine della storia della musica: il Bolero di Maurice Ravel, pensato per la danzatrice Ida Rubinstein e costruito come una “tessitura orchestrale senza musica”, capace di trasformare la compagine sinfonica in un palcoscenico vivente, nel quale ogni strumento dello sterminato organico assume rilievo solistico.

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