Le relazioni “pericolose” tra Johannes Brahms e gli Schumann (Robert e Clara) in un recital pianistico di Piero Rotolo, direttore artistico delle Stagioni dell’Agìmus all’interno delle quali è inserito l’appuntamento, in programma domenica 24 aprile, alle ore 20, nel Castello Angioino di Mola di Bari (info 368.56.84.12 e www.associazionepadovano.it).
Per il secondo dei cinque concerti di Primavera, inseriti nella rete Orfeo Futuro con il sostegno della Regione Puglia e del Comune di Mola di Bari e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, Rotolo scandaglia uno dei più affascinanti legami nella storia della musica classica, personalità dominanti nel periodo del Romanticismo tedesco, le cui vicende si sono intrecciate tra amore, amicizie profonde e convinzioni musicali. Pertanto il racconto della vita dei tre protagonisti e l’analisi delle loro personalità fanno da sfondo all’esecuzione di alcune significative composizioni.
La serata si apre con una selezione da «Davidsbunldertanze» op. 6, ciclo di danze dalla scrittura esuberante e imprevedibile che Schumann compose, dopo aver fondato la rivista di critica «Neue Zeitschrift fur Musik», riunendo «La lega dei compagni di David» contro i «filestei» pronti a gettare fango sulla vera arte.
A seguire, il pubblico potrà ascoltare alcune pagine di Brahms, le «Sedici Variazioni su un tema di Schumann» dedicate a Clara Schumann, anche lei autrice di sette variazioni sullo stesso tema, e le prime due delle quattro Ballate op. 10, pagine la cui stesura coincise con l’inizio della relazione affettiva tra il compositore e la Schumann, che com’è noto aiutò l’esordio di Brahms come musicista.
Pianista dall’intesa attività concertistica, anche all’estero, e con un repertorio comprendente, oltre ai capisaldi della letteratura classico-romantica, composizioni poco eseguite ed autori non molto conosciuti (in particolare il molese di origini fiamminghe, Niccolò van Westerhout), Rotolo è stato allievo di Giuseppe Campagnola e Benedetto Lupo e si è perfezionato, tra i tanti, con François-Joël Thiollier e Bruno Canino.
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