Torna la grande lirica nella Città dei Sassi grazie a “Matera in Musica”, la stagione di Festival Duni e dell’Istituzione Concertistica Orchestrale “Magna Grecia” che quest’anno propone nel cartellone, per la prima volta in assoluto, un grande classico del repertorio operistico italiano: il “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti.
La rappresentazione del “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti per la stagione “Matera in Musica” 2015-2016 di Festival Duni e Istituzione Concertistica Orchestrale “Magna Grecia” si terrà, al Teatro Duni di Matera, sabato 23 aprile, ingresso ore 20.30 inizio ore 21.00.
Info e prevendita presso Festival Duni – ICO “Magna Grecia”, in Via De Viti de Marco n.13 a Matera (cell. 392.9199935 – omg.matera@gmail.com), o presso Cartolibreria Montemurro, via delle Beccherie n.69 a Matera (0835.333411).
Il “Don Pasquale” sarà rappresentato in forma scenica in un nuovo allestimento originale con Gianmaria Aliverta che ha curato la regia, le luci e le scene, quest’ultime realizzate da Mario D’Amico, mentre i costumi sono di Simone Martini; inoltre, direttore di palco è Donatella Dimarco e maestro collaboratore sono Anna Taffarel e Ornella Carrieri, quest’ultima è anche responsabile di produzione.
L’opera sarà diretta da Damiano Binetti: dopo aver studiato al Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, diplomandosi con il massimo dei voti, la sua carriera si è svolta principalmente all’estero; ha collaborato con prestigiosi teatri, come il Teatro Monumental di Madrid, il Teatro Regio di Parma, l’Auditorium Rai di Roma e di Torino, il Teatro Piccolo di Milano ed la “Polish Opera” di Cracovia.
Nel “Don Pasquale” la sua prestigiosa “bacchetta” dirigerà l’Orchestra ICO “Magna Grecia, il L.A. Chorus, maestro del coro Carmen Fornaro, e un eccezionale cast di voci: il basso baritono Salvatore Salvaggio sarà il protagonista Don Pasquale, il baritono Alex Martini l’astuto Dottor Malatesta, il deux ex machina della storia, il tenore turco Merto Sungu sarà l’innamorato Ernesto, il soprano Valentina Bilancione interpreterà la scaltra Norina e, infine, il basso baritono Alberto Comes il falso notaio.
Questa popolarissima opera di Gaetano Donizetti narra la malaccorta decisione di Don Pasquale, un ricco possidente ormai settantenne, di “cercar moglie” per non lasciare i suoi averi al nullafacente nipote Ernesto, reo di non aver accettato un matrimonio di convenienza; il giovane, infatti, è perdutamente innamorato di Norina, una astuta vedova che ricambia il suo sentimento.
Per evitare che lo stolto Don Pasquale finisca per sposare una cacciatrice di dote, il Dottor Malatesta, suo medico curante e complice dei due giovani amanti, lo convince a sposare invece Sofronia, una sua sorella “presto uscita di convento”, un’anima pia e timorata di Dio, presentandogli invece Norina che l’anziano non conosce se non di fama.
Don Pasquale incontra così la “semplicetta” Sofronia-Norina, perdendo subito la testa; ma, non appena viene celebrato il matrimonio, la giovane svela però il suo vero carattere comandando a bacchetta e facendo ammattire il “vecchio babbione”…
Il compositore bergamasco Gaetano Donizetti (1797 – 1848) scrisse il “Don Pasquale” nel 1842, un anno prima della malattia che lo costrinse a interrompere la sua straordinaria carriera con quasi sessanta opere composte; la trionfale “prima rappresentazione” dell’opera fu tenuta il 3 gennaio del 1843 al Théâtre des Italiens di Parigi.
Capolavoro del melodramma ottocentesco italiano, il “Don Pasquale” è una opera buffa in tre atti musicata da Gaetano Donizetti su libretto “firmato” da Michele Accursi, in realtà i testi furono scritti dallo stesso Donizetti e da Giovanni Ruffini.
Secondo la leggenda il compositore bergamasco musicò l’opera in soli undici giorni, anche se è più probabile che in questo periodo Gaetano Donizetti abbia composto "solo" le linee vocali, mentre l’orchestrazione lo abbia poi impegnato per molto più tempo, peraltro sotto il profilo della strumentazione il “Don Pasquale” è un’opera imponente, prevedendo in organico anche percussioni tromboni e corni, una partitura le cui arie impegnano notevolmente i cantanti.
Sotto il profilo musicale il “Don Pasquale” è una briosa e leggera opera buffa, composizione epigona della grande tradizione dell’opera comica napoletana e di quella mozartiana, in libretto e in partitura sono presenti riferimenti alle “Nozze di Figaro” di Mozart.
Il noto critico Egidio Saracino, infatti, ha descritto il “Don Pasquale” come “un’opera che all’invenzione melodica unisce nostalgica rimembranza del Settecento lontano e quieti sorrisi dietro cui non si avverte più la sferzata graffiante di Figaro, ma la carezza immalinconita della comprensione umana”.
Nessun commento:
Posta un commento