Esperti a confronto al Giovanni Paisiello Festival di Taranto in un incontro internazionale di studi realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari «Aldo Moro», in programma lunedì 10 ottobre (ore 16.30), a Palazzo di Città.
Dopo i saluti istituzionali del Sindaco, Ippazio Stefàno, del Magnifico Rettore, Antonio Felice Uricchio, e del direttore dell’Istituto Superiore di Studi Musicali «Giovanni Paisiello», i massimi specialisti del settore, moderati dal direttore artistico del festival, Lorenzo Mattei, relazioneranno con un piglio divulgativo su questioni di drammaturgia nella produzione operistica di Paisiello, del quale quest’anno ricorre il bicentenario della scomparsa, e sul rapporto tra il compositore e i teatri di Napoli.
Interverranno Dino Foresio (Centro Studi Paisiello di Taranto), Paologiovanni Maione (Conservatorio di Napoli), Saverio Lamacchia (Università degli Studi di Udine), Andreas Gies (Wurzburg Mainfranken Theater) e Stefano Caciagli (Conservatorio di Bologna).
Aprirà l’incontro Dino Foresio, lo studioso tarantino che per primo ha avviato la riscoperta di Paisiello nella città natale e che costituisce una sorta di memoria storica di quanto su Paisiello si è prodotto a livello di studi e di messinscene.
Quindi, Paologiovanni Maione, uno dei massimi esperti dell’operismo napoletano, focalizzerà questioni di committenza e di generi teatrali legati ai due teatri comici partenopei, il Nuovo sopra Toledo e il Fiorentini, spazi di sperimentazione drammaturgica e di dialogo tra vocalità e attorialità.
A seguire, Saverio Lamacchia, tarantino d’origine e diplomato in pianoforte all’Istituto Paisiello, nonché tra i più brillanti musicologi italiani e tra i maggiori esperti di Rossini, proietterà in avanti l’eredità stilistica di Paisiello e della scrittura librettistica di fine Settecento, affrontando il tema della riscrittura dei modelli settecenteschi della melodrammaturgia comica negli anni del Romanticismo. Lamacchia, in esclusiva e per la prima volta al Giovanni Paisiello Festival, relazionerà di una sua scoperta condotta su una fonte inedita del libretto del «Così fan tutte» di Mozart e del «Turco in Italia» di Rossini.
Dallo studio teorico alla ricaduta in sede esecutiva spesso si frappone un solco insidioso. E la ricerca condotta da Stefano Caciagli, docente di lingua italiana presso il Conservatorio di Bologna, sui testi, libretti e partiture, dell’«Elfrida» di Paisiello, è stata corroborata dall’esperienza direttoriale di Andreas Gies, un giovane interprete interessato ai problemi della musicologia applicata lasciati emergere da una partitura complessa come quella che il compositore tarantino confezionò per il San Carlo di Napoli nel 1792 su testo dell’anziano Ranieri Calzabigi. Si tratterà di un importante approfondimento teorico-pratico per vagliare la possibilità di un autentico recupero e una fattibile riproposta sulla scena del Paisiello “serio”, ancora troppo poco ascoltato e compreso in tutta la sua portata sperimentale.
Nessun commento:
Posta un commento