sabato 10 novembre 2012

Village People: voglia di passato?



Per noi, che siam cultori delle facezie, ricordare, di tanto in tanto, le ironiche zingarate ed i colpi di genio dei monicelliani scansafatiche fiorentini di "Amici Miei", è quasi un must.
Un ricordo mi sovviene: " Che cosa è il genio?" " È fantasia, improvvisazione e velocità di esecuzione!"...
Ecco, bene, mancandomi le prime due, almeno mi appello alla ultima e, mentre mi ritrovo ad ascoltare un pezzo del loro grande crepuscolo, non posso fare a meno di non parlare dei Village People. Ebbene, se vi è stato un gruppo più forzato nei toni e nei colori del look, ma più riconoscibile e più significativo di una irripetibile stagione, tanto da irrimediabilmente storicizzarli e cristallizzarli lì e non farli muovere più sì ibernati, questi sono proprio la accozzaglia variopinta della fine degli anni settanta. Sarebbe, la loro, la storia di tanti, forse di troppi di quella incomparabile epoca.
  Se è un appello, il mio, a ritrovare una epoca ed i suoi frammenti di vita, chiusi nella nostra memoria di ragazzi, bambini, giovanetti o, perché no, anche maturi frequentatori di quegli anni, allora sì, ci avete proprio preso...
La nostra epoca presente, piena di crisi, è epoca di separazioni forzate dal nostro genio, sembra quasi che stiamo a traccheggiare per campare, molto più spesso alla peggio delle nostre-magari-misere possibilità freniche o umane e ci perdiamo tra scandali, scandalucci e scandaletti...il fenomeno, ora, non per allora, è chi ruba di più o chi tira la palla più lontano; anche allora eravamo forniti di questi cercaprodezze, anche allora c'era crisi-quella ci sarà sempre- si chiamava austerity. Anche allora si girava coi collettoni e con i disegni fluo, c'era qualcuno che aveva l'ardire di scambiare- e scambiarsi-i vestiti, come solevano fare Mina e Lucio Battisti, c'erano i seni nudi sulle spiagge ed in tv,  le claim news dei divi e dei divetti, le gravidanze indesiderate e le voglie di attribuire dna ad uno sfortunato di turno; c'erano richieste di danaro per far fiorire iniziative culturali di varia natura- puntualmente disattese da quelli che credevi tuoi amici, che improvvisamente vanno in bagno a "svuotar vesciche prontamente e con ardor", come diceva il buon giuanbrerafucarlo-; c'era voglia di protesta e di buttar giù un sistema marcio e corrotto, nelle menti prima ancora che nelle mani, ma forse, prima, c'erano i Village People. Ed ora??

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