Ad aprire la 72esima stagione della Camerata Musicale
Barese, di fronte ad un Petruzzelli abbastanza folto di pubblico, c'erano Salvatore Accardo and friends. Pagine in programma
di Paganini e Chausson. Saluti di rito del presidente onorario, Giovanni
Girone. Dopo alcuni Capricci del grande virtuoso magistralmente eseguiti (con al pianoforte un'attenta Laura Manzini),
è stata la volta del godibile Quartetto n. 1 op. 3, dedicato al Re di Sardegna: pagina di raffinati riferimenti a Boccherini e Mozart, dove siamo stati
testimoni di una lettura di rara eleganza e disciplina. Accanto a lui decisamente bravi i componenti
dell'Estrio, la moglie del violinista Laura Gorna e la violoncellista Cecilia Radic. Non
conosciamo il nome dell'ottima viola che ha completato l'eccellente l'ensemble, ma presumiamo
si tratti di un componente dell'Orchestra da Camera Italiana. Nella seconda
parte, interamente dedicata al Concerto op. 21 di Chausson, un autentico
capolavoro di struggente cantabilità, si son messe in luce oltre che le doti innate di Accardo e della brava Laura Manzini, pianista
capace di tocco e sensibilità notevoli, anche il quartetto d'archi capitanato con classe cristallina da Laura Gorna. Un concerto, in definitiva, diverso da quelli a
cui siamo abituati ad ascoltare il grande Accardo. Originale e sorprendente
nell'impostazione affettuosamente cameristica. Applausi convinti e
un bis, ancora francese, con la trascrizione per medesimo organico dello stupendo preludio
atto terzo della "Carmen" di Bizet.
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