giovedì 31 ottobre 2013

Gli Orti Esperidi di Nicola Porpora: l'ennesima riscoperta settecentesca della Fondazione Pietà de'Turchini


La Fondazione Pietà de’ Turchini  segna un'altra tappa nell’ambito del  progetto pluriennale dedicato alla produzione musicale fiorita nelle dimore aristocratiche napoletane nonché alle grandi voci del Settecento, percorso avviato nel 2011 grazie alla consulenza scientifica di Paologiovanni Maione e Francesco Cotticelli,  con  la riscoperta e la prima esecuzione in Italia de l’Erminia, serenata di Alessandro Scarlatti per la voce del grande Farinelli, riproposta a distanza di 300 anni negli stessi spazi per cui fu creata: il cortile del palazzo dei Principi di Stigliano.

Sabato 23 novembre alle 20.30, grazie allo sforzo sinergico compiuto dalla Fondazione con Intesa Sanpaolo,  le Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano e l’Accademia di Arte Lirica di Osimo, (con replica domenica 24 al Museo Villa Pignatelli Cortes)  il pubblico napoletano potrà assistere all’esecuzione in prima assoluta in Italia de Gli Orti Esperidi  opera composta sulle note di Nicola Porpora e i versi di Pietro Metastasio.  Eseguita per la prima volta a Palazzo Reale a Napoli nel 1721, quale tributo per il compleanno dell’imperatrice Elisabetta Cristina  nella sala dei vicerè, ebbe tra i suoi interpreti una star come Marianna Benti Bulgarelli, vera musa ispiratrice di quella grande rivoluzione drammaturgico musicale ad opera di autori come Metastasio, Vinci, Sarro, Porpora, Fago,  inventori di un linguaggio teatrale e musicale che avrebbe unificato musicalmente prima che politicamente l’Europa da Lisbona a San Pietroburgo. Alla divina Benti Bulgarelli detta “La Romanina” fu affidato il ruolo di Venere, cucito oggi sulla figura altrettanto luminosa della soprano Maria Grazia Schiavo, chiamata in questi ultimi anni ad affiancare i più prestigiosi direttori musicali d’Europa da Muti a Rousset, da Dantone ad Alessandrini. Agli occhi degli invitati ammessi nel Palazzo Reale di Napoli ad assistere, il 28 agosto 1721, a Gli Orti Esperidi, la sala dei viceré apparve verdeggiante, rivestita di fronde, mentre il palco presentava replicati i motivi architettonici della sala, di cui costituiva il naturale prolungamento. L’illusione voluta era quella di uno spazio unitario, comune ai personaggi mitologici del componimento drammatico ed agli ospiti illustri, tutti felici abitatori degli Orti Esperidi, ossia del Reame di Napoli.
La prima esecuzione in Italia in tempi moderni de Gli Orti Esperidi,  riporta dunque negli spazi di Palazzo Zevallos un altro capolavoro da riscoprire, nella edizione critica a cura del musicologo Gaetano Pitarresi  docente di Storia della musica presso il Conservatorio di Reggio Calabria, dove è anche   responsabile del Dipartimento di Musica Antica e Coordinatore per la ricerca. A dirigere  Talenti Vulcanici l’Ensemble con strumenti originali della Fondazione Pietà di Turchini  ci sarà Stefano Demicheli, che insieme ai tutors Elisa Citterio, Monika Toth e Marco Testori, ha seguito gli stage di residenza  formativa finalizzati alla realizzazione di questo progetto a partire dallo scorso settembre.
Per molti anni impegnata a sostegno del talento e a favore della promozione internazionale di artisti di chiara fama, pioniera nell’aver introdotto al pubblico napoletano repertori ignoti, gruppi, solisti e cantanti provenienti da tutta Europa , consapevole del ruolo “alternativo” e di sperimentazione che ricopre nell’immaginario del pubblico e degli appassionati che ne seguono le diverse attività,  la Fondazione Pietà de’ Turchini ha da sempre, ma con maggiore vigore adesso, indirizzato i suoi sforzi verso la formazione e la promozione di musicisti e cantanti di più giovane generazione. All’urgenza di mettere a disposizione di chi ne ha più bisogno in questo momento storico così ostile, l’esperienza, i contatti, il supporto organizzativo, si unisce per la Fondazione Pietà de’ Turchini la sfida e l’entusiasmo di offrire ai giovani musicisti, riuniti in ensemble, ai vincitori dei concorsi di canto barocco organizzato con cadenza annuale, agli allievi delle masterclass, provenienti da tutta Italia e da varie regioni europee, l’opportunità di scoprire l’universo Napoli, di cercarne le armonie e le incredibili suggestioni tra le pieghe delle sue enormi contraddizioni, di appropriarsi, divenendone ambasciatori, della sua gloriosa e inesauribile storia musicale.
 A fare da corollario all’esecuzione de Gli Orti Esperidi, negli stessi giorni (22-23 novembre), ci sarà un convegno internazionale dal titolo ATTRICI-CANTANTI DEI SECOLI XVI-XVIII promosso dalla Fondazione nelle persone di  Siro Ferrone, Francesco Cotticelli, Paologiovanni Maione, Rosy Candiani e Mariafederica Castaldo in collaborazione con la    Seconda Università degli Studi di Napoli, la  Scuola Dottorale di Storia dell'Arte e dello Spettacolo dell'Università di Firenze; la Fondazione Valerio per la Storia delle Donne: l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
Alla soprano Maria Grazia Schiavo,  si affiancano  le voci formatesi all’Accademia di Arte Lirica di Osimo con la quale il Centro ha una convenzione a partire dal 2012,  attualmente diretta da Vincenzo De Vivo, e la voce del vincitore del secondo premio dell’ultima edizione del Concorso di Canto Barocco Francesco Provenzale.

Il concerto sarà trasmesso in live streaming sul sito www.usophia.com

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