Domani sera, ore 21:00 nel chiostro di San Domenico, primo appuntamento con il ciclo dei concerti Novecento e oltre, dedicato alle avanguardie, con musiche di Varèse, Boerio, Messiaen, Boulez e Henze. Il Festival di questi ultimi anni, oltre a continuare la sua ricerca sul repertorio belcantistico e barocco, sta riservando un'attenzione particolare alla musica e ai compositori del XX secolo, oltre che contemporanei,anche con commissioni di brani e opere nuove (lo scorso anno il Festival fu inaugurato con Le braci di Marco Tutino).
Il concerto di domani sera “Avanguardie” è dedicato a Pierre Boulez, morto il 5 gennaio scorso. Con la sua scomparsa il mondo musicale unanimemente ha decretato la fine di tutte le avanguardie del Ventesimo secolo. Il programma di domani sera è un viaggio nelle avanguardie di ribellione a Schönberg, si va da Luciano Berio a Edgard Varèse, uno dei massimi rappresentanti della nuova musica tra i più avanzati nella scoperta di territori fino ad allora inesplorati, a Olivier Messiaen, maestro di Boulez al Conservatorio di Parigi, organista e compositore, ad Hans Werner Henze, dodecafonico ribellatosi allo strutturalismo, con contaminazioni jazz e pop. Questi musicisti hanno applicato l’intuizione dodecafonica a tutti i parametri musicali (ritmo, durata, timbro, intensità, altezza) a differenza di Schönberg, che si era limitato alle altezze e per questo motivo contestato, giungendo al principio del così detto “strutturalismo integrale”.
L’ensemble dell’Orchestra Internazionale d’Italia, diretta dal direttore lucano Giovanni Pompeo, con la giovane lituana Liubov Gromoglasova al pianoforte e il contralto Benedetta Mazzucato (applaudita Dori ne La Grotta di Trofonio di Paisiello) eseguirà di Edgard Varèse Octandre, di Olivier Messiaen “Louange à l’immortalité de Jesus”, n. 8 dal Quatuor pour la fin du temps, di Pierre Boulez estratti da Le Marteau sans maître, Avant l’Artisanat furieux, Commentaire I de Bourreaux de solitude, L’Artisanat furieux, di Luciano Berio Sequenza VII per oboe, di Pierre Boulez Dérive 1, di Hans Werner Henze “Ein kleines Potpourri” da Boulevard Solitude.
ALL’ORA SESTA
Domani alle ore 12:00, nella Chiesa di Sant’Antonio ai Cappuccini, iniziano i concerti “All’ora sesta”, secondo appuntamento del ciclo “Fuori Orario”. Questi concerti sono offerti dal Festival al pubblico in diverse ore del giorno e della notte, e in vari luoghi della città per valorizzare angoli e scorci architettonici di rara bellezza. Il programma dei concerti All’Ora Sesta, è di musica sacra e vengono scelti luoghi di grande suggestione meditatativa e spiritualità. Il Festival della Valle d’Itria mette a disposizione della città i propri artisti per avvicinare alla musica un pubblico sempre più vasto. Il programma di domani, eseguito dal soprano Paola Leoci (nella foto) e dal contralto Benedetta Mazzucato, allieve dell’Accademia del Belcanto Rodolfo Celletti, prevede un confronto tra le "Salve Regina" di Scarlatti, per soprano, alto, due violini e basso continuo, di Nicola Porpora per alto, due violini e basso continuo, di Franz Schubert in La maggiore, D.676 Op. 153 per soprano e archi. L’esecuzione sarà a cura dell’ Ensemble dell'Orchestra Internazionale d'Italia: Tobia Gossman e Karina Aoife Gallagher (violino), Aiveen Sinead Gallagher (viola), Dan Cavassi (violoncello) e Giuseppe Putrella e Livio Grasso (tiorba)
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