lunedì 4 luglio 2016
La polemica tra AGIS e Fondazione Petruzzelli di qualche giorno fa.
Nei giorni scorsi è stato portato un inopportuno attacco al Petruzzelli di Bari in un momento in cui l'attuale dirigenza è strenuamente impegnata nel rilancio di questa grande istituzione e nel superamento delle ben note difficoltà. Come Presidente dell'ANFOLS e Vicepresidente di Federvivo, entrambi aderenti all'AGIS, non posso non puntualizzare alcuni particolari contenuti. L’art. 3 del dlgs 367 del 1996 dispone che “…le fondazioni provvedono direttamente alla gestione dei teatri loro affidati…e possono altresì svolgere attività commerciali ed accessorie…”. Sulla base di questa norma di legge la Fondazione Petruzzelli è legittimata, nella propria autonomia, a concedere in uso le sale e gli spazi del teatro Petruzzelli secondo criteri di imparzialità e buon senso amministrativo. Siamo convinti che all’Agis di Puglia e Basilicata non sfuggirà l’importanza, in un sistema democratico, del rispetto delle norme di legge. La polemica dei giorni scorsi ci vede a sostegno delle tesi della Fondazione Petruzzelli, che legittimamente applica tariffe i cui costi tengono conto delle spese sostenute per l’impiantistica e il personale. Costi che solo una Fondazione lirico sinfonica può contenere, dato che l’80% delle giornate è per produzioni liriche e sinfoniche. Paragonare il Parco della Musica di Roma al Petruzzelli è sbagliato, la struttura romana ha una sua peculiarità e valenza del tutto autonoma dal contesto dei teatri lirici, si tratta di un complesso multifunzione, con tre sale concerti da 500, 1.500 e 2.500 posti, i cui servizi non sono per nulla paragonabili a quelli di un Teatro d’Opera. Basti pensare che nei mesi estivi la Cavea dell’Auditorium, progettato da Renzo Piano, può ospitare eventi all’aperto per una utenza di 5.000 spettatori. Comunque la Fondazione Santa Cecilia gode di una assoluta autonomia, nel senso che la sua programmazione, come altrimenti non potrebbe essere, viene prima di tutte le altre manifestazioni che vengono organizzate dopo la predisposizione delle stagioni. Voler scindere una Fondazione lirica dalla gestione del proprio Teatro significa rendere impraticabile l'attività statutaria della Fondazione e non capire quale sia l'impegnativo lavoro di questa nostra forma di spettacolo dal vivo. Forse sarebbe il caso che l’Agis Puglia portasse a termine un’indagine su quegli esercenti teatrali e cinematografici privati che nei comuni della provincia offrono contenitori di spettacolo a costi non sostenibili, come nel caso del Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, punta di eccellenza internazionale, costretto a migrare in altre location.
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