Negli anni 70 e 80, Lindsay Kemp (nella foto) e la Lindsay Kemp Company hanno suscitato meraviglia e scandalo in ogni parte del mondo, con un incrocio straordinariamente eterodosso di stili, mescolando teatro, mimo e danza, tradizione e sperimento, sottile ironia e sensazioni potenti. Allora (come oggi) la magia degli spettacoli di Kemp ruotava soprattutto intorno al suo personalissimo carisma come interprete… e non importava se in ruoli di donna, uomo, elfo, marionetta o altro. In scena trascendeva sempre ogni genere e ogni categoria, come oggi – superati abbondantemente i settanta anni – continua a fare. Continua spontaneamente a fare il raccontastorie attraverso la sua danza senza tempo e senza età… e può farlo, perché le uniche regole che deve per forza seguire sono le sue, e l’unica tecnica che deve mantenere intatta è la trasmissione di emozione. Per dirlo in modo estremo, “Un’immobilità carica di emozione vale cento gesti atletici”, come lui ha sempre affermato, pur mantenendo sempre la sua straordinaria poesia gestuale.
“Kemp Dances” è una serie di “invenzioni e reincarnazioni”… cioè, nuove creazioni frammiste ad alcuni dei suoi ‘pezzi classici’ ricreati e rivissuti oggi. Un mosaico spettacolare ed emozionante di personaggi e racconti fantastici, realizzato con quattro collaboratori in scena e lo storico collaboratore David Haughton, sostenuti da un potente mix eclettico di musiche e da illuminazioni che suscitano irreali visioni. E come sempre con questo saltimbanco dell’anima, tutto è in divenire: insieme a elementi fissi c’è sempre anche una reinvenzione costante di ogni racconto e ogni gesto.
Lo spettacolo offre 4 magnifici e contrastanti personaggi per il trasformismo di Kemp: un’onirica identificazione melodrammatica con Violetta e Callas in “Ricordi di una Traviata”, la semplicità estrema ma profonda di “Il Fiore”, poi un viaggio dentro la pazzia mistica del leggendario ballerino de Les Ballets Russes, Nijinsky, e alla fine, in “L’Angelo”, un’anima che trascende ogni identità per diventare un simbolo dell’essenza umana, della rinascita e della speranza.
Lo spettacolo contiene anche “Mi Vida”, creato dal grande coreografo Belga Luc Bouy, e “La Femme en Rouge” di Kemp, tutti e due per Daniela Maccari – coreografa collaboratrice e ormai “musa ballerina” di Kemp – e l’attore-ballerino Ivan Ristallo.
Questo nuovo spettacolo offre, come sempre, gli inviti e incantesimi di Lindsay Kemp in un linguaggio impattante che rimane sempre accessibile a tutti… ma è anche una rara opportunità di vedere un “mostro sacro” del teatro del ventesimo secolo, che ama e brucia e vola ancora sul palcoscenico del ventunesimo. Lo spettacolo va in scena il 10 marzo al Rossini di Gioia del Colle.
Durata: 1 ora 15’ senza intervallo.
Link: 2 minuti https://www.youtube.com/watch?v=zVShxO3hmlg
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