martedì 28 marzo 2017

La celebre violinista Isabelle Faust torna all'Unione Musicale di Torino in compagnia della pregevole Orchestra of the Age of Enlightement, diretta da Matthew Truscott, il 19 aprile con musiche di Haydn, Mozart e Carl Philipp Emanuel Bach.


Isabelle Faust (nella foto), una delle interpreti più comunicative e carismatiche della musica barocca e classica, che Claudio Abbado contribuì a proiettare giovanissima nell’universo musicale internazionale, mercoledì 19 aprile 2017 (Conservatorio Giuseppe Verdi, ore 21) ritorna all’Unione Musicale di Torino, che l’ha ospitata regolarmente dal 1994 ad oggi.
Il New York Times ha scritto di lei: “Il suo suono ha passione, grinta ed energia ma anche un calore e una dolcezza disarmanti che possono rivelare l’intimo lirismo della musica”. Le sue interpretazioni profonde e fedeli, basate su un’approfondita conoscenza del contesto storico delle opere ma anche su una puntuale attenzione all’attuale prassi esecutiva catturano gli ascoltatori e la rendono una delle interpreti più richieste al mondo.
Non c’è dunque un partner migliore per Isabelle Faust della pregevole Orchestra of the Age of Enlightenment, formazione britannica specializzata nell’esecuzione di musica barocca su strumenti originali nata 30 anni fa da un gruppo di strumentisti che, senza direttore principale, ne decidono democraticamente la programmazione. Dalla sua fondazione l’Orchestra of the Age of Enlightenment ha sconvolto, trasformato e affascinato il mondo della musica e ancora oggi si distingue per l’eccellenza, l’esplorazione, la ricerca di autenticità.
L’Orchestra of the Age of Enlightenment – che prende il nome dal periodo storico dal quale trae il suo repertorio musicale – ha all’attivo collaborazioni con prestigiose bacchette come Simon Rattle, Vladimir Jurowski, Ivan Fischer, Frans Brüggen, Philippe Herreweghe, Gustav Leonhardt, René Jacobs, Monica Huggett e Bruno Weil.
Isabelle Faust ha dichiarato in una recente intervista rilasciata per l’Unione Musicale: “È un enorme lusso lavorare con un eccellente ensemble storicamente informato come questo. L’Orchestra of the Age of Enlightenment ha un approccio e una conoscenza particolare del periodo classico e del linguaggio musicale di Mozart e questo restituisce immediatamente una qualità meravigliosa all’esecuzione”. (Vedere l’intervista alla pagina http://www.unionemusicale.it/intervista-esclusiva-ad-isabelle-faust/)
Per il concerto di Torino l’Orchestra sarà guidata da Matthew Truscott, che riveste questo ruolo dal 2007 ed è stato recentemente nominato primo violino anche della prestigiosa Mahler Chamber Orchestra. 
Sui leggii ci saranno il primo e l’ultimo dei Concerti per violino di Mozart, un gruppo di lavori cruciali nel percorso artistico e umano dell’autore, inframezzati a due pagine sinfoniche: La passione di Haydn e la Sinfonia n.1 di Carl Philipp Emanuel Bach, che rispecchiano lo stile della scrittura orchestrale degli Anni Settanta del Settecento, periodo nel quale si formò il gusto di Mozart nell’ambito della musica strumentale. 
Mozart compose gli estroversi e gioiosi cinque Concerti per violino e orchestra tra aprile e dicembre del 1775. Nel giro di pochi mesi riuscì nell’impresa di passare dagli schemi barocchi del Concerto in si bemolle maggiore K. 207 agli esiti originali e compiuti del Concerto in la maggiore K. 219 che – con le sue dimensioni generose, la forma non convenzionale e la ricchezza cangiante dei temi – è considerato tra le migliori espressioni dello stile galante e ha influenzato la successiva letteratura concertistica. 
Il sottotitolo La passione, apposto alla Sinfonia in fa minore Hob. 1 n. 49 di Haydn, fa intendere che questo brano doveva essere suonato durante la Settimana Santa, com’è confermato dall’esordio con un movimento lento, secondo la struttura tipica della sonata da chiesa. La ricchezza di colori e di atmosfere espressive fanno di questa pagina un segnale importante della sensibilità di Haydn verso gli ideali di libertà espressiva dello Sturm und Drang, che nel giro di pochi anni avrebbero attratto tutti i campi dell’arte. 
Le Sinfonie Wq 182 vennero composte nel 1773 da Carl Philipp Emanuel Bach – il secondo e più famoso dei venti figli del celebre Johann Sebastian – su commissione del barone Gottfried van Swieten, un aristocratico olandese al servizio dell’impero austriaco oggi ricordato per i suoi rapporti di amicizia con diversi grandi compositori, tra i quali Haydn, Mozart e Beethoven.
Queste pagine, concepite per essere eseguite esclusivamente nelle soirée in casa del barone a Vienna, vennero riscoperte e pubblicate negli Anni Trenta del Novecento. Si tratta di composizioni originali, ricche di idee audaci e di grandi novità formali.

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