In occasione del sessantanovesimo anniversario della liberazione dei deportati dal lager di Auschwitz, lunedì 27 gennaio alle 20.00 Rai5 propone in diretta dalla Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, il concerto “I violini della speranza”. Un evento dalla grande portata simbolica, organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme all’Università Ebraica di Gerusalemme e all’Associazione BrainCircleItalia, sotto l’egida della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un’iniziativa che, dalla memoria della Shoah, vuole costituire un momento di riflessione collettiva su tutti i genocidi e i crimini contro l’umanità, ma soprattutto un invito alla pace e alla speranza.
Per l’occasione suoneranno insieme, per la prima volta in Italia, dodici violini e un violoncello sopravvissuti alla Shoah, ciascuno con la sua storia drammatica, ritrovati e restaurati dal liutaio israeliano Amnon Weinstein.
C’è il violino che faceva parte di una delle orchestrine di Auschwitz che accompagnavano i deportati nelle camere a gas; quello che fu gettato da un treno in viaggio verso i lager, e venne raccolto e conservato da un contadino polacco; ci sono i violini dei musicisti ebrei che nel 1936 lasciarono la Germania per andare a formare l’Orchestra Filarmonica della Palestina (poi di Israele) voluta fortemente da Toscanini e Huberman per salvarli dalla deportazione; i violini decorati con la Magen David (la Stella di David ) che accompagnavano i suonatori ambulanti di musica klezmer; quelli che viaggiarono con i rifugiati alla volta degli Stati Uniti e furono nascosti nelle soffitte per dimenticare l’orrore. Strumento errante, il violino seguiva gli ebrei nelle loro peregrinazioni, anche quelle più estreme, di fuga e di morte.
Per ricordare le vittime delle persecuzioni, il Maestro Yoel Levi, Direttore della Symphony Orchestra di Seoul, dirige la JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, composta da strumentisti dai 14 ai 21 anni. La scelta è chiaramente simbolica: per non dimenticare, la testimonianza del ricordo deve passare attraverso le nuove generazioni. Ospiti eccezionali della serata i violinisti solisti Shlomo Mintz, ebreo e israeliano, Cihat Askin, turco e musulmano, e Francesca Dego, italiana di madre ebrea - 46 membri della sua famiglia non fecero mai ritorno da Auschwitz - ridaranno voce ai violini della Shoah. Insieme a loro un giovane violinista albanese, musulmano convertito al cattolicesimo, Ermir Abeshi e, presenza altamente simbolica, il violoncellista tedesco Alexander Hülshoff, che suonerà il violoncello appartenuto a David Popper, figlio del Cantore del Ghetto di Praga, trucidato dai nazisti il 19 gennaio 1945. La voce narrante dell’ attrice Manuela Kustermann racconterà al pubblico le commoventi storie dei violini mentre l’introduzione e il commento sarà affidato a Monia Venturini. Altamente simbolico anche il programma musicale, con brani di Barber, Bloch, Sarasate, Vivaldi e Beethoven.
Dopo il concerto la serata di Rai5 prosegue con il film-documentario “Suoni dal silenzio” di Roberto Olla. Un racconto che parte dal ritrovamento negli archivi militari e inglesi delle pellicole originali girate dai cineoperatori Alleati durante la liberazione dei lager nazisti. Pellicole “silenziose”, che originariamente non avevano una colonna sonora, ma che i testimoni della tragedia dell’Olocausto hanno contribuito a sonorizzare basandosi sul loro ricordo di ciò che accadde, aiutati nella ricerca e nel racconto da Francesco Guccini, Moni Ovadia, Nicola Piovani, l’autore delle musiche originali Luca Velotti, dai tecnici e dai cameraman della Rai.
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