Delle opere estetiche di Diderot, vengono solitamente
studiate quelle relative alla pittura o alle arti plastiche, dimenticando che
questo geniale poligrafo era anche un melomane per definizione. Senza
pretendersi “critico musicale”, Diderot si è interessato alla musica sotto
tutti i suoi aspetti: teorico, tecnico, pedagogico, filosofico, politico,
mondano.
Per Diderot la musica sarà un’occupazione costante e presente
in tutti i suoi lavori, un interrogativo lancinante posto davanti al fenomeno
“più violento” delle Belle Arti: come può la più astratta delle arti essere
anche la più impressionante? Un’arte che gli fornirà alcune delle sue più
riuscite metafore, come questa riflessione: Non è forse l’uomo uno “strumento”
che suona e che viene suonato?
Martine Kaufmann, esperta di storia dell’arte, docente al
Conservatorio di Parigi, parlerà sul tema “Diderot Musicien Martedì 14 ottobre
2014 alle 18,30 a casa Giannini. Alle 20,30, a Santa Teresa dei Maschi, seguirà
il “Concerto Diderottiano”, con Vito Paternoster al violoncello, Michele
Visaggi al clavicembalo e le note introduttive di Fiorella Sassanelli. Musiche
di Boismortier, Corrette, Bréval, Du Phly, Barriére, Berteau. A cura
dell’Alliance Francaise, Ingresso libero.
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