martedì 28 ottobre 2014
Sulle vette di Musorgskij, Rachmaninov e Richard Strauss con uno straordinario Pappano ed un immenso Kissin
Un concerto straordinario, quello che abbiamo ascoltato domenica scorsa a Santa Cecilia in Roma. Programma bellissimo, regalatoci dall'Orchestra dell'Accademia di Santa Cecilia, in forma smagliante, e dal suo geniale direttore, Sir Tony Pappano. Impreziosito, nella prima parte da Una notte sul Monte Calvo, nella versione originale di Musorgskij, per voce, coro e orchestra. Una partitura che si ascolta molto di rado nelle sale da concerto. Ed è anche questo il motivo per cui la sala era gremitissima. Il "piatto forte" della serata, non lo si può negare, era però costituito dal concerto per pianoforte e orchestra n. 2 op. 18, datato 1901, con il bravissimo pianista russo Evgheny Kissin. Un vero capolavoro, nonostante siano tanti i musicologi che si ostinano a dire come la partitura sia melensa e sdolcinata, troppo romantica magari, a dire il vero, per il periodo di forti contrasti musicali che si stava vivendo in quel momento storico.
La lettura di Kissin, nel primo tempo è stata sorretta benissimo dall'orchestra e da Pappano con un suono sempre brillantissimo e ottimamente cesellato. Ma è nel secondo movimento, che anche il pubblico in sala è stato colto da profonda emozione, Incancellabili momenti di magia assoluta hanno caratterizzato i punti salienti del concerto. Infine, il terzo movimento condotto da Pappano a velocità vertiginosa, sembrava una cavalcata senza fine, verso lo squarcio melodico e ciaikovskiano del tema. Il pubblico ha lungamente applaudito i protagonisti, moltissime le uscite, ovazioni sincere rivolte a Kissin, prima di concedere due bis meravigliosi.
L'Alpensinfonie è l'ultimo poema sinfonico di Richard Strauss, composto tra il 1911 ed il 1915, e vide la luce a Berlino il 28 ottobre del 1915. E' un brano densissimo, dall'orchestrazione particolarmente complessa ed in certi momenti addirittura ridondante. Sembra un omaggio, non scritto, a Gustav Mahler, nel senso che il linguaggio appare similare e complice. Musica descrittiva di grande impatto emotivo. Pappano ha dato vita ad una esecuzione davvero stellare, concertando il pezzo con miracolosa precisione. Grandissima la prova dell'Orchestra di Santa Cecilia in tutte le sezioni. Insomma, un concerto da ricordare, il primo di questa lunga e bellissima stagione. Abbiamo avuto la fortuna di esserci. E non è poco.
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