L’inaugurazione della Stagione 2016/2017 con la prima versione di Madama Butterfly segna, dopo Turandot e La fanciulla del West, una tappa fondamentale del progetto pucciniano di Riccardo Chailly, che dal 1° gennaio 2017 assume la carica di Direttore Musicale, confermando il disegno di riportare al Piermarini le opere che hanno avuto qui la prima rappresentazione assoluta. La regia è di Alvis Hermanis, che alla Scala ha firmato due spettacoli importanti e diversissimi tra loro come Die Soldaten e I due Foscari, e la protagonista Maria José Siri è una nuova voce di straordinario talento accanto al Pinkerton di Bryan Hymel. La ripresa televisiva segna 40 anni di collaborazione tra la Scala e la RAI, un sodalizio nato nel 1976 con l’ Otello diretto da Carlos Kleiber.
Il 2017 si apre con tre importanti produzioni verdiane. Ritorna Don Carlo nella versione in cinque atti che manca dalla Scala dall’edizione diretta da Claudio Abbado 40 anni fa. Myung-Whun Chung, verdiano autorevole, dirige un cast di valore di cui ricordiamo almeno Ferruccio Furlanetto, Krassimira Stoyanova e Francesco Meli. La regia efficacissima del grande Peter Stein traduce l’asciuttezza della drammaturgia d’autore. Zubin Mehta dirigeFalstaff nell’allestimento di Damiano Michieletto ambientato a Casa Verdi: una produzione decisamente milanese con Ambrogio Maestri nel ruolo in cui ormai è identificato. Nel mese di marzo La traviata ritrova lo sfarzoso allestimento firmato da Liliana Cavani nel 1990 con una protagonista d’eccezione, Anna Netrebko, nel pieno della sua maturità artistica e interpretativa. Sarà anche la prima direzione verdiana alla Scala di Nello Santi, depositario e custode della più autentica tradizione del melodramma italiano: a lui in ottobre sarà affidata anche la ripresa di Nabucco nello spettacolo di Daniele Abbado. Con Die Meistersinger von Nürnberg di Wagner si apre un viaggio nella cultura musicale del Romanticismo tedesco che attraversa la Stagione con altri due titoli: Hänsel und Gretel e Der Freischütz. La regia è di Harry Kupfer, un artista che ha fatto la storia del teatro tedesco, e sul podio sale Daniele Gatti, che ha già diretto con grande successo due produzioni di questo titolo. Michael Volle è semplicemente il miglior interprete vivente di Sachs. Se nel 2016, con La cena delle beffe, abbiamo riportato alla Scala il Verismo, il percorso di riappropriazione del repertorio italiano prosegue ora con il Belcanto. In aprile va in scena Anna Bolena con una protagonista giovanissima che viene dalla nostra Accademia, Federica Lombardi, e la direzione di Bruno Campanella, che conosce come pochi altri il melodramma italiano del primo ‘800. E nel 1817 Rossini presentava alla Scala La gazza ladra: un capolavoro del genere semiserio che torna con un grande direttore rossiniano come Riccardo Chailly, il debutto alla Scala del regista Premio Oscar Gabriele Salvatores e un perfetto cast di attori - cantanti. Uno dei grandi baritoni del nostro tempo, Thomas Hampson, è un Don Giovanni sospeso tra vitalismo e disillusione nella ripresa dello spettacolo di Robert Carsen con la direzione di Paavo Järvi, le cui interpretazioni mozartiane mi hanno conquistato a Vienna. La ripresa della storicaBohème di Franco Zeffirelli è invece l’occasione per il debutto alla Scala di una delle rivelazioni sopranili degli ultimi anni, Sonya Yoncheva. Sul podio Evelino Pidò, che viene dalla nostra orchestra ma nonostante la brillante carriera internazionale ha diretto alla Scala solo una recita di Rigoletto. Il ventennale della scomparsa di Giorgio Strehler sarà celebrato riproponendo uno dei suoi spettacoli più magici, Die Entführung aus dem Serail, con la direzione di colui che lo tenne a battesimo a Salisburgo nel 1965: Zubin Mehta. Hänsel und Gretel di Humperdinck è il progetto dell’Accademia di quest’anno: il direttore Marc Albrecht e il regista Sven-Eric Bechtolf lavoreranno per mesi con i giovani artisti per costruire uno spettacolo di livello scaligero a tutti gli effetti.
Uno dei programmi più preziosi in cui è impegnata l’Orchestra è la formazione di un complesso su strumenti storici: un nuovo passo su questo percorso è il Tamerlano di Händel che porta per la prima volta alla Scala uno dei migliori registi italiani, Davide Livermore, e cantanti straordinari come Plácido Domingo e Bejun Mehta. Un altro importante appuntamento con la regia è Der Freischütz, messo in scena da Matthias Hartmann, che è stato direttore del Burgtheater di Vienna, e diretto da Myung-Whun Chung.
In conclusione di Stagione presentiamo in prima mondiale la nuova opera di Salvatore Sciarrino, Ti vedo, ti sento, mi perdo, con la regia di Jürgen Flimm che al compositore italiano è legato da un’amicizia che rafforza l’intesa artistica. Dirige il giovane Maxime Pascal, fondatore a Parigi di un’orchestra dedita al contemporaneo.
La Stagione di Balletto, la prima del Direttore Mauro Bigonzetti, è l’avvio di un percorso di crescita per il Corpo di Ballo scaligero. I titoli salgono da sei a sette oltre allo spettacolo della Scuola di Ballo e per il secondo anno l’inaugurazione è una prima assoluta, Coppélia di Bigonzetti con Roberto Bolle. Alle coreografie storiche di Balanchine, Fokin, Tetley e MacMillan si accostano la novità di Eugenio Scigliano e per la prima volta un brano coreografato da artisti del Corpo di Ballo, che vengono così impegnati in una sfida inedita. Torna anche Il lago dei cigni di Alexei Ratmansky, artistica ricostruzione della coreografia di Petipa e Ivanov. Un forte elemento d’orgoglio è la qualità musicale: dirigeranno i balletti maestri come Zubin Mehta, Paavo Järvi, Michail Jurowski, Patrick Fournillier, Felix Korobov e David Coleman.
Il programma dei concerti include i massimi direttori viventi. Riccardo Chailly è impegnato in due serate nella Stagione Sinfonica, nel Requiem di Verdi a ottobre e nel concerto che celebra i 150 anni dalla nascita di Arturo Toscanini, avvenuta il 25 marzo 1867. Nella Stagione Sinfonica tornano leggende come Christoph von Dohnányi (impegnato anche nel Concerto di Natale), Georges Prêtre e Bernard Haitink mentre per i Concerti Straordinari ascolteremo Mariss Jansons con il Bayerischer Rundfunk. Infine siamo felici di riaccogliere alla Scala Riccardo Muti che, con due concerti con la Chicago Symphony, torna a dirigere nel Teatro di cui è stato Direttore Musicale per 19 anni. Completano la programmazione i recital di canto, che includono alcune delle più importanti voci del panorama internazionale.
Tra i progetti che mi sono più cari c’è il programma “Grandi Spettacoli per Piccoli” che anche l’anno prossimo porterà alla Scala decine di migliaia di bambini con i loro genitori a scoprire opere del grande repertorio in forma ridotta con i musicisti dell’Accademia. Alla ripresa de La Cenerentola per i bambini si aggiungono Il ratto dal serraglio di Mozart, in lingua italiana e in corrispondenza con l’edizione completa nella Stagione d’Opera, e cinque concerti preceduti da un’introduzione per i bambini.
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