Il violinista Antonio Anselmi e il chitarrista Massimo Felici (nella foto), musicisti di respiro internazionale, sono i protagonisti della serata «Paganiniana» in programma sabato 21 maggio (ore 21), al Castello Angioino di Mola di Bari, per le Stagioni dell’Agìmus dirette da Piero Rotolo (info 368.56.84.12 e www.associazionepadovano.it).
Il concerto, quarto dei cinque appuntamenti di Primavera inseriti nella rete Orfeo Futuro con il sostegno della Regione Puglia e del Comune di Mola di Bari e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, rappresenta un excursus musicale intorno al leggendario violinista genovese. È noto, infatti, quanto nell’Ottocento si mitizzasse il virtuoso, sino a farlo diventare socio in affari di Satana. E Niccolò Paganini, che in quanto a virtuosismo ha rappresentato per il violino ciò che Liszt è stato per il pianoforte, suo malgrado non ebbe difficoltà a farsi impalare nella figura dell’artista segnato dal Male. E a diventare leggenda anche da vivo.
Diversa sorte toccò, invece, a due musicisti a lui coevi, ugualmente virtuosi, ma rimasti fuori dall’epica, Alessandro Rolla, altro mago del violino (e della viola) che, secondo alcuni, fu maestro di Paganini, e Ferdinando Carulli, straordinario chitarrista e innovatore della tecnica strumentale del quale sono rimaste anche importanti testimonianze didattiche, tra cui «L'harmonie appliquée à la guitare».
Il programma si aprirà con il «Duettino in do maggiore» di Rolla per proseguire con le «Sei sonate» op. 3 che Paganini dedicò ad Eleonora Quilici, la prima donna importante della sua vita. Quindi, dopo «La Clochette», una fantasia per chitarra su un tema di Paganini firmata da Carulli, il recital si chiuderà nel segno del più grande virtuoso dell’archetto con la «Romanza» dalla «Grande Sonata» in la maggiore per chitarra e accompagnamento del violino e le Variazioni sull’aria «Oh mamma, mamma cara».
Da diversi anni primo violino solista del leggendario complesso I Musici, con i quali ha tenuto concerti in sale prestigiose, dalla Filarmonica di Berlino al Musikverein di Vienna, passando per la Queen Elizabeth Hall di Londra, il Lincoln Center di New York, la Boston Simphony Hall, la Sydney Opera House, l’Auditorium Santa Cecilia di Roma e tanti altri templi internazionali della musica, Antonio Anselmi, che ha inciso per Sony Epic, Dynamic e Fonè, suona un violino Nicola Amati del 1676. Mentre Massimo Felici, definito dall’American Records Guide «uno dei migliori chitarristi europei mai ascoltati», dedicatario di opere di Giovanni Sollima, Daniele Lombardi e Luis Bacalov e autore del lavoro discografico «Mauro Giuliani: Rarities and Masterpieces» (disco vincitore della selezione Puglia Sounds Record 2015 e segnalato come «Cd del mese» dalla rivista Amadeus), suona una chitarra Miguel Simplicio costruita a Barcellona nel 1934.
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