sabato 5 marzo 2011
"Claudio Scimone e l'EurOrchestra di Bari: una serata da ricordare" di Corrado Roselli
"Giovedì 3 marzo alle 21 il pubblico barese presente nella Basilica di San Nicola ha avuto la fortuna di apprezzare il seducente carisma di un direttore d’orchestra che tutto il mondo ci invidia: Claudio Scimone.
Fondatore e direttore de “I Solisti Veneti”, Scimone ha diretto molte delle orchestre più prestigiose a livello internazionale. Tra i numerosi premi ricevuti, ricordiamo il Grammy di Los Angeles, il Grand Prix du Disque dell’Academie Charles Cros di Parigi e l’Elisabeth Memorial Medal di Londra. Dal Presidente della Repubblica Italiana ha ricevuto l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica e la Medaglia d’Oro dei benemeriti della scuola, dell’arte e della cultura.
L’elenco dei suoi riconoscimenti si è arricchito del Premio Internazionale “Note nell’Olimpo 2011”, che giovedì sera gli è stato consegnato dal Presidente (M.° Francesco Lentini) e dal Direttore Artistico (Prof.ssa Angela Montemurro) dell’EurOrchestra da camera di Bari, con la seguente motivazione: “Questo Premio vuole essere una pubblica testimonianza di quanto, nel mondo, ci sia bisogno di volgere lo sguardo sempre più in alto, facendosi illuminare nel cammino da figure nobili, che esaltano l’unione dell’Amore per la Vita con i Valori della Musica e della Cultura”.
Il Maestro Scimone, con poche ma incisive parole, ha ringraziato tutti per il premio ricevuto, ricordando che tornava a dirigere nella nostra Basilica dopo 50 anni (aprile 1961): segno, questo, di una particolare benevolenza di San Nicola nei suoi confronti!
Ma il momento più intenso della serata è stato il concerto da lui diretto, con gesto impeccabile e preciso, camuffato da giocosa e serena leggerezza: elementi tipici di chi sa perfettamente cosa il compositore chiede all’esecutore, proponendo, ma non imponendo, la soluzione migliore.
L’orchestra, compreso chi scrive che ne ha fatto parte come violinista, è stata completamente stregata dalla chiarezza delle idee musicali e dalla affascinante e duttile personalità artistica di Scimone.
Nella prima parte protagonista è stato Beethoven, con il meraviglioso Concerto op. 61 per violino ed orchestra in Re Maggiore, una delle sue pagine più suadenti e romantiche, culminante nel celeberrimo e particolarissimo rondò finale. Ottimo interprete ne è stato il violinista Michelangelo Lentini, che ha reso la giusta dolcezza del suono, unito ad un convincente fraseggio, anche nei passaggi tecnici più complessi, risolti sempre con notevole maestria: compito davvero arduo, se si tiene conto delle mani congelate dal gran freddo sofferto in Basilica! Il violinista ha regalato al pubblico un bis, la Sarabanda dalla Seconda Partita per violino solo di Bach.
Il concerto si è concluso con la Sinfonia in Do maggiore n. 60 “Il Distratto” di Haydn, nella quale il direttore, m.° Scimone, ha divertito il pubblico con le sue “distrazioni” da consumato attore.
Ultimo bis dell’orchestra è stato “Il Terremoto”, tratto da “Le Sette Ultime Parole di Cristo” di Haydn." CORRADO ROSELLI
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