Per anni è stata la “casa” – o la “culla” - del suono per compositori come Luciano Berio e Bruno Maderna (che l’avevano fondato nel 1955), come Luigi Nono (nella foto) e John Cage, e per altri grandi della cultura italiana come Quasimodo, Eco, Sermonti, Leydi, Pressburger.
Lo Studio di Fonologia Musicale della Rai – oggi ospitato al Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco di Milano – torna a vivere e a far ascoltare i propri suoni attraverso la ricostruzione digitale di alcune macchine come gli oscillatori, il mixer a nove ingressi e il selezionatore di ampiezza.
Proprio quest’ultimo, progettato come gli altri dal direttore tecnico Rai Alfredo Lietti, fu usato in Fonologia da Henri Pousseur per comporre “Scambi”, nel 1957. Una composizione e una “macchina” che riprenderanno vita - grazie al progetto europeo DREAM - durante la giornata di studi “Conservare, mostrare, interagire: per un museo da toccare”, venerdì 15 giugno al Museo degli strumenti musicali al Castello Sforzesco di Milano. Il progetto DREAM realizzato dalle Università di Padova, Aalborg-Copenhagen e Middlesex-Londra (in collaborazione con il Museo degli strumenti musicali e la Rai) si propone di ricostruire parte della strumentazione dello Studio per renderla“utilizzabile” dal pubblico.
La giornata si aprirà alle 10.00 con gli interventi dei conservatori dei Musei di Parigi, Monaco e Milano, e proseguirà alle 17.00 con la proiezione del documentario “Avevamo nove oscillatori” della regista Rai Daniela Vismara; con l’intervento di Michele dall’Ongaro (responsabile musicale di Radio3 e sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai) e con la presentazione della traduzione inglese diThe Studio di Fonologia a cura di Maddalena Novati, responsabile dell’Archivio di Fonologia di Milano della Rai. Al termine della giornata, dopo l’esecuzione di “scambi” di Pousseur, Gaetano Cappa propone“Tritato di Città – Il Grattacielo” per nastro magnetico virtuale, toy piano, sintetizzatore e voci recitanti che recupera suoni creati da Berio e Maderna a Fonologia per Ritratto di città inserendo voci storiche come quelle di Nando Gazzolo e Gio Ponti, l’architetto del palazzo Rai di corso Sempione e del Pirellone.
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