sabato 30 giugno 2012

Wham!



La historia parte nel 1981- e nessuno si permetta di soggiungere un aggettivo lontano, altrimenti lo strozzo metaforicamente- e due ragazzi cotonatissimi, peggio delle migliori pin ups delle riviste patinate che allora cominciavano ad allagare le edicole, si affacciavano nello showbiz con tutta la aria e la voglia di rimanerci a lungo. Uno lo farà e ne abbiamo già parlato, l' altro- e lo citiamo volentieri Andrew Ridgley- credo adesso si goda i frutti delle sue fatiche glamorous..
Subito i ragazzi sparano le loro prime cartucce, una interessantissima fusion di black Music e protorap, anche se è la ridanciana Club Tropicana del 1983 a proiettare nell' empireo delle popstars il duo.
Con un uso abilissimo del linguaggio nascente del videoclip, forzano il blocco e Careless Whisper e Wake me up before you gogo rappresentano una piccola mutazione che, però, delude chi scrive per voi, in quanto la atmosfera black, anche nell'abbigliamento, che segnalava disagio ed incertezza giovenile anche nei testi lascia il passo ad un abbacinante bianco, sia nel vestiario che nella luce spagnola dei video succitati, indice di una superficialità godereccia e dallo spontaneo successo.
L' album crack è Make it Big!, in cui mi pregio di evidenziare Freedom, splendido pezzo, che, come si disse in passato, fu il salvagente cui ricorse George Michael per lanciarsi come solo e che, nella versione Wham!, trovate qui in basso.
The Final, che suona come The End, fu l'album epitaffio del gruppettino, che cito solo per dover di cronaca. Si chiuse così, nel 1986, una relativamente breve parabola della simpatica coppietta artistica, capace, però, molto di più dei Culture Club e pari, forse, ai soli Duran, di segnare una epoca, non solo musicale ma di costume, sparando, così, anche io una parolona abusata.



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