lunedì 29 luglio 2013

Michieletto prepara il suo Falstaff a Salzburg




Damiano Michieletto sarà il primo italiano a fare la regia di tre opere liriche al Festival di Salisburgo. Il regista veneto - che alla Scala ha diviso pubblico e critica con la sua versione del Ballo in maschera ambientata ai giorni nostri durante una campagna elettorale - a Salisburgo, infatti, l'anno scorso ha diretto Bohème, fra quattro giorni debutterà con un Falstaff ambientato alla Casa di riposo Verdi di Milano, e l'anno prossimo firmerà una Cenerentola ''moderna'', con la superstar Cecilia Bartoli nel ruolo principale.

   Giorgio Strehler e Luca Ronconi (gli unici altri due registi italiani invitati al festival) hanno firmato due opere liriche ciascuno, anche se poi hanno messo in scena altri spettacoli di prosa. Un Michieletto da record, dunque, contento (''significa -ammette - che il tuo lavoro viene apprezzato'') che però non si monta la testa. ''Ci sono teatri o festival con cui nasce un feeling'', spiega dicendo di non costruire i suoi spettacoli tenendo conto di dove verranno rappresentati, che si tratti di Salisburgo o della più tradizionale Scala, dove dal loggione, durante l'ultimo spettacolo firmato da Michieletto, sono stati lanciati volantini a 'difesa' della tradizione e di Verdi.
   Lui non si è scomposto, ha detto di essere disponibile a un confronto con il pubblico e a Milano - e alla tradizione verdiana - ha deciso di fare un'omaggio. A modo suo, che è quello di ''raccontare una storia del passato con gli occhi di oggi''.
   E così il Falstaff che debutterà il 29 luglio a Salisburgo è ambientato a Casa Verdi, la casa di riposo che il compositore di Busseto (Parma) fece costruire per ospitare gli artisti a fine carriera, e dove decise di farsi seppellire. Gli anni di costruzione sono quelli in cui Verdi scrisse il Falstaff, la sua ultima opera. E l'architetto che la costruì era Camillo, il fratello maggiore del librettista del Falstaff, Arrigo Boito.
   ''È come se ci fossero dei punti di contatto fra la biografia di Verdi e la sua ultima opera'' osserva Michieletto che considera Falstaff ''una sorta di riflessione sulla vecchiaia''.
Sir John Falstaff è un anziano che certo non naviga nell'oro e viene burlato da chi lui voleva sedurre, non rassegnandosi agli anni che avanzano. Nella versione di Michieletto è un ex cantante che rivive la storia come un ricordo, un sogno.
   Il regista è andato tre volte a Casa Verdi e ha potuto incontrare gli ospiti. ''Parlano continuamente del loro passato - racconta -. L'anziano di una casa di riposo ha molte caratteristiche falstaffiane. Anche Falstaff dice 'quand'ero giovane'''. Sono persone che stanno in qualche modo alla finestra, vivono del loro passato mentre la vita scorre. Ed è per questo che lo spettacolo inizia con un video della vita frenetica nel piazzale davanti a Casa Verdi, che poi mostra l'interno con gli ospiti che sono seduti, giocano a carte. Loro potranno vedere l'opera su Classica - che in Italia la trasmetterà in diretta - oppure potranno aspettare il dvd. A loro piacerà? ''Io ho voglia di sentire le critiche del pubblico - conclude - ma non penso a cosa si aspetta. Cerco di veicolare
emozioni, una storia del passato con gli occhi di oggi''. E nel futuro avrà molte storie da raccontare, incluso Idomeneo di Mozart a Vienna e L'ispettore Generale di Gogol al Piccolo di Milano. (Fonte: ANSA)

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