Allievo ed erede del leggendario Jordi Savall, il virtuoso di viola da gamba Paolo Pandolfo è il grande protagonista del doppio concerto di "Anima Mea", il festival itinerante di musica antica diretto da Gioacchino de Padova nell’ambito di «Suoni a Levante» e della rete ReMaop (Puglia Sounds) col sostegno della Fondazione Valente e dei Comuni coinvolti. Subentrato a Savall alla Schola cantorum Basiliensis in Svizzera, e oggi tra i più importanti interpreti della «early music» in Europa, Pandolfo si esibirà giovedì 3 ottobre nel Museo Diocesano di Molfetta, alle ore 20.30, e alla stessa ora di venerdì 4 ottobre nel chiostro del Palazzo Municipale di Gioia del Colle (ingresso libero, info 800.96.01.37).
Pandolfo si proporrà anche in veste di compositore. In apertura e in chiusura di programma il pubblico potrà, infatti, ascoltare due sue composizioni, Keep Going e Metamorphosis II, estremi di un concerto intitolato, per l’appunto, «Metamorphosis», comprendente anche la Suite BWV 1007 di Johann Sebastian Bach del celebre Preludio, prima delle sei Suite per violoncello solo composte dal genio di Eisenach, quindi Prélude et Chaconne di Monsieur de Sainte-Colombe, gambista e compositore francese della seconda metà del XVII secolo del quale non sono noti né il nome di battesimo né le date di nascita e morte, e brani scelti dal Drexel Manuscript di Carl Friedrich Abel, contemporaneo di Bach cui Pandolfo ha dedicato un cd celebrato il migliore disco del 2010 dal BBC Musical Magazine.
Dunque, il recital di Pandolfo si compone di alcune pagine del repertorio più tardo per viola sola, oltre alla trascrizione della suite bachiana originariamente pensata per violoncello, la cui esecuzione sulla viola da gamba rende esplicita ed amplificata la natura armonica e polifonica di questi lavori. La viola da gamba nasce, infatti quando la cosiddetta viola valenzana arriva in Italia dalla Spagna, alla fine del XV secolo, subendo alcune piccole trasformazioni a renderla utile all’esecuzione della polifonia. Da quel momento regnerà in tutta Europa per tre secoli come lo strumento ideale per imitare la voce, copiarne le inflessioni e le passioni. Perché dal Rinascimento al Barocco dare suono agli affetti dell’animo sarà l’utopia che guiderà i compositori nella musica sacra e profana, d’insieme e solistica.
Definito da The Boston Phoenix lo Yo-Yo Ma della viola da gamba, Paolo Pandolfo inizia la ricerca nel campo della musica antica con Enrico Gatti e il clavicembalista Rinaldo Alessandrini, quest’ultimo prossimo ospite di Anima Mea, domenica 6 ottobre in duo con il baritono Furio Zanasi. Negli stessi anni Pandolfo vive entusiasmanti esperienze artistiche in contesti molto diversi, dalla partecipazione alla ECYO (periodo in cui suona anche con Claudio Abbado, Herbert von Karajan e Anne Sophie Mutter), alle esperienze jazzistiche nel Laboratorio Musicale del Testaccio, con Bruno Tommaso e altri musicisti. Successivamente studia la viola da gamba con Jordi Savall e nel 1982 diventa membro di Hesperion XX, progetto col quale giro tutto il mondo incidendo diversi dischi. Ed è nel 1990 che viene nominato professore presso la Schola Cantorum Basiliensis succedendo allo stesso Savall. Da allora Paolo Pandolfo è una delle figure di rilievo della musica antica europea. Dal 1997 incide per l’etichetta spagnola Glossa e i suoi cd ottengono regolarmente i massimi riconoscimenti della critica (Editor’s Choice di Gramophone, Choc de la Musique, Diapason d’Or).
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