I Solisti Veneti,
diretti da Claudio Scimone, sono l'orchestra da camera più popolare in Italia e
all'estero. In cinquantacinque anni di attività hanno esportato la musica
veneziana e veneta in tutto il mondo con oltre 6000 concerti in più di 81 Paesi
e nei principali festival internazionali, a cui si aggiunge una vastissima
produzione discografica di oltre 350 titoli per le più importanti case a
distribuzione mondiale.
Basterebbe questo per capire che l'ultimo concerto
di stagione n. 72 della Camerata Musicale Barese, sia stata una grande festa
musicale. Quest'anno andranno addirittura in Nigeria. Nel vasto e variegato
programma musicale proposto con leggerezza purissima nella serata di ieri,
abbiamo ascoltato gli "Anniversari", con pagine di Vivaldi (i celebre
primo concerto tratto da "La Stravaganza", nel 300° anniversario
dell'opera) Richard Strauss (Il Sestetto dal "Capriccio"), la "Scena
dei Campi Elisi" dall'Orfeo di Gluck (con la eccellente flautista Clementine Hoogendoorn) e Locatelli, splendidamente
interpretato dal violinista-virtuoso Lucio Degani.
Nella seconda parte,
ancora un Vivaldi strepitoso, con il concerto in la minore per violoncello e archi,
interpretato da par suo dal violoncello di Giuseppe Barutti, che ha introdotto una
serie di concerti solistici dalle Variazioni rossiniane della "Donna Del
Lago", rilette benissimo, con plasticità e respiro rarissimi dal
clarinettista lorenzo Guezzoni, ed ancora le variazioni sul "Carnevale di
Venezia" per tromba e archi del brillante trombettista Roberto Rigo. L'entusiasmo
è poi via, via cresciuto sempre di più, ed i Solisti Veneti hanno continuato
generosamente a suonare pezzi su pezzi. Serata mirabile ed emozionante, in cui
lo stesso Scimone non ha dimenticato di rimarcare l'importanza del teatro
Petruzzelli in Italia e nel mondo: "La sua magica acustica c'è stata
finalmente restituita!"
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